Dopo aver scoperto le infinite potenzialità di Instagram, la band dell’estate The Vaccines decide di varcare una nuova frontiera. Per la realizzazione del video del loro prossimo singolo Wetsuit hanno deciso di affidarsi alla apps che per eccellenza si avvale del photosharing.
Photo+sharing= emozioni. Dopo aver compreso questa banale equazione ecco la soluzione: la condivisione di istanti che ritraggono i fans della band in grado di coinvolgere il pubblico “in tutti i sensi”.
Durante il tour estivo i fan sono stati invitati a condividere le foto realizzate con Instagram qui.
Dopo aver prontamente modificato le immagini grazie alla varietà di filtri che la apps offre è stato possibile condividerle attravaerso il tag #vaccinesvideo affinchè ci fosse la possibilità di essere inclusi nel video musicale. Le immagini che sono già state caricate, spaziano da foto di gruppo, in posa o improvvisate, ad oggetti presi qua e là, quasi a rappresentare la varietà di esperienze che si possono vivere assistendo ad uno dei concerti della band.
Una vera e propria mostra in movimento che prende vita grazie (ancora una volta!) alle nuove tecnologie.
Come dichiarato da Paul Graham, socio fondatore di Anomaly London, l’agenzia che ha realizzato questo progetto, “tra una band e i suoi fan c’è sempre un legame speciale e la tecnologia intelligente permette loro di ottenere una relazione sempre più forte”.
Utilizzando una delle migliori apps di sharing si è posta la creatività nelle mani dei fans!
Non ci resta che attendere la riuscita della mise en places di questo nuovo caso di prosumer!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Makan-huekahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMakan-hueka2011-07-25 09:00:512011-07-25 09:00:51Wetsuit - The Vaccines: il primo video musicale in crowdsourcing da Instagram
Questo pomeriggio è venuta a mancare Amy Winehouse. La controversa cantante inglese, vincitrice nel 2008 di 5 Grammy nelle categorie Best Pop Vocal Album, Best Female Pop Vocal Performance, Best New Artist, Song of the Year (Rehab) e Record of the Year (Rehab), è stata ritrovata nella sua casa di Londra. Le cause del decesso sono ancora sconosciute. Ovviamente tra le ipotesi c’è quella di overdose, a causa dei noti problemi di alcol e droga della cantante.
I fan si stringono nel cordoglio, ricordandola con poche parole lasciate sui social network.
Su Facebook la pagina RIP Amy Winehouse conta oltre 1,200 fan, mentre nella pagina ufficiale della cantante, così come sull’account ufficiale di Twitter non ci sono aggiornamenti recenti.
Su Twitter è all’apice dei TT italiani “Amy Winehouse”, mentre nei TT universali troviamo “RIP Amy Winehouse”.
Su hashtag.org, possiamo vedere il grafico TT universale “RIP Amy Winehouse”:
Mentre su whatthetrend.com, troviamo al primo e secondo posto gli hashtag #amywinehouse e #club27 e al quarto “tears dry” (dal titolo di una delle canzoni più famose di Amy Winehouse, Tears dry on their own), data l’impossibilità di aggiornare i dati (troppi) per “RIP Amy Winehouse”:
#club27 si riferisce ad un gruppo di grandi artisti morti all’età di 27 anni, tra cui troviamo Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison. La fonte di Wikipedia è già stata tristemente aggiornata con Amy Winehouse, anche lei di 27 anni:
Da oggi saremo tutti più malinconici quando ascolteremo questa canzone:
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Martha Burnshttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngMartha Burns2011-07-23 20:44:522011-07-23 20:44:52RIP Amy Winehouse: l'ultimo saluto alla cantante dai social network
Vi ricordate ancora quell’assurda moda del Planking? Quella per quale alcune persone nell’intento di seguirla hanno rischiato la propria vita? A nulla, sono serviti gli inviti a desistere da parte di utenti che visualizzavano le mirabolanti imprese di chi si cimentava nelle pose più rischiose. Chissà se questa parodia riuscirà a sollecitare una presa di coscienza rispetto alla stupidità di certe mode e a farle scivolare nel dimenticatoio? Al momento, di positivo, c’è che il video sta avendo un enorme successo, a giudicare dalle visualizzazioni totalizzate fino ad ora, ben oltre 3 milioni. Speriamo che la “goliardata” del protagonista di questo video serva a qualcosa di più che a scatenare il riso di milioni di utenti.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Yokohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngYoko2011-07-22 18:30:182011-07-22 18:30:18Contro il Planking, una parodia conta di più! [VIRAL VIDEO]
Vi piacerebbe rivedere in loco le scene dei vostri film preferiti? Ecco l'app che fa per voi! '>
Vi piace visitare posti nuovi e città, armati di guida turistica e macchinetta fotografica? Quante volte vi è capitato, durante un viaggio in una città importante o in qualche sperduto paesino, di includere nella lista delle cose da vedere assolutamente luoghi resi celebri dai film? E magari di farvi una foto emulando l’attore o l’attrice che in quel luogo ha fatto qualcosa di particolare?
Se vi ritrovate con la descrizione appena fatta, l’app oggetto del video è proprio quello che fa per voi! Si chiama Augmented Reality Cinema e sarà disponibile a breve su tutti i device portatili. Una volta raggiunto il luogo oggetto della scena del film, questa applicazione vi permette di vedere la relativa scena in quel preciso istante e realmente sul luogo ove è stata girata. Nel video, ambientato a Londra, vengono passati in rassegna alcuni dei più celebri film che sono stati girati anche nella capitale britannica. Si va da Notting Hill a Harry Potter: è come rivivere dal vivo la scena del film, come se il film stesso si stesse svolgendo davanti ai propri occhi.
Insomma, un nuovo valido strumento per i turisti che contribuirà senza dubbio ad alimentare un turismo cinematografico, che va affermandosi sempre di più ai nostri giorni. Quindi gambe in spalla e smartphone alla mano per scoprire i luoghi dei grandi film!
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kiokohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKioko2011-07-22 16:00:272011-07-22 16:00:27Augmented Reality Cinema, l'app per il turismo cinematografico [VIRAL VIDEO]
Webcam, computer, FaceOSC software sequencer e la vostra faccia per controllare strumenti musicali virtuali e trasfromarvi in provetti compositori.
Avete sempre sognato di fare musica, ma non sapete perché una tastiera ha tasti neri e bianchi? L’avvento di software sequencer, piano roll e midi dovrebbe avervi facilitato già parecchio le cose.
Bene, se anche così fare musica vi sembra difficile, sappiate che l’arrivo di Kinect via ha dato un ulteriore aiuto: hacker e sviluppatori si sono infatti sbizzarriti scrivendo righe di codice per permettervi di controllare ogni sorta di virtual instrument semplicemente agitando le mani.
Ancora troppo faticoso? Non avete Kinect? Gli sviluppatori hanno pensato anche a voi creando un piccolo software FaceOSC che vi permette di usare la vostra faccia come un cotroller per mezzo di una semplicissima webcam. Ableton Live, Reason, Reaktor non potranno più resistervi!
Insomma, non avete scuse. Munitevi di webcam e cominciate a suonare. Non si vive mica di solo marketing 😉
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Ketto Shihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKetto Shi2011-07-22 15:00:532011-07-22 15:00:53FaceOSC: basta una webcam per fare musica
Questa settimana ci spostiamo in un paese asiatico, dando uno sguardo all’Indonesia. Circa 17mila isole e 240 milioni di abitanti (di cui 35 milioni di utenti Facebook), fanno di questo enorme arcipelago un luogo multiculturale. Come sostiene il loro motto “Unità nella diversità”! La ricchezza di questo stato è forse proprio nella quantità di gruppi etnici che vivono e convivono (non senza tensioni) su tutto il territorio, in una centrifuga di influenze provenienti da tutto il mondo.
La capitale è Jakarta, con circa 8 milioni di abitanti e la lingua nazionale è l’indonesiano, ma tra le lingue più diffuse ci sono il giavanese, lingua del gruppo etnico più vasto, e l’inglese.
Paese non economicamente ricco, circa il 50% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno, a causa anche di una grave crisi finanziaria asiatica del 1997-1998.
Secondo Yansen Kamto, un illustre indonesiano che lavora nel marketing, vi è un enorme fermento all’interno dello stato Indonesiano. Nell’ultimo periodo sono state molte le aziende estere che si sono dedicate con interesse alla startup scene indonesiana, e che stanno dando una spinta evidente all’economia digitale su tutto il territorio, vedendo nell’ambito dell’e-commerce quello con più potenziale in Indonesia.
Organizzatore dell’IDBYTE, il più grande evento digitale dello stato, si augura che nei prossimi anni le startup che nascono in Indonesia possano continuare a crescere grazie alla conoscenza e alle capacità degli indonesiani.
Alla luce di ciò, è interessante come la politica abbia cominciato ad interessarsi alla startup scene, con diversi aiuti come viene spiegato dal Ministro del Commercio Elka Pangestu, la quale ha notato che molti imprenditori locali sono impreparati per quanto riguarda tutti gli aspetti startup, e ciò limita la loro partecipazione con capitali, in quanto hanno difficoltà a capirne il business model o l’eventuale ritorno economico.
Per colmare questo deficit, il governo stabilirà alcune regole per l’investimento di capitali bancari nelle startup.
Anche in questo caso, come in quello cileno spiegato in “Il progetto Start-Up Chile”, l’aiuto arriva dalla politica, che dopo aver notato un grande potenziale ha deciso di scendere in campo in prima persona, per il supporto della tecnologia e del mondo digitale.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00keirahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngkeira2011-07-22 12:54:292011-07-22 12:54:29Startup e Indonesia, una nuova realtà interessante
Gli utenti che nelle ultime ore visitano l’home page di Fridge si imbattono in questo annuncio: “Fridge is closing up shop and joining Google!”.
La notizia è stata diffusa ieri sul blog ufficiale del social network “We strongly believe in the group social experience and couldn’t think of a better place to realize our vision of bringing the nuance and richness of real-life sharing to the web as part of the Google+ Project”. I membri della community sono stati invitati a downloadare i propri dati entro il 20 agosto.
Nato nell’agosto 2010, Fridge è stato strutturato come un social network group-based: gli user possono condividere status update, commenti, foto, ma solo all’interno dei gruppi che hanno creato o di cui sono stati invitati a far parte.
Mashable ha sottolineato come l’idea si sposi con il concetto di Circles in Google+: utilizzando il servizio, gli utenti potranno così condividere foto e quant’altro con gruppi creati ad hoc, sulla base degli interessi comuni.
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Nokamatahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngNokamata2011-07-22 11:00:322011-07-22 11:00:32Google acquista Fridge e lo integra in Google+
Conoscete quali ammende si rischiano ad utilizzare il vostro smartphone mentre siete alla guida di auto, una moto o addirittura una bici? [fonte] Da 148 a 594 euro per chi parla al cellulare senza auricolare, con possibile sospensione della patente da uno a tre mesi. Perché allora non sfruttare tutte le potenzialità del nostro smartphone conoscendo quali sono le migliori app per utilizzarlo con la voce? Eccole di seguito testate per voi dalla Redazione Mobile.
Dragon Dictation [iOs] – Gratis
Questa è decisametne un’app in grado di farvi abituare facilmente a parlare con il vostro iphone. L’ultima versione aggiornata della app, prodotta da Nuance Communication, è dello scorso 27 giugno, ma l’app è in giro già da un po’ e resta il punto di riferimento in questa fetta di mercato. La capacità di trascrizione delle parole è davvero fluida. Così come lo sono le funzioni da attivare dopo aver scritto il testo. È possibile infatti postare sui nostri account facebook e twitter, mandare una mail o un sms. Nelle primissime versioni, paradossalmente, risultava complicato editare in modo facile manualmente le parole trascritte, problema per buona parte risolto nelle ultime versione. Decisamente da avere a portata di voce.
Dragon Search [iOs] – Gratis
Dragon Search spinge l’utilizzo della voce direttamente sul web. È in grado infatti di effettuare ricerche online con l’iPhone utilizzando la propria voce lanciando una query su vari motori di ricerca (Google, Youtube, Twitter, iTunes, Wikepedia). Anche in questo caso la dettatura risulta davvero eccezionale per il riconoscimento vocale preciso e veloce.
Google Search [iOs, Android] – Gratis
Tools della Google Mobile Apps che permette di effettuare con la propria voce diverse tipologie di ricerche, semplicemente accostando il telefono all’orecchio. Si può attivare una query fatta da una singola parola, richiedere la conversione di una valuta, interrogare il motore sulle notizie più recenti su un particolare argomento o trovare ristorante più vicino. Riconosce gli accenti in inglese americano, britannico, indiano, australiano o suddafricano, e le linque afrikaans cantonese, ceco, cinese, mandarino, coreano, francese, giapponese, italiano, olandese, polacco, portoghese, russo, spagnolo tedesco, turco e zulu. Ovviamente la app è disponibile per i dispositivi Android, e anche Blackberry.
Vox Recorder [iOs] – 1,59€
Tra le app che si attivano tramite comando vocale Vox Recorder è un’app tutta italiana che è doveroso menzionare. Viene utilizzata principalmente per scopi di sorveglianza (o spionaggio ‘-.-) perché in sostanza è in grado di attivare una registrazione in remoto quando le voci presenti in una stanza superano una certa soglia, anche molto sensibile. Chissà, forse a qualcuno di noi servirà per scoprire cosa dicono i nostri colleghi di noi quando ci allontaniamo dalla scrivania.
PocketSing [iOs] – 2,39€ & Ocarina [iOs] – 0,79€
Ovviamente non mancano app per divertirsi con la propria voce, e probabilmente in questo settore il karaoke è un vero evergreen e Pocketsing è una delle migliori app presenti al momento sull’App Store. Tra le funzioni più interessanti, c’è quello di poter aggiungere un mix di effetti alla propria voce per personalizzare l’esibizione. Altra app molto simpatica per gli utenti appassionati di musica, Ocarina è un app per iPhone che si suona soffiando nel microfono e pigiando con le dita sul touchscreen. Può essere suonata da soli o si può improvvisare una vera e propria “iOrchestra” di strada con gli amici. Va bene non funziona esattamente con la voce, ma non vi pare comunque fondamentale per farvi esprimere il vostro talento musicale?
Ecco i link delle app da scaricare sull’App Store
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2011/07/iPhone-Voice-le-migliori-app-da-utilizzare-con-la-voce1.jpg297450Kato Sushihttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKato Sushi2011-07-22 10:30:422011-07-22 10:30:42iPhone Voice: le 5 migliori app da utilizzare con la propria voce
Un foglio bianco davanti, una canzone nelle orecchie, una storia che nasce. Anzi quattro, le quattro nuove Canzoni in A4: Reptilia degli Strokes, White Winter Hymnal dei Fleet Foxes, Mercy mercy me di Marvin Gaye e Canzone ostinata dei Verdena, apparse di recente sul blog di Paolo Bacilieri, uno dei più grandi autori del fumetto italiano contemporaneo. Col suo stile originale, potente e personalissimo, ha pubblicato sia in Italia che all’estero, spaziando tra riviste specializzate (a partire da Comic Art in Italia e A Suivre in Francia), fumetto d’autore (impossibile non citare la serie di Zeno Porno) e produzioni seriali (come Napoleone per Sergio Bonelli Editore).
Curiosi di sapere come suona una Canzone in A4? Dagli schizzi su carta al libro, passando per la mostra e arrivando su computer e smartphone, Bacilieri ci racconta come nascono questi piccoli gioielli musicali.
Canzoni in A4. Perché la scelta di questo formato? Cosa rappresenta il foglio A4 ? E’ solo il tuo abituale strumento di lavoro o c’è qualcosa di più?
Il foglio A4 è un basico strumento di lavoro, mio e di tantissima altra gente naturalmente. Parlo proprio dell’umile “carta da fotocopie” da 80 grammi quella su cui si può scarabocchiare senza rimorsi magari mentre si parla al telefono. Lo faccio da anni e nel tempo ho accumulato risme e risme di disegni; studi, scemate, ritratti, appunti visivi, nature vive o morte. Una piccola parte di questo materiale nel 2008 è diventata una mostra (a Perugia presso la MioMao Gallery) e appunto un libro: Canzoni in A4 ( Kappa Edizioni, Galleria MioMao, 2008).
Reptilia degli Strokes, Canzoni in A4, dettaglio
Indagando sul rapporto tra la storia breve a fumetti e la canzone, possiamo dire che entrambe queste due forme d’espressione sono legate alla questione del ritmo e dell’autoconclusività. L’aver scelto delle canzoni dipende proprio dal feeling nell’espressività di una certa cultura pop, quella dei videoclip? E’ stato interessante avere una sceneggiatura fatta di musica e parole?
Tra fumetto e canzone c’è senz’altro qualcosa in comune, pur essendo distanti quanto la Groenlandia e la Nuova Caledonia. Non so bene se si possa avvicinare al videoclip la gratuità delle mie canzonette in A4…ma naturalmente (negli anni 80 avevo vent’anni) il videoclip è parte del mio bagaglio visivo e può capitare di ricordarli/citarli (vedi Atmosphere/Joy Division su Canzoni in A4).
Entrare “di soppiatto” nella struttura di una canzone, rubarne il testo, l’immaginario, e costruire qualcos’altro è quello che mi piace veramente fare. Spero non rimanga soltanto un esercizio di stile ma che serva a raccontare chi mi sta intorno, le cose che succedono, il mondo in cui vivo. Del resto non sono il primo né sarò l’ultimo a raccontare a fumetti una canzone, le mie preferite rimangono quelle di Robert Crumb.
White Winter Hymnal dei Fleet Foxies, Canzoni in A4, dettaglio
Per la scelta dei singoli brani, invece, hai lavorato sull’ispirazione legata al momento, sui tuoi gusti personali o c’è un’idea più complessa dietro alle Canzoni in A4? E’ una vera e propria playlist da sfogliare? O sarebbe il caso di chiamarlo, rimanendo nel parallelismo musicale, un “concept album”, visto anche che i personaggi che vi transitano sono quelli che hanno vissuto e che vivono nel tuo universo?
Credo che le mie scelte apparentemente incoerenti siano dettate dalla “fumettosità” di certi pezzi. Che sia dei Verdena o di Marvin Gaye, si tratta comunque di un pezzo che mi piace e che sento vicino.
A volte mi limito al “mero karaoke”, in altri casi cerco di sviluppare una ministoria. Mi piace il fatto che la musica sia assente e che lasci spazio ad una cosa terza…ho l’impressione che anche se non conosci la canzone leggendo il fumetto la musica “risuoni” internamente, nella testa di chi legge.
Come molti colleghi sono un ascoltatore ossessivo/compulsivo. Noi fumettisti inchiodati per ore ad un tavolo da disegno sopravviviamo solo grazie alla musica. A me va bene quasi tutto R&R, Jazz, Classica,Opera lirica…Dato che ho la fortuna di lavorare in uno studio, con altre persone ascolto spesso anche la musica altrui. E la radio!
Mercy Mercy Me di Marvin Gaye, Canzoni in A4, dettaglio
E’cambiato qualcosa quando hai iniziato a postare invece le canzoni sul tuo blog, quindi per una fruizione diversa, in rete, in digitale? Ritieni che il formato A4 sia altrettanto fruibile (e godibile) anche in questa versione? In generale, come ti trovi da fumettista sul web?
Beh non saprei, ho (come tutti!) un blog da un paio d’anni che cerco di aggiornare quando posso. L’ho aperto con un intento ben preciso: fare “territorial pissing” intorno alla storia su cui sto lavorando da almeno un decennio, ”Sweet Salgari”. Poi come spesso succede ci metto dentro un sacco di altre cose, comprese le Canzoni in A4.
Queste nel mio blog ci sono entrate da poco tempo e non mi aspetto certo rivoluzioni, ma credo che siano adatte anche a questa fruizione. Anche dall’I-phone si possono vedere/leggere/rileggere benissimo!
In generale pur essendo un aurignazianoinnamorato della carta e dei libri fino al feticismo (uno dei motivi per cui vado fiero di lavorare per Sergio Bonelli è la ruvida cartaccia giallina dei suoi albi) ritengo il web vitale (anche) per i fumetti. Offre spazi sconfinati e democratici che piano piano li fa crescere, li rende più liberi, anche se si tratta probabilmente di una libertà condizionale.
L’altro lato della medaglia è che il web fa perdere un sacco di tempo al fumettista che già di suo tende naturalmente al cazzeggio!
Canzone Ostinata dei Verdena, Canzoni in A4, dettaglio
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Kikyohttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngKikyo2011-07-22 10:00:422011-07-22 10:00:42Intervista a Paolo Bacilieri: Canzoni in A4
La Svizzera, dopo aver sfornato una quantità impressionante di coltellini ed orologi, si butta anche sulle “chiavette” USB. Ed ecco che dal più storico marchio di coltelleria del mondo (Victorinox) arriva la Swiss Army Slim.
La nuovissima Swiss Army Slim è disponibile in vari colori ed è anche waterproof, caratteristica che la rende una USB-pen con uno spiccato lato rugged. Le capacità sono varie e vanno dai 4 GB ai 128 GB con dei prezzi non proprio popolari, visto che la Swiss Army Slim da 4 GB costa 40 dollari che salgono a 350 dollari per quella da 128 GB.
Oltre alla versione “normale” esiste anche la versione Slim Duo con due chiavette in un unico case entrambe della capacità di 64 GB. Che ne dite, ne vale la pena?
https://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.png00Andreahttps://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2018/06/nm-logo-new.pngAndrea2011-07-21 17:30:302011-07-21 17:30:30Swiss Army Slim: la pen-drive secondo Victorinox
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