La notizia è arrivata con un'Ansa intorno alle 11.30 di stamane: papa Benedetto XVI lascerà il soglio pontificio il 28 febbraio prossimo, per ragioni legate alla sua età.
Se eravate su Twitter e su Facebook in quel momento avrete sicuramente notato l'istantaneo balzo fra i trending topic di #dimissionipapa, #Vaticano, #NanniMoretti e #Chiesa, così come su Facebook sono cominciati a circolare meme d'ogni genere per commentare la notizia: di seguito, ecco qualche screenshot per offrirvi una cronaca sommaria, nel caso non aveste sbirciato sui wall generali dei vostri social network preferiti.
Queste immagini, ad esempio, le abbiamo prese da Facebook:
C'è anche chi si "candida", scherzandoci un po' su (questo è un montaggio preso da Facebook, ad esempio):
Mentre questi screenshot arrivano da Twitter, dove il Papa è presente con una piattaforma multilingua costituita da diversi account (@Pontifex, con tutte le sue variabili: @Pontifex_it, @Pontifex_en e così via):
Anche i politici hanno voluto dire la loro usando i social network, questo ad esempio è il messaggio postato da Nichi Vendola sulla sua pagina fan di Facebook:
Al netto della notizia in sè, che può interessare o meno in senso oggettivo, è opportuno riflettere sui meccanismi di content creation che si sviluppano a partire da un input esterno ai social media. Una miriade di contenuti inediti, figli di un sentiment stratificato in più forme di senso, del quale è difficile isolare una sola opinione, semmai una miriade di interpretazioni diverse.
L'impressione che si ricava è infatti la nascita di un vero e proprio registro di comunicazione, in cui non importa l'oggetto profondo dell'input, quanto il fatto che a priori bisogna dire qualcosa: quasi uno stato di necessità, quello di applicare incrociando anche aree semantiche diverse (il meme con Tuttosport o con Berlusconi ne sono un chiaro esempio) allo scopo di attivare un meccanismo di affiliazione con gli utenti cui si è connessi, in una dinamica che replica le strategie di comunicazione esterna dei grandi brand: "l'importante è che se ne parli", a dispetto di quanto si dice, per posizionarsi nella propria cerchia sociale a un grado d'affiliazione superiore.
Non è la prima volta che assistiamo a questo tipo di dinamiche: le dimissioni di Papa Benedetto XVI aprono però le porte a una riflessione decisamente più articolata sul piano della reaction degli utenti dei social network, per l'area tematica di riferimento, per la varietà di contenuti creati, e anche per come sia sempre più evidente una difficoltà nella misurazione del sentiment.
Che ne pensate, amici lettori?