Prosegue la rubrica "Master of Viral Marketing", che vi porterà a scoprire i segreti della progettazione quasi-scientifica di una campagna.
Nello scorso numero abbiamo valutato il livello di conoscenza e le aspettative di agenzie e di aziende sul tema del marketing virale. Ci siamo rifatti ad una ricerca pubblicata da Feed Company.
Questa volta iniziamo ad addentraci nella tematica del seeding: questo sconosciuto. Ve gusta l'idea? Ma facciamo un passo indietro, per chi è approdato su questo folle sito e si chiede che cavolo stanno dicendo?!!!.
Bene Guerrieri, qui si scoprono i segreti del NinjaMarketing...
UNA DEFINIZIONE DI MARKETING VIRALE
Il marketing virale:
1) Progetta il Viral-DNA del prodotto/servizio/comunicazione
2) Identifica le persone potenzialmente interessate ad esso
3) Lo inserisce nei network sociali di riferimento (seeding)
4) Ne agevola la diffusione incoraggiandone la condivisione
Indubbiamente la progettazione del Viral-DNA - concetto da noi elaborato per identificare la “formula chimica” della viralità (argomento che cercheremo di approfondire nel nostro prossimo libro), resta l’elemento più importante e imprescindibile per il successo delle strategie di marketing virale.
Tuttavia, un buon DNA virale deve necessariamente trovare terreno fertile per attecchire e diffondersi in maniera contagiosa.
In questo senso l’attività di “seeding”, rappresenta una variabile fondamentale del processo di propagazione in tempi brevi e funzionali alle politiche di marketing ed è ancora trascurata (se non completamente ignorata) da agenzie e clienti.
Se nel vecchio mondo del marketing, un buono spot per raggiungere il suo target doveva essere pianificato bene.
Allo stesso modo, un video potenzialmente virale necessita di una "seeding strategy" e di una ben progettata attività di Video Seeding.
E' quindi un errore pensare che i video si diffondano da soli.
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