Una tecnologia che c’è, ma non si vede, è questa la vera rivoluzione a cui siamo proiettati. È la trasformazione dell’ambiente che ci circonda, protagonista l’Ambient Computing che racchiude questi cambiamenti, dove a prevalere non sarà più il device fisico.
Cos’è l’Ambient Computing?
Il giornalista Mossberg nel suo ultimo articolo, "The Disappearing Computer", analizza l'evoluzione tecnologica degli ultimi 30 anni, indicando la strada che seguiranno tutte le più grandi aziende tecnologiche del settore.
È interessante notare come si parli di Ambient Computing, ovvero di un computer che scompare letteralmente nell'ambiente, dove il "device" potrebbe non essere più qualcosa di fisico da toccare, ma semplicemente un ambiente che potremmo controllare con la voce o addirittura col pensiero.
In molti casi la tecnologia potrà sparire completamente, in attesa di essere attivata per esempio, da un comando vocale, da una persona che entra in una stanza o da un cambiamento climatico.
Molto probabilmente tutti gli spazi che siamo abituati a frequentare saranno adibiti da sensori in grado di supportarci in caso di bisogno.
Si tratta quindi di una tecnologia invisibile, ma allo stesso tempo sempre presente, in grado di entrare in contatto con le persone in differenti momenti della giornata attraverso gli oggetti che vengono usati nella quotidianità.
La tecnologia non invadente: i primi esempi
L’ambient computing è costituito da una moltitudine di dispositivi che forniscono diversi modalità di input/output che possono essere utilizzati in modo flessibile a seconda della situazione: ad esempio corsa, camminata, guida ecc.
In altre parole, stiamo parlando di un sistema personalizzato e intelligente di dispositivi che diventano sempre più invisibili e sono sempre e attorno a noi che conoscono noi e le nostre abitudini. Un esempio è Apple che tramite l’uso di iPhone riesce a controllare Apple Watch, Airpods e HomePod evidenziando come tutti i dispositivi siano sempre di più interconnessi tra loro.
Ci sono due grandi categorie di prodotto che per primi stanno approcciando questo tipo di tecnologie, gli hearables e i dispositivi Home Kit.
Hearbles
Gli hearbles sono dispositivi che veicolano l’audio, ma che hanno anche delle funzioni smart, ne esistono alcuni che permettono di monitorare l’attività sportiva o il sonno.
L’esempio più calzante è quello delle cuffie wireless create da Apple, le Airpods: queste cuffie interagiscono con lo smartphone in modo automatico e permettono di ascoltare musica, sono auricolari e cosa molto importante, interagiscono con Siri. L’interazione con il comando vocale di Siri (si effettua in modo semplice, facendo un tap su una delle due cuffiette) è molto importante perché attraverso lo scambio vocale si riesce ad interagire con il telefono ed accedere a tutte le funzioni. Questo agevola e semplifica sempre di più l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nella vita di tutti i giorni.
Home Kit
Per quanto riguarda gli Home Kit, si fa riferimento a tutti quei dispositivi che permettono di entrare in connessione in modo smart e di conseguenza velocizzano e semplificano alcune funzioni quotidiane.
I primi esempi di questi cambiamenti, appartengono a grandi aziende, alcuni sono: Apple con HomePod, a Google con Google Home e Amazon con Amazon Echo.
HomePod
HomePod è l’ultimo prodotto presentato da Apple, è un rivoluzionario altoparlante wireless per la casa, con altissime qualità audio per la riproduzione musicale, abbinato anche ad Apple Music.
Permette di rapportarsi con Siri, che tra le tante funzioni permette di riprodurre musica, riconoscere le canzoni che si ascoltano ed infine interagire con tutti i dispositivi di domotica smart.
Google Home
Google Home è un altoparlante con attivazione vocale, il suo utilizzo si basa sulla tecnologia dell'Assistente Google. Il vantaggio è che questo altoparlante conosce le tue abitudini, ad esempio offre informazioni sul traffico a seconda della posizione in cui ti trovi, permette di fare un elenco degli appuntamenti in calendario ecc..
Il denominatore comune di questi dispositivi, è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, che permette di interagire con loro attraverso lo scambio vocale, in quanto non dotati di schermo.
L’aspetto che maggiormente colpisce, è che questi apparecchi riescono ad essere interconnessi con gli altri device presenti nella casa, e ne permettono il controllo totale.
Attraverso questi esempi si evidenzia come, sempre di più i device stiano “scomparendo” per lasciar posto a sistemi tecnologici che non si vedono, ma sono presenti e controllabili attraverso il comando vocale.
Alcuni spunti di riflessione riguardano la sicurezza e la privacy degli utenti, che dovrà essere regolamentata in modo adeguato all’evoluzione che si sta per compiere.
In sintesi, per riuscire a far si che la tecnologia sia sempre meno invadente sono necessari sistemi altamente sensibili, sicuri e interconnessi.
Voi cosa ne pensate di una tecnologia che si vedrà sempre meno, ma che sarà (forse) sempre più presente?