La Norvegese NRK ha forse trovato l’uovo di colombo per far sì che i commenti sul magazine online NRKBeta (che esamina le tendenze nei media, della tecnologia e del giornalismo) siano rilevanti, non siano spam e, soprattutto, non attirino troll: per commentare prima devi aver dimostrato di aver letto l’articolo. Un semplice quiz con tre facili domande e superabile in appena 15 secondi è lo strumento ideato allo scopo.
Altri siti dell’emittente norvegese non sono aperti ai commenti, ma in questo dedicato ad argomenti tecnologici è sempre stato possibile commentare senza che ci fossero problemi: la comunità di lettori abituali ha sempre dibattuto dei vari argomenti, mantenendo un tono civile e costruttivo.
Ma per alcuni argomenti particolarmente sensibili che attirano lettori non abituali e potenziali troll, ecco la nuova introduzione, che sta facendo tanto discutere (e non solo in Norvegia).
Secondo le dichiarazioni di Marius Arnesen, editor di NRKbeta,
“Forzare gli utenti a dedicare un momento in più a pensare al commento che desiderano postare, permette loro di riflettere anche sul tono dello stesso”
La notizia che ha fatto considerare di predisporre questo sistema è quella di un nuovo sistema di sorveglianza digitale che le autorità norvegesi vorrebbero mettere in funzione ed è possibile leggerla qui.
Certo, è in norvegese, ma google traduttore potrà aiutarvi se siete interessati a capirne il senso, ed eventualmente a tentare il test.
Tradotto in italiano (sempre da Google) si presenta come in figura.
Per alcuni è un sistema che limita la libertà di fruizione di Internet, per altri è un sistema per alimentare un dibattito di tenore più elevato: chi commenta ha letto e la discussione può partire da lì.
Il quiz è generato dagli autori di ogni post, ma per renderlo più efficace potrebbe non essere più così in futuro. Infatti, nonostante sia stato appena messo in funzione, circolano già alcuni script che possono aiutare ad aggirarlo.
I responsabili del sito norvegese comunque pensano che ne valga la pena: script o non script, il tempo impiegato a superare il quiz può essere sufficiente a calmare gli animi o scoraggiare i meno pazienti e aggressivi tra i commentatori potenziali.
Combattere i commenti tossici
Non è questo l'unico sistema possibile per affrontare i commenti tossici: Alphabet, l’azienda madre di Google, sperimenta tecniche di intelligenza artificiale con Perspective, lo strumento per identificarli nei siti del New York Times, l’Economist, The Guardian e Wikipedia. Altri siti come il Times o il Washington Post collaborano per creare strumenti open source.
Probabilmente è troppo presto per capire se l’approccio migliore sia quello della NRK, quello della startup Civil che affida alla comunità di lettori il giudizio sui commenti pubblicati da altri (e sui propri, prima di farlo) o quelli già citati.
Ma se volete provare nel vostro sito l’approccio norvegese, troverete su GitHub il codice necessario per creare il vostro sistema “commenta dopo il quiz”.
Noi ci fidiamo e vi chiediamo di commentare sulla nostra pagina Facebook e nel nostro gruppo LinkedIn.: che ve ne pare? Funzionerà?