Spling è il primo sistema di social networking realizzato per l’intrattenimento e i media, le cui statistiche mostrano una rapidissima diffusione.

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Spling: il mix tra social network e microblog

 

“Noi siamo nuovi, siamo diversi e, soprattutto, catturiamo la sete degli utenti per l’intrattenimento.”

Si presentano in questo modo i fondatori di Spling, con l’ambizione di scalzare il primato a Facebook, Twitter e Youtube, dei quali è fondamentalmente un mix.

Nei primi quattro giorni dal suo lancio Spling ha generato quasi un milione di visite, con oltre 5.000 visitatori unici e oltre 125.000 pagine viste, cosa che l’ha reso il social media con la più rapida crescita al lancio.

L’idea del fondatore di Spling, Billy McFarland, è quella che ogni utente diventi un media broadcaster creando il proprio canale virtuale all’interno del quale raccogliere i media migliori e più importanti di internet.

Come funziona Spling?

Si posta semplicemente il proprio link, indicando a quale categoria appartiene: commedia, news, sport, musica, tv&film e altro.

Gli spling possono essere contrassegnati dagli altri utenti, amici e non, come “Hot” o “Cold” (l’equivalente di “mi piace” e “non mi piace”).

Ogni volta che uno spling viene cliccato l’utente che l’ha pubblicato ottiene un punto. Ogni volta che uno spling è contrassegnato come “hot”, inoltre, l’utente ottiene un punto in più mentre se lo spling è contrassegnato come “cold”, l’utente perde un punto.

Gli spling vergono organizzati nel proprio profilo come un microblog e possono essere classificati in diversi modi: per categoria, per visualizzazioni, per maggior numero di contrassegni “hot”, per spling degli amici e spling di tutti gli iscritti. Vengono inoltre stilate delle classifiche giornaliere, settimanali, mensili e annuali sugli spling che hanno ottenuto il maggior punteggio.

Voi l’avete già provato? Cosa ne pensate?

Vivere online non sempre è social [VIRAL VIDEO]

Come ben sappiamo gli iscritti a Facebook, in tutto il mondo, sono centinaia di milioni. L’utilizzo di questo social network è diventato talmente massiccio, per alcuni quasi “fisiologico”, che il suo linguaggio è diventato ormai parte integrante delle conversazioni quotidiane di tutti noi. Vi sarà capitato di esclamare, o sentire, espressioni come “Mi Piace”!

Il problema sorge quando i veri Facebook-addicted fanno della lingua e degli schemi interazionali della rete un nuovo modello di relazione. Questo video risulta certamente come una simpatica parodia sulle tante reti sociali virtuali nate negli ultimissimi anni, e dell’uso che molti ne fanno, ma in effetti il rischio che qualcuno li utilizzi come modalità principale di rapportarsi agli altri, esiste…Nel migliore dei casi, puoi passare per un tipo strano, ma nel peggiore…beh, sarebbe semplicemente meglio non arrivare a quel punto  😉

Il video fa parte di un progetto più ampio di Nico Muhly, la cui opera, centrata appunto sui rischi della vita online, intitolata “Two Boys“, andrà in scena al London Coliseum a partire dal prossimo 24 giugno.

Ambient supersize: le migliori campagne con oggetti giganti

Automobilisti distratti da enormi palloni da calcio conficcati sui palazzi della città, sciatori sorpresi da installazioni gigantesche sulle piste, operai esterrefatti che guardano i mattoncini Lego a dimensione container trainati da gru nei cantieri, non sono scene del remake moderno dei Viaggi di Gulliver nel Paese di Lilliput ma geniali trovate pubblicitarie per coinvolgere i target più disparati.

Sicuramente si tratta di campagne divertenti, che animano le città, che strizzano l’occhio all’arte contemporanea e di cui tutti parlano, al punto da diventare un vero e proprio happening per i cittadini; a seguire alcune delle più accattivanti adv scaturite dalla fervida fantasia di pubblicitari e street art makers.

PlayStation Vita: l'attesa PSP2 by Sony

All’E3 – Electronic Entertainment Expo di Los Angeles, prestigioso evento dedicato a tutte le novità e alle anteprime del mondo dei videogames (appena conclusosi nella scorsa settimana) è stata svelata la PlayStation Vita, l’ultima meraviglia tecnologica di casa Sony.

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Al di là del suo “nuovo nome”, Sony ne ha ufficializzato le seguenti caratteristiche tecniche:

  • CPU: Core ARM Cortex – A9 (quad core)
  • GPU: SGX543MP4+
  • Schermo touchscreen OLED da 5 pollici (16:9), 969 x 544, con circa 16 milioni di colori. Tipologia capacitiva
  • Pad posteriore multi touch, tipologia capacitiva
  • Fotocamera anteriore e posteriore con frequenza dei fotogrammi 120 fps a 320×240 (QVGA), 60 fps a 640×480 (VGA)
  • Audio con altoparlanti stereo integrati e microfono integrato
  • Sensori di rivelamento del movimento a 6 assi (giroscopio a 3 assi, accelerometro a 3 assi) e bussola elettronica a 3 assi
  • GPS integrato sia sul modello 3G/WiFi che su quello WiFi
  • Connettività wireless: in rete mobile (col modello 3G/WiFi); in modalità WiFi in merito allo standard IEEE 802.11; Bluetooth 2.1+EDR
  • Ingressi per schede PlayStation Vita, scheda di memoria (da 4, 16, e 32 GB); scheda SIM (nel modello 3G/WiFi); ingresso cuffie (mini ingresso stereo) per Audio (uscita stereo / ingresso mono); Porta multiuso (comunicazioni dati USB, DC IN, Audio uscita stereo / ingresso mono)

  • Alimentazione con batteria agli ioni di litio integrata e adattatore CA
  • Formati musica supportati: MP3 MPEG-1/2 Audio Layer 3, MP4 (MPEG-4 AAC), WAVE (PCM lineare)
  • Formati video supportati: MPEG-4 Simple profile (AAC); H.264/MPEG-4 AVC Hi/Maib/Baseline Profile (AAC)
  • Formati foto supportati: JPEG (Exif 2.2.1); TIFF, BMP, GIF, PNG.

Un mirabolante gaming device di cui Sony Computer Entertainment Inc. (SCE) ne ha dichiarato il prezzo consigliato al pubblico di 249 euro per il modello wireless (WiFi) e di 299 euro per la versione wireless/3G.

Una dichiarazione di guerra preannunciata all’attuale prodotto concorrente Nintendo 3DS e allo stesso Sony Ericsson Xperia Play nell’ambito smartphone (ben più caro).

Abbiamo ancora tutto il tempo di prepararci ad epici scontri e corse mozzafiato perché semplicemente il PS Vita verrà rilasciato nel mercato mondiale solo alla fine del 2011.

Di seguito vi riportiamo le dichiarazioni ufficiali di SCE :

“L’elenco di giochi in arrivo includerà Uncharted Golden AbyssLittle Deviants, Everybody’s Golf (titolo provvisorio),Reality Fighters (titolo provvisorio), Hustle KingsModNation Racers (titolo provvisorio), WipEout 2048 (titolo provvisorio) e Super Stardust Delta, tutti titoli che verranno presto accompagnati da un’altra nutrita rassegna di giochi di altri editori e sviluppatori, che daranno il meglio di sé su PS Vita.

Grazie al touchscreen anteriore e al touch pad posteriore PS Vita offre una qualità mai vista prima su qualsiasi dispositivo e consente agli utenti di interagire in modo più diretto durante il gioco grazie al rilevamento del movimento a tre dimensioni, semplicemente usando le dita per toccare, afferrare, tracciare, spingere e tirare.

Il 27 gennaio 2011 abbiamo annunciato la prima applicazione per PS Vita, “Near“, pre-installata sul sistema. Questa applicazione consente agli utenti PS Vita di scoprire a cosa giocano (o a cosa hanno giocato di recente) altri utenti nelle vicinanze, e di condividere informazioni di gioco tra loro. “Near” è inoltre dotato di funzionalità di “gifting”, grazie al location gaming, che permette agli utenti di accedere a oggetti di gioco condivisi da altri giocatori, quando si trovano in luoghi geografici visitati in precedenza da altri.

Un’altra applicazione pre-installata di PS Vita sarà il nuovo “Party“. “Party” è un’innovativa applicazione che consente di usare la chat vocale o di testo sia durante il gioco online sia fra utenti che stanno giocando a titoli diversi o mentre usano altre applicazioni, ad esempio, mentre navigano su Internet.

Il nome “Vita è stato scelto appositamente per conferire a questo sistema di intrattenimento portatile di nuova generazione il concetto di gioco intenso e innovativo combinato con la connessione alle reti sociali che ci mettono in contatto con il mondo reale. Perché è proprio questo lo scopo di SCE: trasformare la vita di ogni giorno di ciascun utente in un’esperienza di gioco e di intrattenimento unica.”

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Gli sviluppatori e publishers per PS Vita sappiamo già (da bravi Ninja 😉  ) che sono più di 70 dal Giappone: (tra cui Capcom, Konami, Namco Bandai e Sega); 20 dal Nord America (tra cui Activision, Electronic Arts, Epic Games, Paramount Digital e Warner Bros Interactive); circa 50 dall’Europa (tra cui Ubisoft e la sorella Gameloft).

E in base alle nostre ricerche riguardo il PS Vita abbiamo il piacere di segnalarvi la società Trinigy, leader di mercato come fornitrice di engine 3D  di alta qualità specifici per i videogiochi, che è stata in grado di sviluppare  e ottimizzare anche per quest’ultima piattaforma Sony il suo Vision Game Engine.

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Interessante anche notare come si sia voluto puntare nell’intrattenimento musicale per questo device, come grande tradizione Sony.

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Mentre come un rumor abbastanza accreditato riportiamo la notizia che i giochi per PS Vita costeranno 39.99 dollari cadauno.. prezzi che possono essere giustificati benissimo dall’estrema qualità intrinseca dell’intrattenimento videoludico offerto agli appassionati.

La Mobile & Social Gaming Experience, insieme all’augmented reality di questo sofisticato gioiello tecnologico non vuole deludere di certo le aspettative planetarie per un brand così celebre, apprezzato  da quasi 2 decenni nella sua versione fissa casalinga.

Riusciranno i device di casa Apple (iPhone e iPad ) ad attutire l’onda anomala generata dal ciclone PlayStation Vita?
Perché secondo una recente infografica l’iPad ci fa spendere di più per i nostri acquisti digitali, compresi i videogames.

E lo stesso PlayStation Vita riuscirà a trafiggere i cuori di chi è un patito frequentatore dei social media a portata di mano?
Stay Tuned.. Stay Ninja..   🙂

Avanzi inaugura il nuovo incubatore di startup, intervista a Davide Agazzi [INTERVISTA]

Da più di 10 anni Avanzi guida le imprese nel rimodellare il proprio business e i propri processi interni in favore della sostenibilità. Un percorso che punta all’adozione da parte di un numero sempre maggiore di aziende di un modello che sappia conciliare le istanze del profitto economico con quelle della qualità della vita ambientale e sociale. In altre parole, aziende migliori per un mondo migliore, secondo un circolo virtuoso per cui la ricchezza prodotta concorre attivamente alla qualità dell’esistenza di tutti.

In questi giorni Avanzi è in fermento, e si sta rinnovando nell’immagine e nei servizi. Da questo punto di vista, la novità più grande è l’istituzione di un vero e proprio programma di incubazione rivolto a idee d’impresa con finalità sociale.
Le selezioni sono aperte, e coloro che le supereranno saranno assistiti dal team di Avanzi in tutti gli aspetti del fare startup: dalla generazione del business model alla costruzione di partnership, dalla mentorship alla raccolta fondi, in un percorso one-to-one che potrà durare da tre a quindici mesi. Ma attenzione, per candidarsi è necessario essere “imprese a finalità sociale con un’ambizione e un’urgenza: avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla società in cui viviamo.” Insomma è fondamentale ancora una volta l’approccio “sostenibile”, che punti cioè alla creazione di ricchezza e valore sociale attraverso l’attività d’impresa.

L’altra grande novità riguarda la sede di Avanzi. Qualsiasi progetto d’incubazione ha sempre come fulcro uno spazio speciale, unico, un luogo che fa da catalizzatore di idee, energie e ispirazione. Così è anche per Avanzi, la cui nuova sede è la storica Barra-A, in passato laboratorio di un grande nome del design italiano come Brionvega, che anni addietro produceva proprio in quei locali gli iconici modelli di TV e radio che oggi sono esposti in prestigiosi musei internazionali. Barra A è ora l’habitat naturale di Avanzi, e la nuova casa di chi potrà usufruire del programma di incubazione.

Concludiamo ora con una breve intervista a Davide Agazzi, host di Barra A.

Business e sostenibilità: la sfida di Avanzi è dimostrare come due concetti apparentemente antitetici possano convivere nell’impresa di domani. Com’è nata questa intuizione e qual è la vostra vision per lo scenario produttivo del vicino futuro?

Lavorando su questi temi negli ultimi quindici anni ci siamo resi conto che business e sostenibilità non sono affatto antitetici. Il potenziale di crescita per chi riesce a conciliare questi due fattori è enorme. Le grandi imprese se ne stanno accorgendo sempre di più. E la parola green economy è sulla bocca di quasi tutti i politici ormai, anche se per lo più in periodo di campagna elettorale. Il problema è passare dalle parole all’azione. Tradurre in cose molto concrete le tante belle cose che si sentono in giro quando si parla di eco innovazione, efficienza energetica, shared value. Noi proviamo a farlo accompagnando grandi e piccole organizzazioni a compiere scelte sostenibili. Ma ci siamo accorti che gli impatti sono spesso di portata limitata. Il cambiamento radicale probabilmente richiede una rivoluzione copernicana del modo di fare impresa. Su questo abbiano deciso di investire, favorendo la nascita di organizzazioni “geneticamente” differenti, che abbiamo come mission quella di avere un impatto positivo sull’ambiente e la società che le circonda. Saranno loro a vincere, nel medio periodo, sui mercati nazionali e internazionali, cambiando il volto dell’economia come la conosciamo oggi.

Leggendo la mission di Avanzi è evidente come per voi sia importante mettere l’accento sul “fare”, prendendo le distanze da coloro che di sostenibilità parlano abbondantemente ma senza concretizzare. Puoi fare luce su questo aspetto del vostro mondo? Cosa non funziona nel modo in cui oggi si affronta la tematica della sostenibilità e qual è la risposta costruttiva di Avanzi?

Non si tratta tanto di “fare”, quanto di “fare bene”. Oggi sono in tanti a fare promesse, soprattutto quando si parla di ambiente e innovazione sociale. Ma il cambio di passo avverrà solamente se alle promesse seguiranno i risultati, gli impatti. È bene darsi degli obiettivi di miglioramento. Ma occorre poi andare a vedere quali sono le performance ambientali e sociali di una organizzazione nel concreto. Rendicontarle in maniera trasparente, confrontandosi con i propri stakeholders per capire come si può fare di più e meglio. La risposta di Avanzi sta quindi soprattutto nella cultura della misurazione e della valutazione. E in una maggiore apertura verso l’esterno. Solo così riusciremo a creare per davvero un’economia davvero trasparente e responsabile. Dove a contare saranno i fatti. E non le parole.

Di recente avete inaugurato un programma di incubazione, che amplia notevolmente il raggio dei vostri servizi accostando alla consulenza un vero e proprio lavoro di mentoring per startup con destinazione sociale. Che requisiti deve avere una startup per accedere al programma?

Le start up che vogliamo aiutare a nascere e crescere non sono aziende qualsiasi, ma imprese a finalità sociale con un’ambizione e un’urgenza: avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla società in cui viviamo. Le idee imprenditoriali che ci interessano sono sostenibili, perché si basano su un presupposto “geneticamente” innovativo: l’obiettivo principale dell’azione economica è la creazione di valore sociale, cioè favorire uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e dei diritti fondamentali delle persone. L’equilibrio economico-finanziario è uno strumento.

In cosa vi differenziate da realtà come The Hub, presente anche a Milano?

Con gli amici di The Hub c’è un rapporto di stima e collaborazione che va avanti da tanto tempo. Stanno costruendo un network internazionale vivace e dinamico, che è un toccasana per ogni territorio in cui aprono una sede. Lavoriamo su temi in buona parte simili. Con un approccio complementare. All’interno di The Hub un giovane innovatore può trovare tanti stimoli per mettere a punto le sue idee di impresa, i contatti e le persone giuste per formare un team vincente. Avanzi se vogliamo può essere utile in uno step successivo, per imprese già costituite che vogliono fare un salto di scala, affinando il proprio business plan, trovando dei partner industriali e commerciali, entrando a far parte di un network di imprese che hanno obiettivi simili. Siamo tutti al lavoro per rendere la società in cui viviamo più equa e sostenibile. La realtà è che solo mettendoci in rete possiamo sperare di raggiungere quella massa critica che ci permette di essere per davvero dei protagonisti del cambiamento.

Qual è il nesso tra innovazione e sostenibilità? Come può la prima innescare o coadiuvare la seconda?

L’innovazione per noi ha senso solo se viene orientata alla sostenibilità. C’è grande fermento in giro. E la cosa è sotto gli occhi di tutti. Non possiamo permetterci però di ricadere nell’errore che ha portato alla bolla speculativa legata alla new economy, nel decennio passato. L’innovazione non può essere fine a se stessa. Deve avere un legame profondo con la realtà che ci circonda e con la vita di tutti i giorni. Si aprono di fonte a noi una serie di potenzialità pressoché infinite. Le nuove tecnologie ci permettono di immaginare qualsiasi cosa. Il punto è riuscire a orientarle per risolvere le questioni davvero importanti, per rivoluzionare i nostri modelli di produzione e consumo. Dobbiamo riuscire a ridurre in modo netto i nostri impatti sulle componenti ambientali, risparmiando risorse, attraverso innovazioni di carattere tecnologico e comportamentale. E dobbiamo riuscire a far fronte a quei bisogni tipicamente relazionali che caratterizzano le società benestanti, riconnettendo le persone alle loro comunità di riferimento, per ricreare quel tanto di tessuto sociale che garantisce allo stesso tempo coesione e inclusione. Queste sono le sfide che abbiamo di fronte. Queste sono le innovazioni di cui siamo alla ricerca, per riconciliare economia, ambiente e società.

Se governate in maniera illuminata, le imprese possono davvero cambiare il mondo?

Sono le persone che possono cambiare il mondo. Le imprese sono solo strumento in più per farlo. Dovremmo ricordarcelo sempre. Le scelte imprenditoriali, manageriali e di investimento sono sempre prese da singoli individui. E’ sulla loro educazione e sensibilità che dobbiamo puntare, se vogliamo cambiare il mondo.

Se volete saperne di più su Avanzi, sul suo programma di incubazione o sulle sue attività di consulenza per l’innovazione e la sostenibilità, non mancate all’evento che si terrà presso la loro sede il 23 giugno. Visitate questo link per maggiori informazioni.

Il Pic Nic è ecosostenibile con Green Pic Nic Basket!

Ormai l’estate è alle porte: ci aspettano mare, spiagge e un pò di meritata vacanza per tutti. Se però pensate che la spiaggia sia troppo affollata e avete bisogno di rilassarvi in tutta tranquillità, forse avete bisogno di fare un semplice pic nic nel verde della natura. E se vi dico che c’è un modo per farlo senza danneggiare l’ambiente? e soprattutto senza che dobbiate portarvi piatti e posate da lavare?

Emu, brand leader nell’arredo da esterni, ha presentato lo scorso 28 maggio in occasione del Summer Party, il Green Pic Nic Basket. La grande festa all’aperto è stata organizzata per la presentazione della collezione estiva nella splendida cornice del Flagstore di Roma. Il Green Pic Nic Basket è il primo cestino da pic-nic ecostostenibile, realizzato senza punti colla e interamente su carta riciclata con cerficazione FSC, Il green basket e’ corredato da piatti, posate e bicchieri in mater-bi, tutto biodegradabile! Una volta aperto, il cestino si trasforma in una tovaglia componibile per condividere il pic-nic con gli amici.

Il progetto creativo affidato alla collaborazione di W&Co (WSTAFF Colazione) è stato sviluppato a 4 mani con Alessandra Serini e Sofia Falaschi di Emu sotto la direzione creativa di Chiara Nardiello ed Andrea Giordano. La produzione e’ stata affidata a Forma Aperta, branca di Sabox ( Eco-Friendly Company) la quale ha curato gli allestimenti del Giffoni Film Festival 2010.

Lo studio creativo Colazione è inoltre già ideatore di un altro straordinario prodotto dall’animo green: Cooky Bag®, la borsa dei foodlovers, anche partner della Fiera d’arte contemporanea “Roma – The Road to Contemporary Art” tenutasi a Roma nel giugno 2010.

Cooky Bag® è una borsa in tela robusta che con due colpi di zip diventa un grembiule da cucina. Ideata da Chiara Nardiello e Andrea Giordano, con le sue capienti tasche permette di trasportare ovunque tutti gli ingredienti e i piccoli attrezzi da cucina necessari a realizzare, anche in trasferta, i propri piatti preferiti. E di trasformarsi, in un solo gesto, in un vero grembiule da mago dei fornelli.

Pensata per i cuochi in trasferta, per gli amanti della convivialità e per tutti coloro che apprezzano il binomio “cucina & design”, la COOKY BAG® è destinata a diventare un must irrinunciabile.
E’ realizzata in tela di cotone e stampata con inchiostri a base d’acqua. In più, l’idea di racchiudere due oggetti in uno, borsa e grembiule, la rende un prodotto green in linea con le nuove tendenze del design: Cooky Bag® riduce gli sprechi, perchè può essere utilizzata anche come pratica shopper al posto dei sacchetti in plastica messi definitivamente al bando dal gennaio 2011.

Insomma più eco-friendly di così!   🙂

5 Nuove Apps per girare e editare filmati con iPhone

Da quando i mobile device hanno un obbiettivo, le foto sono un complemento dei momenti più particolari nelle nostre giornate: esse non sono solo espressioni artistiche o ritratti di conoscenti, ma sono ormai diventate l’estensione della nostra memoria visiva. Quanti di voi, non avendo una penna o uno scanner con sè, hanno “preso appunti” fotografando la pagina di un libro o un documento importante? Avreste fatto lo stesso con una macchina fotografica a rullino? La fotografia ha rafforzato la sua dimensione della testimonianza: una foto scattata con un mobile device “testimonia un evento” (l’ennesimo incidente d’auto o l’incontro improvviso con il vostro attore preferito).

Con l’evoluzione tecnologica, la miniaturizzazione dei componenti e l’annullamento dei costi di sviluppo, i mobile device di ultima generazione permettono un approccio più artistico alla fotografia; non a caso, per il device Apple si inizia a parlare di iPhoneografia: l’arte di fare foto con iPhone.

un'immagine scattata con iPhone

Video & Device

Per i video, invece, l’approccio artistico è più raro da trovare: mentre youtube pullula di video improvvisati e divertenti (proprio come avviene per le fotografie), comporre un cortometraggio semi-professionale impiega moltissimo tempo e necessita della strumentazione adatta. Esistono però dei casi particolari in cui, ad esempio, il brand apple trascina gli appassionati portandoli a comporre cortometraggi con iPhone; abbiamo trovato su internet alcuni account di Vimeo e di Youtube che contengono sample di video con iPhone. Essi racchiudono molte tecniche di ripresa: dallo stop-motion al filtro antichizzante. Vi faccio vedere il mio preferito, con tanto di making of per dare l’idea di cosa vuol dire fare un video con iPhone:

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Non è commovente?  😀

Top 5 app per editare filmati

Secondo i primi rumors sull’iPhone 5, il nuovo device avrà una fotocamera di qualità pari o superiore agli 8 Megapixel e probabilmente registrerà video in Full HD; non sappiamo ancora se queste informazioni saranno confermate, ma è certo che l’iPhone, per restare competitivo ed esclusivo, nella sua 5° versione subirà un massiccio upgrade tecnologico in maniera simile a com’è successo per l’iPad2.

Probabilmente, in un futuro non molto lontano i mobile device acquisiranno la tecnologia da permettere la creazione di filmati di alta qualità senza altre spese economiche. Chi vuole avvicinarsi all’editing di video con iPhone ha a disposizione meno strumenti che per le foto (per le ragioni sopra elencate), ma i ninja non si fermano mai e, dopo avervi mostrato i primi strumenti per diventare registi con il vostro iPhone abbiamo spulciato iTunes selezionando per voi le 5 migliori app per aggiungere effetti e creare da zero i vostri video preferiti 😀

 

Toon Camera

Toon Camera Toon Camera

L’ultima tendenza per creare cortometraggi d’effetto è quella di aggiungere un effetto cartonato al video: il Cartoon attenua i bordi e rende il colore più vivace, esprimendo la sensazione di straniamento o di surrealismo. Toon Camera permette di fare filmati con più filtri cartoon. E’ inoltre possibile scattare le foto con gli stessi effetti speciali.

iSupr8

iSupr8

iSupr8

Con iSupr8 i nostri video verranno rieditati in qualità 8mm: gli amanti del vintage adoreranno questo effetto. Ideale per le scene ambientate nel passato o per i video “indie”!

Tiltshift

TiltShift

TiltShift

Tiltshift è anche il nome di una tecnica di video editing molto particolare: avete presente quelle inquadrature in cui è messo a fuoco solo un particolare, mentre il resto diventa un contorno sfocato? E’ un effetto consigliato per le scene di alta tensione psicologica, quando solo il protagonista (o un oggetto rilevante) viene messo a fuoco L’app sostituisce i costosissimi filtri per videocamera che permettono di fare quest’operazione e consente di applicare i filtri anche alle fotografie.

iMotion HD

iMotion HD iMotion HD

Il time-lapse (vuoto temporale), noto anche come stop motion (movimento da fermo) è un effetto moto in voga fino a qualche mese fa: si tratta di un video composto da più fotografie scattate a pochi millesimi di secondo l’una dall’altra. Comporre un video del genere in modo manuale necessita di molta pazienza o di attrezzature specifiche. iMotion HD aggira il problema settando i fotogrammi per secondo della ripresa. E’ ancora un filtro molto usato per filmati di oggetti inanimati in movimento.

Video Edit

Video Edit Video Edit

Se vogliamo comporre un cortometraggio composto da più filtri dobbiamo comporre i frammenti di video editati con diverse app: Video Edit è un editor veloce e pratico per comporre tutti gli spezzoni ed avere un’idea di come sarà il nostro video. Utile per capire se una scena o un filtro calzano bene con il contesto o se è il caso di ripetere le riprese o le modifiche.

Ecco l’elenco delle app trattate in questo servizio. Vi hanno convinto ad improvvisarvi registi o restate fedeli all’arte della fotografia? Se volete consigliare la vostra app video preferita lasciateci un commento 😉

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“I wish”: una mostra fotografica tutta da desiderare! [EVENTO]

Cosa accumuna grandi e piccini?
Il sogno…il fascino del mondo onirico, la speranza del desiderio che da senso al tedioso quotidiano.
E se vi chiedessero di proiettare in un solo elemento del reale un vostro desiderio, trasportare il sogno nella realtà? Quale scegliereste?
Complicato vero?

Bene…immaginate ora che un “elfo” armato di macchina fotografica venisse fuori dal mondo della sua arte per immortalare quella proiezione…sarebbe un giorno incantato, vero?
Ecco tutto questo è già accaduto.

Federico Fanti, giovane designer e art director milanese, è l’elfo e numerosi sono i sogni e i desideri che ha visto prendere forma davanti l’obiettivo della sua macchina.
Dal mistero dei sogni materializzati nasce “I wish”, mostra fotografica che animerà i pavimenti del District 4lab ….no, no, non è un errore…saranno proprio i pavimenti a prendere vita….

Non dimenticate che parliamo di desideri nascosti qui!

Dicevamo…i pavimenti, eh sì il giovane artista milanese ha immaginato un intreccio perfetto tra il desiderato e il reale che si completa con la presenza dello spettatore.

In un gioco di prospettive esheriane, infatti, il protagonista dello scatto tende lo sguardo verso l’oggetto desiderato posto in alto …ora, la foto è attaccata al pavimento e dunque bisognerà accovacciarsi e volgere lo sguardo dall’alto verso il basso…ci siete arrivati vero? Esatto! Diventerete voi l’oggetto del desiderio!!!

“I wish” è la prima mostra a calcare le scene del District 4lab, uno spazio nuovo, giovane, che si propone come vero e proprio studio fotografico/artistico, un laboratorio dove far nascere le idee, ancora prima di esporle.

La mostra di Federico Fanti, quindi, darà il via ad una serie di interessanti eventi artistici che animeranno Milano e realizzeranno il sogni di numerosi astri nascenti dell’arte contemporanea che ancora non hanno avuto modo di esprimersi.

Per realizzare il sogno di Federico e diventare l’oggetto del suo desiderio proiettato nel reale, accovacciamoci tutti al District 4Lab e guardiamo i suoi lavori.

La mostra rimarrà aperta da Venerdì 17 a Mercoledì 22 Giugno, al District 4Lab in via Lorenteggio 157.

MobileSchool 1IDEA1APP primo contest per Designer di Apps

Per tutti coloro che desiderano finalmente essere in grado di sviluppare un’applicazione per iPhone senza però disporre di un adeguato budget, senza essere dei tecnici e non sapendo nemmeno come lanciarla opportunamente sull’agguerrito mercato di App Store… può venirvi incontro il concorso di MobileSchool 1 idea = 1 app valido fino a Giovedì 30 Giugno 2011.

Noi Ninja ne abbiamo approfittato per far direttamente alcune brevi e concise domande a Luca Panzarella del team MobileSchool.

Buongiorno Luca, andiamo subito al dunque.. come nasce l’idea?
Buongiorno a Voi. L’idea è nata dall’incontro con i londinesi di Mobilezr e i romani di Republic+Queen attorno al progetto MobileSchool, una piattaforma per docenti che tengono lezioni e seminari sul tema del mobile.
Quale miglior esempio di ciò che andremo a raccontare durante i corsi se non la nostra esperienza diretta, partecipata e trasparente? L’iniziativa 1idea=1app è nata dall’esigenza di mostrare nella pratica come un progetto può essere ideato, sviluppato e promosso.

Un’iniziativa che ha anche un valore simbolico?
Siamo convinti che, così come sta avvenendo all’estero, lo sviluppo delle app mobile toccherà il nostro Paese sempre più da vicino. Per adesso se ne sono accorte solo le grandi imprese, ma la vera rivoluzione ci sarà con le piccole/medie e con la nascita di nuove start-up. Il ritardo è semplicemente culturale, per questo motivo nasce MobileSchool, in modo da portare la cultura del mobile fuori dalla cerchia ristretta di pionieri ed informatici.

Non possiamo che essere d’accordo con MobileSchool, Noi di Ninja Marketing infatti è da tempo che sosteniamo la crescita di questo mercato e la definizione di nuovi orizzonti per tutti i soggetti, pubblici e privati, che si affacciano nel mondo del Mobile.

Una giuria di esperti selezionerà le migliori 10 idee che saranno valutate secondo criteri di innovatività, creatività, e potenzialità di successo sul mercato che vinceranno:

  • 1 biglietto omaggio per un corso a scelta di MobileSchool durante tutto il 2011.
  • 3 biglietti scontati del 50% per un corso a scelta di MobileSchool sempre durante tutto il 2011.

La selezione delle idee vincitrici avverrà entro il 30 Luglio 2011 alle ore 16:00.

Inoltre, la realizzazione ed il lancio dell’applicazione mobile prevede un accordo in cui sarà sancita la paternità dell’idea da parte dell’ideatore, il quale avrà una quota sul potenziale ricavo delle vendite dell’app pari al 30% del totale.

Consigliamo di leggere attentamente il regolamento e compilare il modulo Invia la Tua Idea specificando nome dell’app, descrivendo attentamente il funzionamento, precisando il pubblico di riferimento o il mercato-obiettivo, specificando infine come riuscire a “monetizzare” la propria app.

Quindi perché non mettere in gioco la propria creatività ed inviare una buona idea?  😉

Idea che ripetiamo dovrà essere inviata entro e non oltre Giovedì 30 Giugno.

Hahn Super Dry: una birra epica! [VIRAL VIDEO]

Eravamo abituati ai suoi spot che ironizzavano sugli stereotipi uomo/donna e che, per quanto ricalcassero i soliti luoghi comuni, riuscivano sempre a farci sorridere.
Questa volta, però, la birra australiana Hahn Superdry ha deciso di stupirci con uno spot “epico”.

Per l’impresa è stata ingaggiata l’agenzia Publicis Mojo e per dirigerla è stato scelto il regista Tom Kuntz, già distintosi in quanto ad originalità con lo spot Old Spice.
Un concentrato di vintage, dalla scelta della colonna sonora (sigla del celeberrimo  Supercar) ai vari personaggi e situazioni che illustrano le successive e surreali fasi di lavorazione della birra in un mix di assoluta creatività.