Stampe Polaroid sempre con voi: si può grazie a GL10 Instant Mobile Printer

Appassionati e nostalgici delle Polaroid fatevi avanti! C’è la soluzione per voi che amate così tanto le stampe istantanee e di formato 3″ x 4″: si chiama Polaroid GL10 Instant Mobile Printer ed è una stampante portatile che stampa tramite bluetooth e usb.

Quindi possiamo stampare dalle nostre fotocamere digitali, dai nostri pc/mac e smartphone. Ha una batteria al litio, quindi si presta molto bene alle uscite!

Le caratteristiche:
– stampa in 45 secondi
– alta qualità
– batteria che consente fino a 35 stampe
– stampa in modalità wireless anche tramite app Android
– niente cartucce/toner: grazie a ZINK Zero Ink Printing Technology (di ZINK Imaging)
– dimensioni: 11.4cm x 15cm x 3cm
– attualmente non supporta iPhone (una pecca secondo me)
– sviluppata in collaborazione con Haus of Gaga

Il costo? In pre-ordinazione a 138 dollari su Firebox.com!

Il fumetto più lungo del mondo!

Ci sono voluti 11 writer e 111 designer, 1.000 fogli di carta da 1 metro per un totale di 850 kilogrammi e 250 pennarelli, ma alla fine ce l’hanno fatta. Un vero esercito di artisti è stato radunato il 28 maggio a Lione, su una sponda del fiume Rodano, per questo tentativo di aggiudicarsi un Guinness World Record.

Tentativo pienamente riuscito: completare in meno di 24 ore un fumetto lungo un intero kilometro! Gli eroi del primato erano tutti studenti della scuola di disegno Emile Cohl di Lione, coordinati dai loro insegnanti, mentre altri 50 loro colleghi hanno gestito la parte logistica del progetto.

Mathieu Dyez, direttore del Lyon Comic Festival, ha dichiarato: “all’inizio l’idea sembrava a tutti un po’ una pazzia, ma poi ce l’abbiamo fatta”. Il fumetto, in bianco e nero, non contiene dialoghi, però la struttura e la grafica erano abbastanza eloquenti da far capire la storia a tutte le persone che lo hanno letto.

Si parlava di un personaggio, un omino abbastanza selvatico (un po’ à la Tarzan) con la passione del disegno, che scopre i modi in cui l’umanità si rappresenta: disegno, schizzo, pittura, ecc. Le reazioni dei passanti sono state tutte molto positive: “E’ bello camminare leggendo. Avremmo potuto andare avanti anche per 10 kilometri”, ha dichiarato una donna, mentre la sua figlioletta di 6 anni era impegnata ad ammirare il lavoro.

Un applauso a tutti, ben fatto e complimenti! La dimostrazione che l’unione (e la condivisione) fanno la forza… voi che ne pensate?

Saatchi & Saatchi e l'utilizzo creativo del "fuori sede" via mail

“This out of office autoreply is brought to you by B-Reel. Gustav Egerstedt is on paternity leave and has sold his out of office space to B-Reel, the world’s leading digital production company. For outstanding and prize winning digital productions please contact: lars.bjurman@b-reel.com. Gustav will be back 1 september 2011. Have a great day, Gustav Egerstedt”.

Non preoccupatevi, non siamo momentaneamente assenti (almeno noi)!

Questa è semplicemente la risposta automatica che potremmo ricevere qualora contattassimo l‘art director della Saatchi & Saatchi. Sfruttando l’abitudine di impostare il “fuori sedenella propria casella di posta prima di un periodo di assenza in ufficio, Saatchi & Saatchi e B-Reel hanno collaborato per dare vita ad un’ idea tutta nuova di messaggi di risposta automatica.

Per l’appunto,  l’art director della Saatchi & Saatchi, Gustav Egerstedt, dovendo prendere un congedo di paternità per un tempo prolungato dall’agenzia, ha pensato di sfruttare al meglio l’occasione vendendo il proprio spazio e-mail relativo all’ Out-of-office alla società di produzione digitale B-Reel.
Dinanzi a cotanto genio il copywriter della Saatchi & Saatchi Petter Dixelius ha detto: “Ci siamo resi conto che il messaggio di out-of-office è un modo unico per raggiungere un pubblico di nicchia”.

Secondo Dixelius, Egerstedt probabilmente riceve centinaia di email al giorno e lo spazio di annunci di vendita sulla sua risposta automatica  out-of-office è un modo “geniale” e “semplice” per raggiungere un gruppo mirato.
Saatchi & Saatchi spera di espandere il servizio con lo sviluppo di un sito di aste sul quale la gente possa vendere spazi della propria e-mail di out-of-office miglior offerente. Il nuovo sito, dovrebbe essere lanciato prima dell’estate, momento in cui è possibile registrare un picco di “out of office”.
Si tratta di sviluppare un servizio che permetta alle persone di inviare un messaggio ad un pubblico selezionato.
Il target dei messaggi pubblicitari sarebbe diverso a seconda del settore in cui si opera. Oltretutto il servizio sarebbe disponibile per società e singoli cittadini.
“Una persona in cerca di lavoro, per esempio, potrebbe pagare una quota per attirare  l’attenzione di persone competenti del settore a cui è interessato”. Dixelius ha inoltre suggerito che le persone potrebbero anche scegliere di utilizzare i propri messaggi out-of-office per promuovere opere benefiche.

Business in Fashion, un social per parlare di moda e affari [TREND]

Business in Fashion è un altro bel prodotto del mondo della moda italiana, frutto dell’impegno e della passione di alcuni affermati professionisti del settore. Continua a leggere

Turismo in Svizzera, il concorso per una settimana liberi da internet e cellulare

Ecco l’ultimo e originale concorso online lanciato da Svizzera Turismo che permette al vincitore di passare una settimana in mezzo alle alpi accompagnato da 10 amici di Facebook.

Sul sito vacazeoffline.it è possibile guardare un divertente video che ha come protagonisti Sebi & Paul, due simpatici montanari che dallo scorso anno sono i testimonial della Svizzera. I due si recano in una caffetteria dove iniziano a comunicare solo tramite la chat di Facebook, mostrando chiaramente quella che è oramai l’abitudine comune di rimanere online anche fuori casa.

Ad un certo punto del video è possibile collegare al sito il proprio profilo Facebook e avviare così una divertente conversazione tra Sebi & Paul basata su quanto tempo impieghi l’utente ogni giorno sul social network,  sul numero di amici, sull’istruzione e sullo stato sentimentale.

Ecco uno screenshot in cui Sebi & Paul commentano il mio profilo facebook!

A conclusione dello sketch i due montanari si trovano d’accordo sul fatto che l’utente collegato passi troppo tempo su internet e che gli ci vorrebbe una bella vacanza in una baita tra le alpi svizzere senza alcuna connessione a internet e senza campo per gli smartphone.

A questo punto viene chiesto all’utente quale sia la ragione ( se c’è) per la quale vorrebbe passare una settimana tra le Alpi libero da internet e di condividerla con gli amici di Facebook.

Il concorso, partito a metà Maggio, ha già raccolto molti  likes sulla fanpage Svizzera Turismo e il suo meccanismo basato sulla votazione da parte degli amici, che a loro volta possono aspirare a vincere la vacanza, ha creato un’enorme engagement.

Originalità, interattività e trasparenza sono alcuni dei requisiti essenziali che tutte le campagne digital di raccolta fan sui social media dovrebbero rispettare al fine di non perdere punti sulla brand reputation.

I crediti di Facebook si possono acquistare anche con Paypal

Era nell’aria, ma da Venerdì scorso è ufficiale: Paypal diventa una delle opzioni di pagamento per l’acquisto dei crediti di Facebook . Un matrimonio d’interessi destinato a portare benefici per entrambe le parti in gioco.

Facebook, infatti, aveva l’esigenza di semplificare l’acquisto dei crediti, viste le tante applicazioni che ne fanno uso, e grazie al servizio offerto dal portafoglio digitale più famoso al mondo porta a casa l’obiettivo garantendo anche un salto di qualità in termini di sicurezza dei micropagamenti, tanto ricercata dagli utenti. Paypal, di contro, incrementerà la sua visibilità, legherà il suo marchio ad un servizio di successo come Facebook e incasserà anche un bel po’ di commissioni su singole transazioni, che non fanno male.

Un matrimonio che, come detto, era già caldeggiato dai tanti rumors delle ultime settimane, ma che diventa ufficiale proprio nei giorni in cui la stessa Paypal porta in tribunale Google, acerrima nemica proprio di Facebook, e il suo nuovissimo servizio Wallet per violazione di segreti commerciali. Sospetta la tempistica, ma è da escludersi la semplice ripicca. Gli interessi dietro questo matrimonio vanno oltre i, seppur importanti, crediti di Facebook.

Come sempre, infatti, quando c’è di mezzo la società di Palo Alto, quello che accade nel presente non è altro che un preludio di grandi novità future, ed anche in questo caso è sensato aspettarsi belle sorprese. Pochi giorni fa, all’eG8 in Francia, Zuckerberg si era sbilanciato sulla possibilità di condividere sul suo social network musica, video, libri ed altri contenuti digitali (vedi: “Facebook e Spotify: la musica diventa sempre più social“). Versosimilmente, questi contenuti saranno a pagamento, e quale sistema più rapido, efficace e sicuro di Paypal può garantire il lancio in grande stile del nuovissimo (anche se non ancora ufficiale) servizio di contenuti multimediali made in Palo Alto? E questo è giusto per avanzare una modestissima ipotesi.

Plain Ink, il crowdsourcing al servizio del no profit

Oggi vi parliamo di Plain Ink, un’interessante associazione no profit nata nel 2010 grazie al talento e alla determinazione dell’italianissima Selene Biffi.

L’associazione produce fumetti educativi per bambini al fine di insegnare loro in maniera semplice e diretta le basi di salute, sicurezza alimentare, mitigazione dei disastri e altro, diffondendoli in alcuni tra i paesi più poveri al mondo.

I fumetti, distribuiti gratuitamente, vengono prodotti in loco nei Paesi in cui opera l’associazione (Afghanistan e India) per creare lavoro e contribuire all’economia creativa della zona.

Attraverso il sito internet ufficiale è possibile diventare subito soci versando una quota associativa (dai 5€ ai 50€), collaborare al progetto (come autori, illustratori e supporter) o diventare volontari.

Project Marketplace

Tra le varie azioni promosse dall’associazione occorre parlare del Project Marketplace: attraverso un meccanismo di crowdsourcing, ogni socio di Plain Ink può collaborare inviando le propria idea. Questa passerà al vaglio di Plain Ink che ne considererà l’eventuale realizzazione e i progetti più promettenti potranno essere votati dagli altri soci.

Il progetto più votato diventerà il “Progetto del Mese” a cui verranno destinati tutti i fondi raccolti in quel periodo. Il voto sarà aperto sul sito a partire da Giugno.

Parallelamente ai progetti destinati ai paesi per il terzo mondo, il lavoro editoriale dell’associazione è gestito da un’entità separata, la Plain Ink Books, che in Italia si occupa di creare e commercializzare libri con storie originali bilingue per bambini sia italiani che immigrati. Questi libri in italiano/arabo, italiano/cinese etc. sono inoltre provvisti di schede di edutainment per favorire dialogo interculturale e interazione. Tutti i proventi derivanti dalla vendita dei libri vengono poi versati ai programmi di Plain Ink.

Alfabetizzazione, accesso all’istruzione e risoluzione dei problemi locali sono solo alcuni degli obiettivi di Plain Ink che oggi ha un forte bisogno di soci, sponsor e volontari.

L’associazione inoltre partecipa anche al Ben & Jerry’s Good Ideas, l’iniziativa del produttore di gelati indirizzata a tutte le imprese sociali che mette in palio 25 donazioni del valore di 2000€ ciascuna.

Sapete cosa significa Nano? [SPECIALE WEBBY AWARDS]

Vi siete mai chiesti cosa ci sia dentro un vostro capello? E dentro la particella che compone il capello? E ancora, dentro la particella che compone la particella che compone il capello? Potremmo andare avanti quasi all’infinito e ciò che troveremmo, dopo qualche milione di passaggi, sono le ormai celebratissime “nanoparticelle“. Come spiegare a un bambino cosa sono le nanoparticelle? Con un po’ di creatività e tanta fantasia, questo video propone un viaggio all’interno della complessità delle cose, per capire come è realmente e fisicamente fatta la realtà che ci circonda.

Quindi diventiamo, insieme alla giovane protagonista del video, piccoli come un globulo rosso e poi ancora più piccini, fino a raggiungere la misura della lunghezza d’onda di un raggio di luce non visibile all’occhio umano: praticamente invisibili. Qui scopriamo come è fatta la struttura delle cose e fino a che punto sia complicato il mondo in cui viviamo. Un video che vuole spiegare ai bambini cosa si intende per “nano”, ma che forse è più utile ai grandi per capire cosa veramente siano le nanoparticelle e cosa si intenda veramente quando si parla di nanotechnology.

Il video, prodotto dalla Science Alberta Foundation, ha vinto il premio Webby 2011 per l’animazione nella categoria video on line. Più che meritato direi!

Top 5 Horror – Maggio 2011

Nei nostri post di solito cerchiamo di mostrarvi le idee più belle trovate in rete, le più interessanti o quelle stilisticamente realizzate meglio.

Ma spesso nelle nostre ricerche ne vediamo anche altre veramente brutte, schifose e stupide e siccome non vogliamo privarvi di nulla, ecco la Top Horror di Maggio, la classifica con gli orrori del mese.

Se non avete paura dei pubblicitari, beh dovreste averne!

Questo mese avremmo voluto fare la Top Horror degli spot elettorali, ma probabilmente non mi sarebbero bastati tre mesi per scriverla, quindi Top Horror classica.

Una schifezza d’uomo e un uomo di m…. per spiagge più pulite!

Ebbene sì, la SAS (Surfers Against Sewage) ha scelto come testimonial due frasi usate nel linguaggio comune personificate per battersi contro l’inquinamento marino e delle spiagge. Il gruppo ambientalista inglese, appoggiato dalla M&C Saatchi & Coy! Communications ha prodotto questi ad che vogliono mettere in guardia la popolazione contro la spazzatura, i liquami e le scorie tossiche presenti in mare.

Probabilmente il concept è anche giusto, e devo dire che l’uomo fatto di rifiuti non è neanche un’idea malvagia, ma c’è sempre modo e modo: il mostro di “melma” (chiamiamola così, per essere politically correct) è una schifezza di proporzioni epocali… e diciamolo, che pubblicità di m…. (in senso letterale)!

I veri uomini non guardano i video dei bambini su internet

Questa forse non avrebbe bisogno di commento, visto che si mette abbastanza in ridicolo da sola. Ma è una perla che meriterebbe davvero una menzione nella Hall of Fame della nostra Top Horror (se esistesse una Hall of Fame ovviamente).

Questo omaccione palestrato e tatuato (e quindi per stereotipo molto virile in teoria) fa un rinvio degno del miglior Dino Zoff con un bimbo innocente che stava lì seduto in terra a giocare, e poi vi urla in faccia in tedesco, per sembrare ancora più incazzato: “Il bambino più carino di tutti, incredibile. State guardando il bimbo carino su internet?Quanto è carino, quanto è bello, quanto è felice. Che cavolo state combinando? Smettete di voler fare gli uomini moderni e andate a mangiarvi un Ricky Royal”. Ah, il Ricky Royal per la cronaca è un hamburger: chissà cosa ci mettono dentro per partorire queste idee… voi lo mangereste?

Lo spot di Frutta nelle Scuole

Pubblicità progresso, cito da Youtube: “Spot del Programma comunitario Frutta nelle scuole , promosso dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, in collaborazione con le Regioni, le Province Autonome, il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata”. Farebbe già ridere così, ma magari subito dopo è stata trasmessa una pubblicità di McDonald’s.

Famiglia perfetta, tutti pettinati e truccati in modo impeccabile, anche il bambino di più o meno 7 anni. Aiuto, sembra una scena di Pleasantville! La mamma, a cui forse non hanno spiegato di sembrare naturale, domanda: Cosa avete fatto a scuola oggi? La sorellina ha imparato le equivalenze, ma la mamma non contenta chiede anche al fratellino, il quale invece spiega esprimendosi a gesti che ha imparato a riconoscere una fragola e mordere una pera, probabilmente una pera finta visto quanto è lucida. Complimenti per lo spot, ma veramente complimenti!

La gomma che dura un’eternità

Vi siete mai chiesti quale marca di chewing gum usassero dei personaggi televisivi per farsi 10 stagioni di telefilm masticando? Forse abbiamo avuto finalmente una risposta, dovevano essere assolutamente Stride! Ebbene, queste gomme, prodotte evidentemente con una mescola speciale, resistono a qualsiasi cosa, anche ad una cremazione… bah, saranno le gomme di Highlander. E alla vecchina che ha spaccato le ceneri del marito resta pure un ricordino, cosa volete di più?

Tezenis e gli annunci equivoci

E’ proprio vero che nelle stazioni di Milano si vende di tutto e di più. Comunicazione infelice (e pure rettificata a quanto pare, pensate se non l’avessero rettificata cosa ne sarebbe venuto fuori) di Tezenis per i suoi clienti, con forse un messaggio velato.

Cari disperati dell’amore, perchè non trovate il partner giusto, o magari perchè non vi interessano storie impegnative, non disperate! Tezenis, oltre ai capi d’abbigliamento, vi offre la soluzione a tutti i vostri problemi, ed a prezzi stracciati tra l’altro! Direttamente dall’agenzia di Lele Mora, parti basse uomo e donna a soli 3 Euro! Ma solo le parti basse poi? Ci sarà un supplemento se uno vuole pure il resto del corpo? Sapete com’è, qualcuno ci tiene anche alla testa…

200 anni di storia della pubblicità [INFOGRAFICA]

Raccogliere tutte le pubblicazioni, le acquisizioni e i lanci delle più grandi agenzie del mondo, dal 1800 ad oggi? Innegabilmente, ha un non so che di ambizioso l’ultima enorme infografica di vitamintalent.com, realizzata dai newyorkesi di Barbarian Group.

L’universo dell’adv non ha mai arrestato il suo costante sviluppo, e quale miglior modo per omaggiarlo se non riassumere in una sola opera le sue innumerevoli evoluzioni? Ci asteniamo però dal commentare ulteriormente: è impossibile descrivere con le parole la storia di colossi aziendali e le infinite statistiche di holding internazionali. Dunque, ammirate, ninja, ammirate!

(qui il fullsize dell’infografica)