
1.200 i programmi, 26 i palchi, tantissime le star della musica, e 7 i giorni che hanno accompagnato dal 9 al 15 Agosto le circa 400mila persone giunte in visita quest’anno in uno dei più grandi e noti Festival europei. Era eccitante vedere Budapest tappezzata di uomini, donne, ragazzi, bambini con i braccialetti del Sziget…
Raccontare il Sziget infatti non è facile, ce n’era per tutti i gusti. Sono stati presenti il caldo, un paio di piogge torrenziali, generazioni diverse, famiglie, personalità differenti, nazionalità di ogni genere a dimostrazione di quanto queste giornate siano state ricche di entusiasmo, adrenalina, divertimento, fantasia, serenità ed enorme civiltà.
Una settimana non è bastata per scoprire quante possibili esperienze potevano essere vissute al Sziget. Giravi l’angolo e c’era qualcosa di nuovo da fare.


L’enorme civiltà ed armonia di questa magnifica capitale europea e di tutti i visitatori ha accompagnato il tutto. Mai un disordine, mai un problema davanti ai miei occhi, solo tanto sound, sano divertimento folle e fiumi di birra, nonostante il caldo e la tantissima gente.
Grandi i Gorillaz Sound System, che nel tendone Wan2A/38 hanno raccolto un gran numero di persone per la loro performance rendendo quasi impraticabile il passaggio; coinvolgente con il suo ritmo il nigeriano Tony Allen e nel World Music Stage il bravissimo gruppo inglese degli Oi VaVoi ci ha fatto saltare per circa un paio d’ore; bravo Danko Jones; grande Papa Roach e la super voce di Mika. Per non parlare degli acclamatissimi Infected Mushrooms e i Gotan Project… chi era lì si sarà reso conto che entrare nel Party Arena era quasi impossibile!!
Bellissima anche l’area nella vallata dedicata al jazz e e quella adibita al ritmo blues dove era difficile non far muovere le gambe, e divertentissimo il tendone circense Magic Mirror dove un gruppo di illusionisti “uomini”si esibiva facendo sfrenare il pubblico femminile in sala. Veramente simpatici e bravi.
Suggestiva, poi, l’atmosfera intorno all’ormai nota nave bianca che viaggiava, insieme ai suoi acrobati, lungo le strade alberate e illuminate dalle colorate lampade cinesi che rendevano fiabeschi i vicoletti dell’isola…
Attesissimi il 14 agosto, qualche ora dopo i nostri amati Subsonica, gli Iron Maiden che con la chitarra elettrica in mano hanno scatenato il panico. Per non parlare dei Kasabian che hanno veramente scaldato gli animi prima dell'arrivo dei trascinanti Muse che hanno concluso i concerti sul Main Stage con un palco psichedelico e coloratissimo mentre l’energica folla consumava ogni sua forza cantando ogni loro famosissimo pezzo.
Gli ultimi giorni del festival sono stati densi di avvenimenti, di musica, di fiumi di gente e di allegria mista a un enorme dispiacere per l’avvicinarsi del suo terminare. Chi voleva, poteva lasciare traccia di sé con un piccolo messaggio su una foglia di carta da appendere ad una rete insieme ai tanti altri.

Una cosa è certa, il Sziget ti resta dentro.









