Una piccola carrellata delle pubblicità stampa più belle e interessanti della settimana. Una scusa per viaggiare tra simboli, figure retoriche e strategie di comunicazione.
Lettere che diventano simboli chimici
Chi s’interroga sulla provenienza e la composizione dei cibi lo sa bene: non è facile trovare qualcosa che sia veramente genuino. Lavkalavka rende l’idea scomponendo i nomi dei cibi in strane composizioni chimiche, per ricordarci che le cose buone sono soprattutto quelle naturali.
Credits
Advertising Agency: Kitchen Creative studio, Russia
Copywriter: Miroschnichenko Arthur
Lettere che hanno (tanto) valore
Il gioco dell’impiccato mi è sempre sembrato un po’ sadico. Questa settimana, l’ISHR l’ha utilizzato per la sua campagna di sensibilizzazione contro la pena di morte: gli € donati non vanno perduti, perché sono le lettere che mancano per salvare Diego (la campagna è stata declinata in diversi soggetti con le principali valute). Il valore di un aiuto che sembra impercettibile eppure può fare la differenza. Qualcosa che per noi è un gioco e altrove è realtà.
Credits
Advertising Agency: BBDO Proximity, Duesseldorf, Germany
Creative Director: Michael Plueckhahn
Copywriter: Dominique Becker
Art Director: Sven Knaebel
Photographer: Robert Eikelpoth
Lettere che suggeriscono mondi
Quello che invece resta sempre un gioco è Scarabeo. In questo annuncio, ogni lettera apre un mondo di possibilità: bello l’effetto dei caratteri composti da tutte le cose che potrebbero significare, a confermare che “Ogni lettera è un mondo”. Un gioco di rimandi in cui a parlare delle lettere sono gli oggetti e viceversa, in un continuo scambio di significato e significante. Ma non ditelo a de Saussure.
Credits
Advertising Agency: DDB, Santiago, Chile
Chief Creative Directors: Matías Lecaros, Simón Subercaseux
Creative Directors: Matías Lecaros, Felipe Araya, Tomás Garín
Art Directors: Matías Lecaros, Tomás Garín, Sergio Duarte, Pablo Orozco, Nicolas Montt
Copywriters: Felipe Araya, Matías Lecaros, Rodrigo Rojas, Felipe Hernández
Illustrators: Ricardo Salamanca, Sergio Duarte
L'impronta della città
Concept geniale per promuovere lo spry Reflex che dà sollievo muscolare. In quest’ambito le pubblicità sono sempre un po’ didascaliche, mentre qui possiamo lasciare che la mente corra addirittura un’intera maratona. L’idea della città che diventa impronta sulla suola (e non il contrario) capovolge la prospettiva e all’improvviso non è la stanchezza a contare ma il percorso e il traguardo. Tanti i livelli interpretativi, dalla sineddoche (il piede per la scarpa, la mappa per la città, il biglietto per la maratona) alla sintesi generale che permette di decifrare l’annuncio come un rebus. Fino alla rappresentazione visiva del cosa si provi nell’avere la città ai propri piedi: dolore.
Credits
Advertising Agency: Contrapunto, Barcelona, Spain
Creative Directors: Tomas Oliva, Jofre Biscarri, Carlos de Javier
Copywriter: Sergi Pros
Art Director: Jesus Navas
Photographer: Xavier Pastor
L'assenza che si nota
Sembra quasi un teaser, questo annuncio di Alberta Tree Moves. Procede per ellissi, eliminando il protagonista che si deduce dal contesto. L’assenza di headline e bodycopy ci spinge a fare le dovute ricerche su internet per scoprire che si tratta di una nursery per alberi. Come abbiano risolto con il nido, non è dato saperlo.
Credits
Advertising Agency: Wax, Calgary, Canada
Creative Director: Joe Hospodarec
Design Director: Monique Gamache
Art Director: Hans Thiessen
Photographer: Justin Poulsen
All you can Expedia
L’effetto opposto (iperbole) viene invece utilizzato da Expedia, che ci invita a fare un City Break pieno d’emozionanti scoperte che non lasciano spazio alla noia (nella realtà come nel visual). Al di là della vista da cartolina fanno capolino usanze, cibi e abitudini che trasformano un semplice viaggio in un’esperienza con mille percorsi e così tante cose da fare che ricorda la formula all you can eat. Tanto che l’headline trasforma il nome delle città in verbo. In inglese funziona benissimo, proviamo con l’italiano?
Credits
Advertising Agency: Ogilvy & Mather, London, UK
Creative Director: Gerry Human
Copywriter: Laura Rogers
Art Director: Trevallyn Hall
Illustrator: Keita Sagaki
Typographers: Trevallyn Hall
Art Buyer: Brigitte Martin
Account Director: Stephen Hillcoat
Il plus di prodotto...
Enfatizzare l’aspetto positivo di un prodotto è la via ufficiale della promozione. La cosa funziona, soprattutto quando le sue caratteristiche si legano bene anche al paese di provenienza, come accade per Blue soft drink: piacevole da guardare, ti fa venire voglia di frutta fresca e sapori esotici. Insomma, del gusto dell’Angola suggerito dall’headline.
Credits
Advertising Agency: Bar, Lisbon, Portugal
Creative Directors: Diogo Anahory, José Bomtempo
Copywriter: Diogo Anahory
Art Director: Eduardo Tavares
Photographer: Masayuki Kondo
...e un minus che funziona!
Enfatizzare l’aspetto negativo, invece, può essere rischioso. Quando funziona però è di gran lunga più divertente. Per promuovere i nuovi giocattoli da collezione horror, la Limited Edition Collectible Toys ha giocato la parte del cattivo spaventando i bambini. Un inconveniente non da poco se si fosse trattato di un gioco normale, un plus irrinunciabile per dei veri e propri tesori da collezione (quindi da tenere lontanissimo dalla portata dei bambini).
Credits
Advertising Agency: Ageisobar, São Paulo, Brazil
Creative Director: Carlos Domngos
Art Directors: Henrique Mattos, Cristiano Rodrigues
Copywriter: Daguito Rodrigues
Photographer: Sergio Buss
E voi, cosa ne pensate degli annunci di questa settimana?