Se anche tu fai parte del clan dei procrastinatori, la tua giornata parte con innumerevoli snooze della sveglia, e si conclude con altrettanti innumerevoli rimandi di attività, sappi che esiste una cura, e pian piano si può guarire.
1. Procrastinare non è un crimine
Procrastinare è semplicemente una modalità controproducente di affrontare le famose “to do list”, un’abitudine malsana che influisce negativamente sulla produttività. Non è un crimine perché chi ci rimette di più è il procrastinatore stesso, che lavora e decide sempre troppo a ridosso delle deadline.
La buona notizia è che si può cambiare, da subito, ora, in questo momento, a piccoli step, e soprattutto senza rimandare. Pronti, partenza, via !
2. Partire dal peggio
La scadenza delle consegne si intravede in lontananza, si inizia dalle attività meno piacevoli, più complesse. Mettersi alla prova affrontando le sfide più difficili, in modo semplice e organizzato, come spiegano i prossimi due punti.
3. Suddividire in micro attività
Suddividere un macro lavoro in micro attività, semplificare le decisioni più complesse, i nodi più difficili da srotolare, senza farsi spaventare dalla montagna, affrontandoli per sotto-attività in tempi ridotti.
4. Fissare un obiettivo
La suddivisione è una tecnica per semplificare i processi, mentre Imp Non si tratta di un obiettivo in termini di tempo, capire dove si vuole arrivare, puntare, mirare, fuoco.
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5. Eliminare le distrazioni
Sembra banale ma la concentrazione è l’ingrediente segreto della produttività, e produttività significa singletasking. Fare più cose contemporaneamente è improduttivo e disumano, non distraetevi pensando di essere in grado di svolgere più mansioni contemporaneamente. Il multitasking non esiste.
6. Premiare
Ebbene sì, ad un certo punto, stabilite voi in corrispondenza di quale risultato ottenuto, vi sarete meritati un bravo/a, una pausa o un ovetto Kinder. La premiazione fa parte del lungo cammino verso la disintossicazione da snooze.
7. A volte serve un complice
Si può chiedere aiuto ad un amico, ci si può supportare tra procrastinatori, oppure si può ricorrere ad un servizio online. C’è la app Timeful oppure c’è il buddy con buddyhive.
8. Focus sul risultato
All’inizio è probabile che il passaggio da procrastinatore seriale a procrastinatore in via di guarigione sia duro, per cui non si può pretendere di fare tutto, immediatamente e alla perfezione. Quindi a volte il mantra, a discapito del risultato, sarà la velocità, perché come ci ha consiglia Francesca Romano CEO di Atooma “done is better than perfect”.
9. Perdono, perdono, perdono
Sempre in tema di perfezione, l'ultima mossa è sapersi perdonare. Se da un lato bisogna sapersi gratificare, dall’altro non bisogna pretendere la perfezione da subito. Come ogni malsana abitudine, ci vuole del tempo per smettere.