Gli strumenti messi a disposizione da Google sono un tesoro di inestimabile valore. Imparare ad utilizzarli, My Business e Google+ in primis, diventa sempre di più un bisogno ed una necessità per le aziende che vogliono comunicare e “conversare” con i propri clienti.
Ne abbiamo parlato con Claudio Gagliardini, docente di Ninja Academy e tra i protagonisti del Master Online in Social Media Marketing.
Si può fare Content Marketing di qualità anche su Google: servizi come Hangout, Photo, Youtube possono assumere un ruolo rilevante. Ci dai qualche esempio pratico?
Di casi di studio è piena la rete, ma credo che si debba partire dalle singole realtà e dalla loro essenza, per realizzare il proprio specifico caso di successo. Hangout, Photo e Youtube sono “soltanto” tre ottimi strumenti, gratuiti, alla portata di tutti e utilizzabili da tutti i dispositivi e con qualsiasi livello di attrezzatura, dal semplice smartphone alle macchine più sofisticate e potenti.
Quello che Google ci mette a disposizione, pertanto, è un ecosistema di servizi e di applicazioni completamente scalabili, adatti alle piccole imprese a carattere locali come alle multinazionali e utilizzabili in proprio o con l’aiuto di professionisti e agenzie.
Per entrare nello specifico, Hangout può essere utilizzato per presentare in video un nuovo prodotto, per discuterne con esperti o addetti ai lavori, per fare videointerviste o piccoli talk show, mettendo insieme fino a 10 ospiti in video.
Photo è il luogo migliore per raccogliere tutte le immagini che possono raccontare l’azienda, creando album, slideshow, animazioni e molti altri formati, facili da realizzare e pronti da condividere sui canali sociali.
YouTube lo conosciamo tutti da anni, ma spesso ci dimentichiamo delle sue potenzialità. Su questo strumento sono nati e cresciuti i talenti più puri del web, che oggi hanno scalato su piattaforme mainstream, andando in TV, al cinema e su tutti i media.
Per un’azienda un canale su questa piattaforma è un tesoro di inestimabile valore.
Le Community di Google+ possono essere paragonate a quelle di Facebook? Se la risposta è no, quali sono le principali differenze?
Sono molto più complete e, soprattutto, permettono di partecipare anche alle aziende (pagine) che, proprio come gli altri utenti, possono crearne e partecipare alla discussione. Inoltre le community di G+ sono più strutturate, ordinate, capaci di stimolare vero dibattito e vera interazione, piuttosto che rappresentare mere raccolte di link autoreferenziali.
Il nuovo Google My Business è solamente un restyling grafico della piattaforma o c’è di più?
C’è molto di più, secondo me. Intanto c’è una svolta importante, per Google: il web è mobile. Non mobile first, ma mobile al 100% e questo significa che qualsiasi applicazione voglia stare in rete deve essere appositamente progettata per l’utilizzo in mobilità.
Google ci sta dicendo una cosa chiarissima: sono i contenuti a fare la differenza, non la forma. Contenuti che dobbiamo creare per il nostro sito e per le nostre applicazioni, ovviamente, ma che dobbiamo progettare e produrre in modo compatibile con gli strumenti che ci mette a disposizione, perché è attraverso il loro utilizzo che possiamo davvero attenerci alle linee guida e alle buone pratiche del web.
Potremmo anche non averlo, un sito internet, se utilizzassimo appieno questi strumenti e se fossimo davvero capaci di farli lavorare in modo sinergico. Ecco a cosa serve Google My Business: a darci una base di partenza e degli ottimi strumenti per gestire la nostra presenza in rete, giorno dopo giorno.
Google My Business è davvero per tutte le tipologie di azienda?
GMB è Google allo stato puro, è la forma che il motore di ricerca più importante al mondo sta assumendo, per diventare qualcosa di molto più impattante e pervasivo. Google My Business è dunque per tutti, aziende, associazioni, enti, organizzazioni, professionisti, artisti e molto altro ancora. Per tutti gli altri c’è Google+, il social layer che si pone alla base di tutti i servizi e le applicazioni di Big G.
Non utilizzare questo strumento significa rinunciare a dialogare direttamente con Google e con i suoi utenti, che sempre più passeranno dalla galassia dei servizi di Mountain View, piuttosto che dal motore di ricerca, che in futuro sarà solamente una delle molteplici proposte e funzionalità di questa gigantesca e poliedrica azienda.
Su My Business voglio precisare solamente una cosa: è molto meno banale e semplice di quanto non appaia ad un primo approccio ed è molto di più dei suoi predecessori, da Google Places in avanti, perché rende fruibili da una sola console tutti i servizi di Google, che possiamo portarci in tasca con il nostro smartphone.
Puoi svelarci qualche altra novità imminente o una chicca per chi vuole avvicinarsi al mondo di Big G?
Domanda non semplice da rispondere. Google è la fabbrica delle novità, ne sforna a carattere quotidiano e tenere il passo non è semplice. La sola cosa che posso dire, al riguardo, è che gli strumenti che abbiamo a disposizione oggi, non sono altro che una palestra per conoscere e orientarsi in un futuro che sta per irrompere nelle nostre vite, in cui le favoleggiate smart cities saranno realtà, con il loro carico di tecnologia.
A Mountain View sono pressoché pronti con le driverless car e con un gran numero di tecnologie che non dovranno trovarci impreparati. Ecco perché dobbiamo imparare a conoscere i loro strumenti e servizi, per non restare tagliati fuori da un mondo che su queste tecnologie sarà completamente basato.