Supor, produttore cinese di utensili da cucina, vuole comunicare la sua ultima innovazione facendosi sostenitrice di una grande causa: ridurre i fumi generati dalle stufe durante la cottura.
L’agenzia Leo Burnettda spazio all’immaginazione con una campagna di ambient marketing: una padella gigante emersa al vertice dell’ “emanatore” di fumo per eccellenza: il camino industriale.
Il riferimento al marchio e la sponsorizzazione del prodotto sono state veicolate grazie allo slogan di supporto alla campagna: “Supor, stufe che non fumano“.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Martina Coppolahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMartina Coppola2011-06-28 17:00:132011-06-28 17:00:13Supor, l'ambient con la padella gigante
Come spiega dettagliatamente Econsultancy, l’attuale crescita della vendita di smartphone continua a fornire ai brand la possibilità di studiare nuove opportunità di comunicazione basate sull’effettiva collocazione del proprio target.
La chance di offrire prodotti, offerte e servizi sulla base della posizione geografica dell’utente ha spinto brand e agenzie a sviluppare negli ultimi anni un’ampia gamma di strategie di comunicazione, una varietà strutturata principalmente su due grandi idee di marketing: il cosidetto “push marketing” che sfrutta invasivamente bluetooth o SMS alerts per segnalare al consumatore la presenza di un determinato negozio (o prodotto) in una determinata zona e, dall’altra parte, il più efficace “pull marketing”.
Rientrano nelle strategie di “pull marketing” quelle modalità di promozione che insistono principalmente sugli aspetti informativi della comunicazione commerciale, fornendo agli utenti indicazioni utili su location e servizi a partire dall’individuazione della sua posizione. Vediamone di 10, di maggior successo:
Mobile apps
Le applicazioni sviluppate ad hoc rappresentano ovviamente il primo strumento di una comunicazione efficace su base geografica. Inoltre gli utenti dotati di smartphone costituiscono il target più interessato ai servizi offerti dal marketing location-based (il 63% dei possessori di iPhone li usa almeno una volta a settimana). Servizi offerti: info sul negozio più vicino, promozione offerte, possibilità di prenotare un prodotto in anticipo. Esempio: Argos app.
Mobile search
I motori di ricerca volano sugli smartphone. Soltanto nel 2010 la ricerca di informazioni sul web tramite dispositivo mobile è cresciuta del 247%, e nonostante il dato rappresenti soltanto il 3% dell’intera mole di ricerca svolta sul web nello stesso anno, il trend è sicuramente interessante e da tenere d’occhio. La differenza la fanno ancora le modalità di indicizzazione e le SEO strategies. Si tratta di un terreno in cui piccole imprese e grandi brand possono ancora giocarsela alla pari.
Mobile Adwords
Studiare le parole-chiave usate sui motori di ricerca da chi naviga, individuarne la posizione e inviargli tramite Google della pubblicità mirata su base territoriale. I Google AdWords di ultima generazione permettono inoltre la possibilità della call-options: piuttosto che collegare l’utente al sito (che potrebbe non essere ottimizzato per smartphone) gli si offre la telefonata diretta al negozio o all’azienda di interesse.
Foursquare
Il più celebre dei social network location-based. Viene usato principalmente tramite apps per smartphone. Gli utenti condividono le loro posizioni attraverso un sistema di check-in con ricompensa: più volte dichiari di trovarti in un determinato luogo, più crediti (“badges”) guadagni rispetto a quello stesso posto. Le possibilità di business sono ovviamente infinite: sempre più esercenti spingono gli utenti a segnalare su Foursquare il loro check-in nel proprio negozio, offrendo in cambio sconti e promozioni. Una grande campagna analoga è stata recentemente portata avanti (con enorme successo) da Starbucks negli Stati Uniti.
Facebook Deals
Presentato in Inghilterra lo scorso Gennaio, Facebook Deals rappresenta la risposta a Foursquare dell’azienda di Palo Alto. Se dovesse aver successo presso gli iscritti, sarebbero potenzialmente seicento milioni gli utenti a comunicare spontaneamente la loro posizione nel mondo.
Directory apps e mobile sites
Applicazioni come Yelp e Qype Radar contengono banche dati con dettagli e giudizi degli utenti su luoghi di ritrovo, negozi e ristoranti: una fonte di risorse assai utile per chi cerca notizie tramite cellulare, magari mentre è in viaggio. Per i gestori delle attività c’è la possibilità di assicurarsi una presenza in questi elenchi e spingere i clienti a pubblicare commenti (meglio se positivi ovviamente: nulla funziona di più delle recensioni positive di altri clienti).
Google Places
Dal momento che molti smartphone vengono venduti con Google Maps preinstallato, è naturale constatare come per molti rappresenti lo strumento principale per informarsi su strade e percorsi. Lungo le stesse strade, Google Maps segnala però anche le attività commerciali: si tratta di uno spazio di visibilità attualmente irrinunciabile per i brand che aspirano ad un’efficace e soddisfacente presenza negli spazi virtuali.
Wi-fi ads
Milioni di utenti si collegano alla rete tramite gli hotspots di tutto il mondo: negli aeroporti, nei fast-food, nelle piazze. Sulla base della rete wi-fi utilizzata è oggi possibile inviare inserzioni collegate direttamente alla natura commerciale dell’hotspot. Diciamo che vi collegate da un McDonald: come per magia, ecco il banner di un dietologo.
Voucher apps
Gigantesche vetrine piene di sconti, a completa disposizione degli utenti e strutturate localmente. Lanciate su Android e Iphone nel Gennaio del 2010, le rispettive applicazioni sono state scaricate da oltre un milione di utenti. I software sfruttano il sistema GPS per individuare la posizione di chi naviga e offrirgli la promozione dietro l’angolo. Tra i brand è già partita la gara a chi ne trova di più. Di app e di clienti.
Contenuti locali
La declinazione su base locali dei contenuti riguarda anche blog e siti web. Così come già avviene sui social network, offrire contenuti su base geografica accresce automaticamente la rilevanza delle informazioni. Inoltre si permette al pubblico di isolare più facilmente le notizie di interesse semplificando, al contempo, l’indicizzazione dei post sui motori di ricerca. Le pagine di Majestic Wine, ad esempio, offrono segnalazioni sul mondo del vino e sugli eventi ad esso collegati secondo una precisa ed efficace divisione per aree. Un buon esempio di sito web location-based a cui rifarsi.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Buckhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngBuck2011-06-28 14:30:022011-06-28 14:30:0210 idee per il marketing location-based
Trasformare una superficie in uno schermo dinamico?
Con il 3D Projection mapping si può!
La tecnica prevede la realizzazione di una mappatura dell’edificio o degli oggetti sui quali si vuole proiettare. Grazie a questa preventiva scansione dell’edificio è possibile realizzare una perfetta corrispondenza tra gli spigoli o le forme dello stesso con le linee e le immagini della proiezione. Si realizza un vestito che calza a pennello!
Questo modo alternativo e costoso di fare pubblicità permette però ottimi risultati nella free media coverage (ovvero la copertura sui media dovuta a immagini e video che il pubblico realizza e che immette poi sul web creando ottime opportunità di buzz e viral) oltre che un’efficace pubblicità; in ultimo un incremento della brand equity.
In Italia questa tecnica non è molto diffusa. Noi però siamo convinti che se venisse adeguatamente sfruttata, potrebbe avere incredibile successo avendo noi a disposizione un inestimabile patrimonio storico/culturale/achitettonico.
Di seguito vi proponiamo gli esempi più cool di projection mapping. Buona visione!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Makan-huekahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMakan-hueka2011-06-28 14:00:032011-06-28 14:00:03Projection mapping: gli esempi più cool
Le sfilate di Milano Moda Uomo primavera/estate 2012 hanno dato conferma di una tendenza già in atto. Non parliamo di denim, seta o giacche destrutturate: la tendenza è molto più immateriale ma ha permesso ai marchi del lusso di non andare a fondo in questo periodo di crisi, aumentando il loro pubblico e rafforzando ulteriormente la brand image.
Parliamo, ovviamente, della “social media mania”: tutti i marchi di abbigliamento, dal luxury al fast fashion si muovono sui social media – in maniera più o meno corretta. Perché se la moda, un tempo, era esclusiva, elitaria e passava solo dalle riviste patinate, adesso corre veloce sul web. E i clienti sono, prima di tutto fan e ambasciatori dello stile e della filosofia di un brand.
E così, durante l’ultima settimana della moda, Burberry ha permesso ai suoi fan non solo di commentare la sfilata trasmessa in streaming, ma anche di acquistare i capi indossati dai modelli in passerella con una stagione di anticipo (ottima strategia anti-fake), Dolce & Gabbana hanno twittato instancabilmente dal backstage, Gucci ha trasmesso in esclusiva per i fan che hanno visto la sfilata in streaming un messaggio del direttore creativo Frida Giannini alla fine dello show. Oltre ad aver inviato via mail ai fan un e-ticket con tanto di posto a sedere (virtuale) per assistere alla sfilata – Gucci Connect e-vent è il nome dell’applicazione creata ad hoc per lo streaming.
Ovviamente, i social media “non funzionano” per magia. Ecco 3 storie che dimostrano cosa funziona e cosa no nel magico connubio fashion brand e social media.
Sfruttare il potenziale dei canali social
Dolce & Gabbana sono l’esempio a livello mondiale di come i social media vanno utilizzati nel m0ndo della moda (e non solo). Più di 3 milioni di fan su Facebook, un blogzine – Swide – che contribuisce alla narrazione dello stile del marchio e al rafforzamento del brand nell’immaginario del brand. E ancora profilo Twitter, Tumblr, Instagram, canale YouTube. Il brand ha da poco lanciato su Facebook il tab “Follow us” che racchiude tutti i profili social e i canali Dolce&Gabbana ufficiali.
Ma non è solo una questione di quantità: il brand è stato precursore del “dietro le quinte delle sfilate”, organizza eventi che vengono raccontati minuto per minuto dallo staff attraverso tweet e fotografie, intrattiene relazioni con celebrities “amiche” del brand. Ma, cosa più importante di tutte, Stefano Gabbana in persona risponde ai tweet dei suoi follower abbattendo la distanza tra lusso e pubblico di massa.
Il prodotto e i contenuti
La maggioranza delle persone segue un brand sui social network semplicemente perché “ama il brand” (abbiamo già trattato di questo argomento nel post “5 consigli per i fashion brand su Facebook“). Ma come ogni amore che si rispetti, ha bisogno di essere alimentato. Incentrare la strategia sul prodotto e sui contenuti si rivela senza dubbio un’arma vincente: i fan vogliono sapere di più, vogliono contenuti originali, vogliono sentirsi “insider”. E vogliono partecipare. Ottima, in questo senso, l’iniziativa di Tommy Hilfiger che invita i fan a postare sul wall di Facebook il loro prep-style.
Ma non sempre tutto va bene. E di solito succede quando si va sui social per moda. Questa è la triste storia di Robert C. Duffy, presidente del brand Marc Jacobs. Mr Duffy ha aperto qualche mese fa il suo profilo Twitter, annunciato in pompa magna sull’homepage ufficiale del brand. I suoi tweet erano un mix di fatti personali, fotografie di Marc Jacobs al lavoro e perplessità sull’utilizzo di Twitter stesso. Insomma, una linea poco chiara. Il disastro avviene quando Mr Duffy decide di comunicare al mondo che è appena sceso da un aereo dell’America Airlines e di avere ricevuto un trattamento un po’ rude da parte del personale a bordo “as usual, you know”. In breve tempo scoppia la rivolta degli utenti, Duffy si scusa e chiude il profilo, dicendosi impreparato a gestirlo. Il profilo è stato riaperto da poco, ma è sostanzialmente inutilizzato. Un paio di mesi fa, ecco spuntare @MarcJacobsIntl, ovvero il profilo ufficiale dell’azienda, incentrato proprio su prodotto e contenuti.
Il valore della conversazione
Non sempre è facile. Ed è un errore molto comune tra i brand “minori” o tra i giovani emergenti. Che spesso hanno la bacheca invasa di complimenti e manifestazioni di entusiasmo lasciate cadere nel vuoto (perché palesemente nessuno gestisce la pagina). Molti utenti, infatti, pensano che proprio perché si tratta di un brand minore sia molto più facile stabilire un dialogo ed entrare in contatto con il designer, anche solo per manifestare apprezzamento. È il caso della pagina Facebook del giovane e talentuoso stilista Marco De Vincenzo, che ha dei fan molto poco considerati.
Basti considerare l’entusiastica pubblicità a costo zero che potrebbero fare gli utenti ai quali si è data importanza anche con un semplice grazie, e metterla a confronto con quello che possono causare invece, un centinaio di fan abbandonati a loro stessi. E capire che è molto meglio dedicare loro qualche minuto della giornata.
Nel caso di brand più grandi, invece, la bacheca di Facebook – quando è aperta – è usata anche come customer care. Ed è ancora più importante saper rispondere bene, tempestivamente e in maniera non troppo ingessata – insomma, niente linguaggi da “azienda leader”, sì ad una comunicazione più friendly. Del resto, grazie agli Insight di Facebook è possibile vedere i dati demografici suddivisi per sesso e per età dei propri fan, un ottimo tool per capire “con chi abbiamo a che fare”.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kahimi Shimahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKahimi Shima2011-06-28 13:00:362011-06-28 13:00:36Social media: la nuova moda della moda
La prima vera caratterizzazione caricaturale, la rintracciamo intorno al V secolo a.C. proprio nella ceramica attica, dove vennero rappresentati personaggi colti e importanti raffigurati durante i loro momenti più imbarazzanti della giornata.
Anche a Roma non mancarono elementi farseschi e caricaturali sia nella ceramica e nei numerosi bronzi, talvolta scurrili, e soprattutto nei vertici di qualità artistica raggiunti con la fabula togata e l”atellana ai tempi di Silla o con i mimi dell’epoca cesariana. Nel Medioevo si diffuse il gusto del mostruoso, della deformazione e dell’orrido con l’intento di contrapporre il bene al male, il brutto al bello.
Nel Settecento la caricatura, derivante dal gusto del grottesco rinascimentale, trionfò anche grazie alle mutate condizioni sociali indotte dallo spirito illuministico. Dalla seconda metà del Settecento ai primi dell’Ottocento in Francia sorsero i primi giornali umoristici, ed ai tempi della Rivoluzione la caricatura assunse i colori ed i toni degli argomenti politici.
Se in Inghilterra si mise in evidenza la rivista Il Punch (1840), in Germania i caricaturisti seguirono la strada del sentiero umoristico fantastico e si tennero distanti dalle tematiche politiche. Invece, in Italia nell’Ottocento e nel Novecento si imposero la caricatura politica, di costume e teatrale.
La Caricatura
La caricatura è un disegno di solito a carattere umoristico o satirico che rappresenta una persona. Il disegno della caricatura, solitamente molto semplice ed essenziale, storpia volutamente l’immagine della persona rappresentata, caricandone (da qui il termine) alcuni tratti caratteristici della fisionomia. Solitamente il particolare esagerato ha già in sé un contenuto sarcastico, come il naso pronunciato.
Le caricature possono essere corredate da scritte o da fumetti, diventando così fumetti che assumono un tono evidentemente canzonatorio o satirico. La caricatura è stata definita, nel secolo XVII come un metodo di fare ritratti che mira a una maggior somiglianza nell’insieme di una fisionomia mentre tutte le altre parti componenti sono cambiate. Queste immagini dell’arte possono essere convincenti senza essere oggettivamente realistiche.
Spesso si rifanno a temi sociali o a personaggi politici, allo scopo di illustrare i rapporti sociali, ironizzare sui potenti del momento, sfottere i personaggi pubblici alla moda. Le caricature sono commenti illustrati, e sono sempre destinate ai lettori contemporanei: il caricaturista parte dal presupposto che il lettore conosca il contesto o i fatti ai quali la caricatura si riferisce.
Marco Calcinaro, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1993, è un artista di grande capacità e versatilità: il suo lavoro e la sua passione principale è la pittura, infatti ha esposto le sue opere in molte gallerie di tutta Italia, ma è anche un ottimo illustratore grafico che spesso lavora per l’editoria e la pubblicità. I soggetti riguardano politici, attori, cantanti e altri personaggi pubblici di spicco.
Vediamo insieme le sue numerose e divertenti opere!
Se volete vederle tutte qui sotto trovate il link!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kyliahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKylia2011-06-28 12:00:342011-06-28 12:00:34Le caricature più divertenti di Marco Calcinaro
Il settore dell’editoria tradizionale è in crisi da tempo, a causa delle grandi trasformazioni nelle modalità distributive e nella fruizione delle notizie da parte degli utenti. Il web si sta sempre più rivelando uno strumento indispensabile per la libertà di pensiero e parola anche nel mondo Occidentale, un luogo dove poter sviluppare innovativi progetti di comunicazione.
In questa dimensione si colloca The Globalist Network, nato da un’idea di Antonio e Gianni Cipriani. Leggiamo sul sito:
The Globalist Network opera nella costruzione di un modello informativo aperto e realmente partecipativo, al contrario del sistema chiuso dei media tradizionali.
L’obiettivo è dunque promuovere un’informazione libera, alla pari, non condizionata da logiche estranee alla semplice descrizione della realtà.
Il network riunisce blogger, giornalisti, scrittori, cittadini appassionati, organizzazioni interessate, che convergano nella volontà di fare informazione in modo autorevole relativamente a 8 principali tematiche di interesse:
Around the World
Zapping
Polis
Working
Culture
Green
Multimedia
Life
Allora, siete affascinati come noi dal nuovo modello editoriale promosso da Globalist e avete interesse a partecipare? Consultate il sito e contattate subito la redazione!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Alberto Maestrihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAlberto Maestri2011-06-28 11:00:132011-06-28 11:00:13Globalist: il network dei giornalisti indipendenti
Se vogliamo limitarci ai luoghi comuni, il Brasile è noto per le belle donne e gli ottimi giocatori di calcio. Questo paese ha saputo però elevarsi, rientrando prepotentemente tra quelle potenze economiche nuove che si affacciano nel panorama mondiale, al pari di Cina e India.
Stato più vasto del sud america, il Brasile, attraverso la sua forte identità culturale e una politica continuativa, è riuscita negli ultimi anni a crescere, dando il via ad uno sviluppo molto interessante sia nell’ambito delle comunicazioni interne (infrastrutture e nuove tecnologie) sia ad una rilevanza politica mondiale, stringendo nuove alleanza e facendosi promotore di tutto il sud America.
Quinto paese più popoloso del mondo, vivono su tutto il territorio circa 190 milioni di abitanti (di cui, il 15% di origine italiana) con un PIL pro capite di circa 10.000 dollari. L’economia, negli ultimi anni, ha visto una crescita tra il 7 e l’8 %.
Eventi come i Mondiali di Calcio 2014 e le Olimpiadi del 2016 non fanno altro che confermare le grandi possibilità e la fiducia che sono stati dati a questo paese che in molti definiscono emergente.
La scena startup brasiliana è interessantissima, se si tiene conto di questo quadro riassuntivo, in cui la parola chiave è, in questo caso, crescita.
Diversi eventi legati alle startup brasiliane e all’imprenditoria digitale, sono riscontrabili su tutto il territorio, soprattutto nella capitale San Paolo, oltre alla promozione e partecipazione a contest internazionali, che possano mettere in luce le innovazioni che si sviluppano su tutto il territorio brasiliano.
San Paolo e Rio de Janeiro parteciperanno simultaneamente anche alla Social Media Week dal 19 al 23 settembre, che vede protagoniste diverse città del mondo.
Nella mia ricerca ho avuto la fortuna di incontrare un blog informativo sulla scena imprenditoriale e startup brasiliana, oltre che su venture capital, incubatori e applicazioni web. Startupi è un contenitore molto interessante e ben fatto, ed è attivo dal 2008 . Aggiornato quasi giornaliermente, ha al suo interno interviste, eventi e notizie sulle aziende che sono nate o che si stanno sviluppando all’interno del vastissimo territorio del Brasile.
La wikimapp ci aiuta a localizzare le diverse imprese, rendendo chiaro anche i luoghi in cui è possibile riscontrare una crescita imprenditoriale esponenziale.
Sono state ben 4 su 20 le startup brasiliane selezionate per l’evento madrileño “La red innova”, del 15 e 16 giugno, per il concorso Open Talent e molte altre partecipano ad eventi e concorsi, sia nazionali che internazionali, a conferma che c’è voglia di crescere e di affacciarsi al resto del mondo.
Quindi non ci resta che tenere d’occhio anche il Brasile, e magari fare qualche corso accelerato di portoghese. 😉
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00keirahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngkeira2011-06-28 10:40:302011-06-28 10:40:30Paesi in crescita: il Brasile tra innovazione e startup.
Continuano i free webinar firmati Ninja Academy: un appuntamento imperdibile e gratuito per chi vuole fare incetta di aggiornamenti e curiosità sul mondo dei social media e sulle varie tecniche di unconventional marketing.
Voi siete sempre più partecipi e noi siamo sempre più entusiasti di questo progetto che continuerà ad evolversi fino a diventare un vero e proprio “master” online canalizzando conoscenze e condivisione dei saperi per un’esperienza formativa a 360°!
Il prossimo appuntamento sarà lunedì 4 luglio alle ore 18 con Morena Ragone, esperta di diritti digitali ed editor di Ninja Marketing, che ci parlerà di “Internet e Social Media: i diritti dell’era digitale“.
Morena ci introdurrà, tramite una panoramica della situazione italiana ed internazionale di più stretta attualità, alla conoscenza dei diritti dei cittadini del web.
Come al solito, l’iscrizione al webinar non garantisce la vostra presenza. Solamente i 100 più rapidi che lunedì 4 luglio riusciranno ad accedere alla web-room, prima che diventi full, potranno seguire la lezione in diretta!
State escogitando come poter accaparrarvi uno dei 100 posti a disposizione?
Una volta effettuata la registrazione, riceverete la mail di conferma con un link personalizzato. Cliccando sul link con largo anticipo (noi vi consigliamo una mezz’oretta prima rispetto all’orario previsto) vi si aprirà una finestra con il seguente messaggio: “Waiting for an organizer to arrive“. Questo vi permetterà di rimanere in coda e “prenotare” in modo sicuro il vostro posto.
Alle 17.45 apriremo “l’aula” così come ai concerti aprono i cancelli e potrete star tranquilli di avere un posto “in prima fila” ;-)!
Se non siete tra i 100 fortunelli, hold on. Continuate a provare: se qualcuno dovesse lasciare la web-room, voi prendereste il suo posto!
Vi ricordo che al momento non è possibile rilasciare né le slides né la registrazione audio della lezione: questo sarà possibile, per chiunque abbia intenzione di iscriversi, una volta che partirà il progetto “master” online Ninja Academy.
Che dite, vi aspettiamo? Be as fast as Ninjas: solo così riuscirete ad aggiudicarvi uno dei 100 posti al nostro free webinar in “Internet e Social Media: i diritti dell’era digitale” in compagnia di Morena Ragone! Solo per i ninjetti più veloci e motivati 😀
Ne approfitto per menzionarvi anche il prossimo free webinar in programma:
Luciano Massa in “Brand Entertainment: come realizzare una web serie”. Quando? Giovedì 7 luglio, sempre alle ore 18.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ilaria Mangiardihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngIlaria Mangiardi2011-06-28 10:15:112011-06-28 10:15:11Scopri i diritti dei cittadini del web con il free webinar in "Internet e Social Media"!
Come è noto, Google dedica molta attenzione alle ricorrenze, celebrandole con dei Doodle inspirati ai principali eventi del momento.
In occasione del mese dedicato all’orgoglio omosessuale, Google ha deciso di fare apparire un piccolo arcobaleno – simbolo universale dell’omosessualità – sotto il pulsante “cerca”, ogni qualvolta si digitino termini come: gay pride, gay, lesbica e omosessuale.
I critici sostengono che Google stia nascondendo questa funzione per evitare critiche da parte dei gruppi anti-gay, pronta la smentita della società, che tramite un portavoce ha riferito di aver preso questa scelta a causa dell’elevato numero di eventi da celebrare nel mese di giugno.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ninja LABhttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNinja LAB2011-06-28 10:00:352016-06-17 17:00:39Google Rainbow: il simbolo nascosto dell'omosessualità
L’idea è molto interessante e segue il filone che a noi ninja piace molto: tecnologia indossabile, pannelli solari, eco-friendly. Il bikini fotovoltaico è un’idea del designer americano Andrew Schneider, messo a punto dall’Interactive Telecommunications Program dell’Università di New York.
Si chiama “Solar Bikini” ed è in grado di riprodurre energia per usare i nostri device: smartphone, lettori mp3, ecc., con un costo che si aggira intorno ai 200 dollari. Ha un’uscita usb nello slip (evitate battute 🙂 ) che può essere usata per collegare i nostri accessori.
Però non può essere usato per fare il bagno: quindi, potremmo dire bello e impossibile? In effetti la limitazione è forte e verrebbe da pensare ad un oggetto bello ma non usabile al 100 %.
Tra le altre cose, spulciando in giro nei vari siti, ho trovato un commento che riportava al Premio Triumph Award del 2008: il vincitore delle selezioni italiane è Matteo Frassinella: guardate un po’ con quale idea (il Fleximirror) ha vinto! Le menti italiane non deludono mai.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Simosokehttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngSimosoke2011-06-27 16:00:332011-06-27 16:00:33Bikini fotovoltaico: novità indossabile, ma non per fare il bagno
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