Come direbbero gli inglesi, da job interview si sta passando sempre più ad un job dialogue, in cui sia il reclutatore che il candidato hanno il compito di fare domande per capire meglio chi hanno davanti.
Sembra, infatti, che i recruiter si aspettino ormai, da parte del candidato, richieste riguardanti le skill necessarie, il team di lavoro o il profilo aziendale.
L’importante, comunque, è essere incisivi e farsi ricordare, per farsi scegliere tra tutti i curriculum ricevuti e confermarsi adatti per quel preciso posto.
Colloquio di lavoro: il primo passo verso un nuovo impiego
Squilla il telefono, finalmente l’azienda dei nostri sogni ci ha chiamato e ci ha convocato per il primo colloquio.
Primo errore: il primo colloquio è quello che ci è stato fatto al telefono in sede di chiamata. In questa occasione, infatti, il reclutatore misura sommariamente, dal tono alla cordialità, tutto quello che è necessario per capire se il posto di lavoro vacante sia adatto a noi; importante, quindi, è rispondere con calma e in un luogo isolato che ci permetta di avere un dialogo chiaro e tranquillo con chi sta dall'altra parte della cornetta.
Una volta superato lo scoglio della chiamata è ora di presentarsi (puntuali!) all'appuntamento.
Qui lo scenario potrebbe essere duplice: colloquio singolo o colloquio di gruppo, in entrambi i casi non solo il candidato è sotto pressione, ma anche il futuro datore di lavoro, in quanto incaricato di scegliere una persona adatta all’organico e all’azienda, individuando i pregi e difetti di chi gli sta di fronte. Importante: non parlare subito di compenso e prepararsi ad approfondire il proprio CV, portandone anche una copia stampata all’incontro.
Nel caso di colloquio di gruppo, la volontà dell’interlocutore è quella di misurare il candidato sulle sue capacità di team building e di problem solving, importante quindi dimostrare di saper lavorare in gruppo per raggiungere l’obiettivo dimostrandosi anche collaborativi e proattivi.
Infine, durante il colloquio, è necessario che il candidato si giochi al meglio le sue carte mettendo in luce il suo obiettivo professionale e le sue doti idonee al posto di lavoro in questione. Prepararsi in modo adeguato è un must: raccogli informazioni sull’azienda e sulla mansione ricercata, sarai in grado di sostenere il dialogo nel migliore dei modi.
Ultimo consiglio: vestiti in modo adeguato! È importante presentarsi ad un colloquio di lavoro puliti e pettinati, con i vestiti adatti, limitando qualsiasi accessorio o capo troppo stravagante. Questo è ancora uno dei casi in cui “l’abito fa il monaco”.
Scopri se sei quello giusto, chiedi al tuo datore di lavoro le caratteristiche del candidato perfetto
Parola d’ordine skill: riuscire a scoprire di essere quello giusto indagando sulle competenze richieste per quel posto di lavoro e mostrando anche i tuoi lati deboli. Questo ti permetterà di capire se sei il candidato perfetto o se il colloquio di lavoro può rappresentare per te solo una perdita di tempo. Tra le skill contano sia quelle strettamente lavorative che quelle legate alla sfera personale e caratteriale.
Una volta validate la competenze, è importante conoscere quale sarà il ruolo che andrai a ricoprire e come questo si evolverà nel tempo, un forte segnale di quello che potrebbe essere la prospettiva di carriera nell’azienda in questione e una conferma della tua volontà di rimanere a lungo una volta selezionato.
Ultimo step, entra in empatia con il reclutatore: chiedigli qual è la cosa che preferisce lavorando lì, come si presenta la tipica giornata lavorativa e se ha bisogno di altre informazione per assumerti.
Ricordati sempre di essere propositivo e interessato chiedendo i traguardi aziendali in previsione e parlando delle notizie aziendali di cui sei venuto a conoscenza.
Team e company profile, informati su chi saranno i tuoi colleghi e sugli obiettivi aziendali
Una volta fatta l’analisi del tuo profilo, è importante passare ad approfondire l’ambiente di lavoro in cui andrai a collocarti facendo domande riguardo il team e i suoi componenti e il profilo aziendale.
Le domande, ad esempio, dovrebbero riguardare: la gerarchia aziendale con cui ci si rapporterà e il rapporto di collaborazione con il manager a cui si risponderà direttamente, il team di lavoro, con la richiesta di poter incontrare gli altri colleghi o qualcuno di particolarmente significativo all’interno dell’azienda per il ruolo a cui ti stai candidando, il ruolo aziendale.
Qual è il grado di turn-over e la possibilità di crescita del ruolo stesso, e le politiche aziendali? Quanto e come l’azienda si preoccupa dei conflitti sul luogo di lavoro, della crescita dei suoi dipendenti e della valutazione del loro successo?
Per completare la foto dell’azienda è necessario capire di più sul profilo aziendale, quindi sulla sua cultura e l’ambito in cui si sviluppa, partendo dalla mission e dalla vision per arrivare ai competitor e ai problemi che sta fronteggiando ora, così da dimostrarti interessato e da raccogliere più informazioni possibili.
Prima di congedarti ricordati sempre di chiedere quanto dura mediamente l’iter di assunzione così da essere preparato ad affrontare i giorni di attesa!
Una curiosità, secondo la Nuvola del Lavoro, nel 2015 le specializzazioni più richieste dal mercato si dividevano tra quelle del settore tecnologico e quelle del settore commerciale ed economico, con un’unica caratteristica comune: la ricerca di un elevato tasso di specializzazione dei canditati nelle competenze.
La conclusione non può che essere una: in bocca al lupo!