La scena è questa: siamo sotto il palco, sudati e pressati da tutta la gente intorno a sbatterci e saltare mentre su c’è la band che, rientrata dopo la pausa, sta suonando l’ultimo bis prima di spegnere gli amplificatori.
Nel momento in cui il chitarrista suona l’ultimo accordo e fa per lanciare il plettro nella folla, tutti quelli in direzione del lancio si preparano a raccogliere il dono offerto ai fedeli.
C’è chi si fa strada a spallate, chi alza la mano sperando nella dea bendata e chi si organizza a mò di touche del rugby per anticipare quelle quindici o venti persone che vogliono ciò che vogliamo anche noi.
Chi ama la musica dal vivo sa di cosa sto parlando e sa anche bene che esiste tutta una gerarchia di feticci da concerto che ogni spettatore vorrebbe portarsi a casa. Dalla foto col tipo della band alla maglietta sudata del cantante, dalle bacchette del batterista fino al reggiseno della bassista figa. Se poi si è davvero fortunati si potrebbe anche riuscire a recuperare un pezzo volante di chitarra fracassata in un finale particolarmente distruttivo.
Il massimo sarebbe riuscire ad avere proprio uno strumento ma non credo che siano in molti a lanciarli nel pubblico a fine concerto.
Però magari comprarli ad un’asta si potrebbe fare se solo si sapesse quali aste frequentare e si avesse appena vinto un gratta e vinci milionario.
Ebbene miei cari, se il vostro gruppo preferito sono i Nine Inch Nails (se non sapete chi sono i Nine Inch Nails non è colpa mia…) e se avete sempre sognato di possedere la Gibson Les Paul nera con la quale Trent Reznor suonava Heresy nell’ultimo tour o il kaos effect controller usato durante The Great Destroyer allora andate su eBay a questa pagina.
Ora che la band, ed in particolare il suo leader, ha annunciato che dopo anni in giro per il mondo ha deciso di tenersi lontano dai palchi per un periodo non meglio precisato, cosa avrebbe dovuto farne di tutta la strumentazione adoperata durante tutti i live? Ovviamente metterli a disposizione dei fan, che così avranno l’occasione irripetibile di assicurarsi oggetti che dire di culto pare un po’ riduttivo.
Ciò è una ulteriore prova che non fa che confermare la mia idea che il signor Reznor sia uno dei pochi musicisti in circolazione realmente 2.0 se proprio la vogliamo dira nella maniera di chi parla il liguaggio dei giovani-e-meno-giovani-wired.
Oltre ad aggiornare regolarmente il suo Twitter con dovizia di particolari su tutto ciò che gli pare, è stato uno dei pochi ad utilizzare meccaniche non convenzionali per la promozione e la distribuzione della sua musica.
Nel 2007 infatti nel tour che precedeva la pubblicazione dell’album Year Zero, nei bagni dei luoghi in cui si svolgevano i concerti alcuni fortunati hanno trovato alcune chiavette usb con in anteprima alcuni pezzi ancora inediti dei Nine Inch Nails. E ancora poi, i successivi lavori discografici, Ghost e The Slip, furono venduti solo online sul sito della band.
Questa trovata degli strumenti all’asta potrebbe essere un modo per far parlare di sé anche in un momento in cui si è fisicamente lontani dalle scene potrebbero insinuare i malpensanti.
Io che, se non si fosse capito adoro i Nine Inch Nails e li seguo ormai da anni, credo invece sia solo perché comunque sono molti strumenti e casa Reznor non è molto grande quindi sarebbe difficile conservarli tutti.
Tra l’altro uno che durante un concerto dice di scaricare i propri cd illegalmente e non dare soldi alle case discografiche penso non se ne freghi tanto delle strategie di comunicazione.
P.S. Fra un po’ viene il mio compleanno, se qualcuno volesse farmi un regalo, dopo aver letto questo articolo, potrebbe aver chiara l’idea di cosa mi farebbe piacere ricevere.