È notizia di qualche giorno fa che il 19nne italiano Luca Todesco ha messo in difficoltà Apple realizzando un video in cui mostra il primo jailbreak di un iPhone 7. Non è sicuramente il primo hacker che ha battuto i sistemi iOS e Mac OS X: Nicholas Allegra e Patrick Wardle sono solo alcuni degli hacker che hanno mostrato le falle nella sicurezza di Apple.
E se in effetti non sempre si può vincere un nemico, a quel punto meglio farselo amico: ecco perché in gran segreto si è tenuta a Cupertino una riunione con gli hacker più in gamba del momento e i migliori esperti di sicurezza informatica mondiale.
Apple ha previsto di informarli sul lancio imminente del suo programma bug bounty in cui saranno ricompensati con fino a $ 200.000 per fornire le informazioni sulle vulnerabilità dei computer portatili e dei device mobile dell'azienda. Il programma dovrebbe avere avvio tra un mese come promesso alla conferenza sulla sicurezza di Las Vegas che si è tenuta ad agosto. A differenza di molte altre iniziative bug bounty, Apple ha scelto di limitare il numero di coloro che possono partecipare invitandoli personalmente.
Forbes ha pubblicato una possibile lista degli invitati al programma: Francisco Alonso, Stefan Esser, Braden Thomas, Pedro Vilaça e Jonathan Zdziarski. Altri nomi possibili sono: l'ex ingegnere di Apple Alex Ionescu, Steven De Franco (meglio conosciuto nella comunità jailbreak come iH8sn0w), e un membro del team Pangu jailbreak, Hao Xu.
Finora nessuna azienda tecnologica ha mai offerto la cifra che è tra le taglie del programma di Apple, neanche tra cui Facebook o Google. Apple, d'altro lato, ha dimostrato di avere molti problemi di sicurezza che devono essere affrontati.
Proprio il mese scorso, negli Emirati Arabi, una notizia ha costretto Apple ad un intervento importante sulla sicurezza: NSO Group, un gruppo di mercenari che si occupa di hackerare i sistemi operativi dei dispositivi di giornalisti e possibili dissidenti, avrebbe tentato di installare dei malware su iPhone di un attivista per la libertà di espressione negli Emirati, Ahmed Mansoor .
Il malware colpiva tre lati vulnerabili del sistema del suo device Apple, ma Mansoor, non è caduto per il trucco. Quei tre difetti sono stati patchati entro 10 giorni dalla rivelazione, mostrando quanto sia efficace Apple nel proteggere i suoi clienti.