Il 23 giugno sarà una data storica per il Regno Unito: i cittadini dovranno decidere se continuare a far parte dell'Unione Europea o se lasciarla. Sui social media lo scontro tra le due fazioni impazza, raggiungendo anche i luoghi più impensabili e dando, a uno sguardo attento, qualche spunto di riflessione.
Intanto partiamo dalle parole. Le due fazioni stanno lavorando da tempo su tutti i media con importanti discorsi e richiami al nazionalismo. Eppure il tutto si può riassumere in poche parole: EUReferendum - Brexit o Remain? Aggiungendo una manciata di temi caldi come "job" (lavoro), "NHS" (servizio sanitario nazionale) e "safety" (sicurezza) capiamo velocemente il cuore del discorso e non ci sorprendiamo che Brexit sia la campagna più attiva.
EUReferendum spiegato su Tinder
Perchè il referendum abbia successo servono voti, da una parte o dall'altra. E dove trovare i votanti? Su Tinder , a quanto pare. Il social, famoso più per i suoi scopi ludici che sociali, ha deciso di entrare in partnership con Bite the Ballot , un'associazione no profit che punta a spingere i giovani al voto e alla cittadinanza attiva.
In perfetto stile Tinder, agli utenti sono presentate delle schede con dei brevissimi fatti sul rapporto UK - EU. Gli utenti devono swipare a destra se pensano che le informazioni siano corrette (stessa mossa che si fa quando la persona piace), o a sinistra se pensano che le informazioni non siano corrette (stessa mossa che si fa quando la persona non piace). Risultato: giovani informati e (più) pronti a votare a colpi di swipe!
L'inseguimento sul Tamigi
Lo scontro tra frazioni non è solo online, tutt'altro. La decisione del leader del UKIP Nigel Farage di guidare una flotilla lungo il Tamigi per ricordare ai londinesi di sostenere Brexit, ha avuto un risvolto inaspettato. Bob Geldolf si è lanciato all'inseguimento con una barca più piccola ma vivace, che ne ha cantate due a Farage. Nella playlist "Please Don't Go" e"If You Leave Me Now" dei Chicago. Il tutto è stato twittato in diretta da Joel Golby per Vice.
Votin: la campagna che toglie una g e ti fa giovane
Ancora i giovani al centro dell'attenzione delle campagne. Quella scelta dal gruppo Britain Stronger in Europe ha fatto parlare di sé per come non sia riuscita a raggiungere l'obiettivo. La critica? Non basta cercare di parlare giovane per parlare ai giovani. Il copy dell'ad giocava sull'utilizzo di verbi privati della "g" finale, come "workin", "earnin" e "makin", e suggeriva infine l'importanza di #VoteIn. Ai ragazzi però non è piaciuto perché paternalistico.
Don't Fuck my future
Keira Knightley, Vivienne Westwood e Lily Cole Read hanno sostenuto un'altra campagna per spingere gli elettori a votare, e questa volta non si è andati tanto per il sottile: "Servono soltanto cinque secondi per farmi fottere il futuro", ricorda la Knightley, cinque secondi con conseguenze a lungo termine.
Queste solo alcune delle chicche che stanno popolando il web in vista del referendum. Ma, dopo gli inseguimenti lungo il Tamigi, la settimana del rush finale potrà svelarsi piena di colpi di scena!