Dopo essere arrivato tra i finalisti alla Battaglia delle Idee, ha da pochi giorni lanciato la versione Alpha del suo servizio.
Sto parlando di Buzzoole, la piattaforma di social advertising basata sul monitoraggio e sul coinvolgimento degli influencer della rete.
Per conoscere meglio l'idea abbiamo intervistato Fabrizio Perrone, co-founder di Buzzole.
1) Com'è nata Buzzoole?
Ho iniziato la mia esperienza come startupper, dopo la laurea in Economia ed un anno di consulenza strategica nel 2008, fondando con un collega la mia prima agenzia, ed occupandoci di campagne di social media advertising.
Da questa esperienza ho tratto due riflessioni importanti: l’assenza di un tool qualitativo che consentisse alle imprese l’identificazione di influencer del proprio settore all’interno dei social media e l’assenza di un servizio di buzz e digital PR che permettesse anche alle piccole e medie imprese di poter sperimentare gli effetti del word of mouth, senz’altro il mezzo pubblicitario più potente che esiste.
2) Cos'è Buzzoole?
Buzzoole è un marketplace che aiuta gli utenti a ricevere offerte e condizioni speciali dai brand preferiti e le imprese a trasformarli in brand ambassador.
Gli influencer infatti, grazie ai tool della piattaforma, ottimizzano l'engagement con il proprio network ed accrescono la loro influenza nelle aree in cui sono esperti e vengono contattati da imprese che li ricompensano con offerte uniche (sconti, inviti esclusivi, test di prodotto).
Crediamo fermamente che l'influenza diventerà sempre più un metodo di pagamento alternativo e che le persone vorranno sempre più vedere riconosciuta la propria per accedere ad offerte e condizioni speciali per il loro status "social".
Già nel 2010 c'erano dei club a New York e dei Casinò a Las Vegas con aree privè riservate ad influencer della rete.
3) Da chi è composto il vostro team?
Il team è composto da me che mi occupo dell'area business e marketing, Gennaro Varriale CTO già noto ai più per un suo precedente social network (pingram.me), Luca Camillo che coadiuva Gennaro nello sviluppo e Luca Pignataro che è il nostro Art director.
4) Dove vi vedete tra un anno?
Credo in questo progetto perchè sono convinto che il buzz, il passaparola, sia lo strumento pubblicitario più forte sul web, e non esiste una piattaforma come Buzzoole che dia la possibilità alle imprese (dalle startup ai Top brand) di assumere influencer targhetizzati in maniera automatizzata.
Siamo molto diversi dalle altre aziende che si occupano di buzz e di influenza digitale. Rispetto a Klout, noi abbiamo una mission diversa: comprendere l’influenza più che misurare la popolarità con un mero numero ed aiutare le persone ad ottimizzare la propria esperienza social.
Inoltre il nostro modello si business replica il modello Google AdWords nell'ambito del buzz marketing. Cioè i brand pagheranno per ciascun post generato sui social media.
Per questo il nostro obiettivo è che Buzzoole diventi uno strumento utilizzato quotidianamente alla stregua di Google Adwords, anche se per questo ci vorrà sicuramente più di un anno.