Vi ricordate di Dave, il veggente protagonista della campagna dello scorso anno di Duval Guillame Modem per Febelfin, allo scopo di sensibilizzare i cittadini sul tema della privacy online? Poche ora fa l'agenzia ha rilasciato la nuove versione della campagna, un video dal titolo "See how easily freaks can take over your life".
L'argomento principale rimane quello dei rischi connessi alla iper-esposizione della propria identità online in termini di condivisione di dati personali e finanziari.
Se l'esperimento del veggente Dave, poi divenuto virale e vincitore a Cannes di un Golden Lion, giocava sull'effetto candid, questo secondo video è molto più inquietante e propone un registo comunicativo degno di un film thriller e dei suoi topoi: un uomo inconsapevolmente perseguitato, ed un maniaco che cerca di prenderne le sembianze ed introdursi nella sua vita.
In questo sequel di "Mind Reader", un attore si insinua come amico nel profilo Facebook di Tom Degroote, per poi spiarne i contenuti condivisi, ricostruire le sue abitudini, i luoghi che frequenta, fino ad arrivare a spacciarsi per lo stesso ragazzo grazie ad un riuscito make up.
Il messaggio di Duval Guillame e Febelfin, la Federazione Belga del Settore Finanziario, non può essere più chiaro:
"I criminali digitali sempre più spesso si presentano come impiegati di banca per convincere le loro vittime a comunicare i propri codici di accesso, come ad esempio la propria password di Internet banking da mobile. Il più delle volte essi usano i dati raccolti online per guadagnarsi la confidenza delle loro vittime, per poi compiere atti illegali."
Come recita lo stesso copy, la nostra intera identità online è accessibile a tutti (a meno che non siamo bravi a filtrarla e a riconoscere cosa condividere o meno): prima che possiamo accorgercene, qualcuno potrebbe portacrcela via.
Anche questo secondo video riporta al sito SafeInterenetBanking.be, che contiene informazioni utili per una corretta gestione della propria privacy online, soprattutto in merito ai servizi bancari.
Non è immediato capire se ci troviamo di fronte ad una vera e propria campagna o se Tom Degroote sia effettivamente vittima di un'ennesima iniziativa prankvertising piuttosto forte e invasiva. In ogni caso ritieniamo che la campagna catalizzerà su di sè molta attenzione.
Voi cosa ne pensate? Quale dei due video credete riscuoterà più successo? Quale tipo di messaggio vi piace di più per sensibilizzare gli utenti sul tema dell'identità online?