Da Tarifa, con il desiderio di fare surf in un mare unico, ad Amsterdam, dove si sono aggiudicati il premio People’s Choice Award di fronte ai big player del turismo come Booking.com e Tripadvisor. Una storia fatta di crescita e di tappe importanti, quella di Sharewood, la startup di noleggio tra privati di attrezzature outdoor, raccontata qui con le parole di Piercarlo Mansueto, CEO della startup.
Sharewood non è solo sharing economy di attrezzature sportive, ma un vero e proprio social network di sportivi che condividono con gli altri iscritti esperienze di viaggio, magari vissute proprio grazie alle attrezzature noleggiate.
Sharewood è nata durante una vacanza, ma poi si è trasformata in un vero e proprio business pluripremiato: qual è la vostra storia?
La nostra storia nasce con un aneddoto che riguarda il nostro CEO: qualche anno fa, l’appassionato surfista e futuro CEO di Sharewood, Piercarlo Mansueto, si trovava a Tarifa in vacanza.
Quel giorno le onde erano spettacolari e in uno scenario di quel calibro era davvero un peccato non entrare in acqua con una tavola. Ma come fare?
Prima di partire, inutile negarlo, Piercarlo era tentato di portarsi con sé l’attrezzatura per fare surf, ma i prezzi e la scomodità di trasportare tale bagaglio extra erano davvero off-limits. Quindi, pur dovendo rinunciare a malincuore alla propria tavola, il nostro CEO decise di andare alla ricerca di una tavola sul posto; trattandosi di un periodo di alta stagione per i surfisti di Tarifa, tutti i negozi di noleggio nelle vicinanze erano sprovvisti di attrezzatura, non aveva potuto prenotarla in anticipo ovviamente, online non riusciva a trovar tutti i negozi di noleggio ed il più vicino sembrava esser a 20km.
Il caso vuole che un surfista locale, allungando l’orecchio si offrì di prestargli la sua seconda tavola. Un’esperienza da non dimenticare che ha dato vita all’idea di Sharewood, un portale di noleggio attrezzature outdoor tra utenti. E Sharewood ha dato vita a un’idea di sharing economy all’insegna dell’ecosostenibilità e dello sport condiviso.
In seguito un lungo percorso fatto di successi e ostacoli, tra raccolte fondi, equity crowdfunding e un progressivo perfezionamento della nostra strategia di business orientata adesso non solo al peer to peer, ma anche alle partnership con i rental shop.
Parte fondamentale nella crescita della nostra azienda la attribuiamo al team, che giorno dopo giorno è cresciuto e si è formato con diverse competenze: commerciali, di marketing, di comunicazione e di programmazione. Siamo arrivati a formare una squadra di persone affiatate e orientate esclusivamente alla crescita dell’azienda con una produttiva complementarietà tra profili senior e junior.
Noleggio attrezzature e condivisione delle esperienze vissute dagli utenti iscritti. Quali criticità comporta gestire questo business e quali sono i suoi punti di forza?
Le criticità sono nell’armonizzare i diversi aspetti da cui è composto il nostro business: stimolare la domanda, aumentare l’offerta, animare la community e rendere la nostra tecnologia sempre più avanzata e performante.
I punti di forza sono il continuo interesse che riscontriamo verso la nostra proposta sia da parte degli utenti che da parte dei rental shop nostri partner, e anche il tempismo con il quale stiamo aggredendo il mercato che ci ha permesso di essere leader in Europa come portale di noleggio di attrezzatura sportiva outdoor.
Un’altra freccia al nostro arco è rappresentata dalla varietà di prodotti che offriamo: tutti i tipi di biciclette - city bike, mountain bike, scatto fisso, fat bike, down hill- fino alle attrezzature per gli sport invernali principali - sci, snow, fondo - e le attrezzatura per gli sport d'acqua - surf, kite, canoa, kayak. Questa varietà permette agli sportivi di tutti i livelli di trovare in piattaforma proprio quello che può andare bene per customizzare la propria esperienza!
Potremmo considerare Sharewood come una piattaforma di sharing economy per sportivi? Esiste un sistema di fee che decida quale utenti mettere in evidenza rispetto ad altri?
Sharewood è una piattaforma di sharing economy peer to peer, ma è anche molto di più!
Nel corso del tempo abbiamo ricevuto così tante richieste dai negozi di noleggio che abbiamo aperto la nostra proposta anche ai rental che volevano caricare i loro prodotti sulla piattaforma. In questo modo possiamo garantire agli utenti una scelta di articoli e modelli vastissima! L’utente può cercare il prodotto che vuole noleggiare, confrontarlo e sceglierlo con un click, risparmiando così tempo, stress, fatica e denaro ;)
Rispetto alla domanda relativa al sistema di “scelta” utenti da valorizzare, stiamo implementando nella nuova release del sito un sistema di gamificaton che permetterà agli utenti di conquistare step by step il proprio posto al sole…stay tuned!
A che punto siete con la copertura geografica? Come stimolate l'adesione dei partner?
Abbiamo coperto tutta l’Italia, anche se continuiamo a lavorare per rafforzare la nostra offerta, e stiamo lavorando per rafforzarla in Spagna, Portogallo, Belgio, UK e Finlandia.
Uno degli aspetti più positivi rispetto alla nostra proposta è stato che le adesioni arrivano spontanee perché i partner hanno capito che noi proponiamo un modello di business win-win che non crea barriere di mercato e sono quindi interessati ad essere presenti sulla nostra piattaforma. In ogni caso, il nostro team commerciale è in costante contatto con i nostri partner a cui offriamo visibilità a livello di comunicazione e social media e aggiornamenti costanti sulle possibilità che offre la nostra tecnologia.
Anche nel settore sport, la reputazione ed il feedback degli utenti sono tutto. Quali sono gli standard minimi di cui un noleggiatore ha bisogno per entrare in Sharewood?
Siamo molto attenti, quasi maniacali nella selezione dell’attrezzatura sportiva da caricare sulla nostra piattaforma, controlliamo che le attrezzature siano performanti, tenute in condizioni ottimali e cerchiamo di premiare la varietà di modelli e offerte con un occhio di riguardo alle novità del settore.
Un altro criterio con cui selezioniamo partner e attrezzature è il criterio, a cui teniamo particolarmente, dell’ecosostenibilità, non accettiamo attrezzatura a motore e neanche specialità di sport d’acqua che prevedono un traino a motore.
Quali sono le prossime mete del viaggio di Sharewood?
In questo momento stiamo lavorando pancia a terra per affermarci in altri mercati Europei, tra poco sbarcheremo anche in Grecia e Svizzera, per poi concentrarci su Francia, Germania e Svezia.
Il viaggio continua grazie anche al supporto di tutta la nostra community, sempre più attiva, entusiasta, carica di spirito outdoor!