Lo scorso 29 luglio, Kevin Roberts, presidente di Saatchi & Saatchi, una delle due società che assieme a Publicis costituisce la più grande agenzia di comunicazione al mondo, ha rilasciato un'intervista a Business Insider nella quale affrontava il tema della discriminazione di genere nel mondo della comunicazione.
Le sue risposte erano parse sin da subito fonte di polemiche, in quanto definivano come "superato" il problema nel settore della pubblicità e di come fosse presente solo in altri settori dell'industria.
Al di là delle sua sottovalutazione del problema, sono state le motivazioni che ha addotto che hanno sollevato un vespaio: Roberts infatti ritiene che in linea di massima le donne tendono a non voler fare carriera ed ottenere posti di comando perché preferiscono dedicare tempo ed energie alla famiglia.
In altre parole, secondo l'esperienza di Roberts, sono le donne a non voler avanzare più di tanto nella linea di comando di un'azienda.
Un week-end di polemiche
Superfluo dire come queste dichiarazioni abbiano fatto il giro del mondo in poche ore.
Innanzitutto Roberts con il suo intervento a gamba tesa ha dimostrato, nonostante la sua presenza ventennale in Saatchi & Saatchi, di non conoscere la composizione dello staff a sua disposizione: quasi i due terzi dei dipendenti sono infatti donne, molte delle quali con ruoli da senior manager.
Ma la sua visione ha impattato anche su figure di spicco come Kate Stanners, Global Chief commercial Officer, che dagli studi di BBC Radio ha mostrato tutto il suo sdegno per le dichiarazioni, definite scioccanti, fornite dal suo presidente.
L'inevitabile addio
Dopo alcuni giorni di presunta riflessione, con l'ipotesi di un periodo d'aspettativa sino alla naturale conclusione del contratto prevista per maggio 2017, alcune ora fa Publicis group ha diramato il seguente comunicato:
Publicis Group ha annunciato nella giornata di oggi le dimissioni di Kevin Roberts da head coach di Public Groupe, executive chairman di Saatchi & Saatchi/Fallon, membro del consiglio direttivo.
Il Consiglio di Sorverglianza assieme al chairman ed all'amministratore delegato di Publicis Group hanno preso nota della decisione di Kevin Roberts di dimettersi con effetto dal primo settembre del 2016, in anticipo rispetto alla data di pensionamento prevista per maggio 2017.
Dal canto suo Roberts, dopo il lungo silenzio post intervista ha voluto così commentare la decisione:
Una cattiva interpretazione su alcuni punti della mia intervista ha causato rabbia e sgomento e per questo mi scuso. Ho inavvertitamente causato imbarazzo per Saatchi & Saatchi e Publicis Groupe, due aziende che amo ed alle quali sono stato devoto per vent'anni.
Ho espresso il mio rimorso e le mie scuse alle aziende per il furore che hanno provocato le mie osservazioni ed il mio linguaggio, ed estendo quindi le mie scuse ai colleghi, a tutto lo staff ed ai clienti.
Affinché si possa tutti guardare al futuro, ho deciso di anticipare il mio pensionamento e lascerò il gruppo il primo settembre prossimo.
C'è molto da imparare e su cui riflettere, e tra le migliaia di tweet, commenti ed articoli ci sono molti contributi appassionati e di valore sui cambiamenti dei luoghi di lavoro, sul lavoro da fare, su cosa significhi davvero avere successo, e cosa le aziende debbano fare affinché si fornisca a donne e uomini un contesto di lavoro ottimale nel quale fiorire.
Credo che nuovi modi di pensare, strutture e misure siano necessarie per rendere più rapido il progresso sulla diversità in tutte le sue forme, in tutte le professioni ed occupazioni. Con la speranza che l'attenzione su questo tema così serio e complesso raggiunga nuovo slancio.