Diventa free member
Vuoi leggere questo articolo e le altre notizie e approfondimenti su Ninja? Allora registrati e diventa un membro free. Riceverai Breaking News, Marketing Insight, Podcast, Tips&Tricks e tanto altro. Che aspetti? Tieniti aggiornato con Ninja.
Diventa free member
Vuoi leggere questo articolo, le altre notizie e approfondimenti su Ninja? Allora lascia semplicemente nome e mail e diventa un membro free. Riceverai Breaking News, Marketing Insight, Podcast, Tips&Tricks e tanto altro. Che aspetti? Tieniti aggiornato con Ninja.

Ma qual'è in concreto l'utilizzo che essi fanno dei nuovi mezzi? Quali sono i trend futuri? Risponde a queste domande l'attesissimo report 2011 relativo alla social media marketing industry, a cura di Michael A. Stelzner fondatore di Social Media Examiner.
Lo studio ha intervistato 3342 marketer, contattati attraverso i social media (Facebook, Twitter, LinkedIn) e la mail. Essi sono per lo più consulenti autonomi (33%) o dipendenti di aziende con meno di 100 dipendenti (30%) con un'età compresa tra i 30 e i 59 anni (74%).
I dati mostrano principalmente come i social media siano ritenuti strumenti importanti per il business dal 90% degli intervistati, che per questo desiderano conoscere e distinguere le metriche di misurazione delle performance sul web 2.0. Non sempre infatti i soggetti hanno dichiarato di avere raggiunto una capacità di gestione completamente efficace, forse anche a causa del fatto che quasi la metà li utilizza da meno di un anno. Ma il crescente utilizzo dei mezzi sta sicuramente aumentando il numero di persone che possono definirsi esperte nell'utilizzo dei nuovi media per attività commerciali e di marketing.
In particolare gli strumenti più utilizzati risultano essere nell'ordine Facebook, Twitter, LinkedIn, blog e YouTube, anche in maniera integrata. Soprattutto il primo e il quarto sono gli strumenti che interessano molto e di cui c'è il desiderio di conoscere di più. Ma per raggiungere quali obiettivi? A sorpresa (o forse no) l'aumento delle vendite è uno dei risultati meno raggiunti. Prima sono posizionati obiettivi strettamente legati alle nuove dinamiche prodotte dal web 2.0 (aumento della conoscenza del business, del traffico di clienti, etc.).
La rilevazione ha anche indagato le azioni future che i marketer pensano di intraprendere: almeno il 73% ritiene di incrementare gli sforzi e gli investimenti in strategie social media based, soprattutto per quanto riguarda YouTube e gli altri strumenti per la visione e la condivisione di video (77%).
Interessante è anche la dinamica degli investimenti attesi in relazione agli altri strumenti non social media: è stato infatti registrata una certa volontà di impegnarsi in progetti relativi alla search engine optimization ed all'email marketing, ma anche attività che sembravano ormai obsolete, come l'event marketing o la press releases, sono ancora indicate come opportunità di grande interesse.
Il report, analizzato solo parzialmente, ha dunque riportato risultati di enorme interesse non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per i semplici appassionati. Primo tra tutti la volontà di investire sempre più in strumenti social, pur non rinunciando alle attività offline come eventi o ufficio stampa.
Vita dura per i marketer, dunque: a fianco di questa analisi dei mezzi è infatti possibile intuire l'evoluzione delle competenze a loro richieste dalle aziende e dalla società. Ecco che questi dovranno essere sempre più capaci di avere capacità analitiche di misurazione delle azioni ma anche una grande conoscenza di tutti gli strumenti del marketing e della comunicazione, sia online che offline, anche a causa del progressivo appiattimento della differenza tra esperienze reali e virtuali.