• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • New Space Economy, un’opportunità di business per le imprese

    Una rivoluzione in atto. Un mercato in esplosione, dalla comunicazione al prototyping, all’innovazione di prodotto. Per cogliere le sfide del futuro e non lasciarsi trovare impreparati

    26 Febbraio 2021

    Non più fantascienza o utopia. La New Economy Space è una rivoluzione in atto. Lo spazio, da fonte inesauribile di ispirazione nella storia dell’umanità per poeti e viaggiatori, per sognatori e visionari, diventa oggi realtà concreta di business per le aziende. Non solo dimensione dell’immaginario, ma una nuova frontiera del marketing per ridisegnare i brand del futuro, per definire storytelling e narrazioni. La Space Exploration diventa trend topic ed apre scenari dirompenti, trasformandosi in un’opportunità da cogliere per primi. Se Elon Musk punta a portare il primo uomo su Marte nel 2026 con la sua SpaceX mentre, in contemporanea, apre in tutto il mondo il pre-order per la sua rete internet satellitare Starlink, c’è invece chi invece guarda alle stelle, immaginando nuovi modelli economici, proiettati verso nuove avventure nell’immediato futuro. Non solo Scienza e ricerca scientifica, ma un’occasione per privati ed aziende che sognano di ri-disegnare il futuro dei propri brand. Dalla collaborazione tra Ogilvy Consulting e Wired nasce così Ogilvy Orbiter, la prima unit di supporto per quelle marche sufficientemente visionarie da voler trasformare lo Spazio in una opportunità concreta. Il primo player nel suo campo, con l’obiettivo di aprire la strada alle aziende disposte a lanciarsi in questo settore. viaggio-spazio

    Un mercato in esplosione

    Alle missioni spaziali, oppure alla possibilità di connessione internet ultraveloce e a bassa latenza, il mercato si arricchisce di un’offerta capace di rispondere a need tra i più diversi: dal venture capital alla sostenibilità, dall’inclusione al benessere, al turismo, sino ad arrivare all’innovazione di prodotto.
    “La New Space Economy è in esplosione, siamo contentissimi di essere stati i primi a coglierne i segnali. È un’opportunità per tutti, basta solo avere il coraggio di superare i propri preconcetti”,
    sottolineano Roberta La Selva, CEO di Ogilvy Italia, e Claudio Grandi, Client Service Director di Ogilvy Italia a capo di Ogilvy Orbiter. Ispirati alla tecnologia CubeSat, Ogilvy insieme a Wired e diversi partner hi-tech operanti nel settore aerospaziale mettono insieme il proprio know-how sin dall’inizio, allo scopo di offrire l’infrastruttura più ampia possibile per rispondere ai sogni del cliente qualunque sia la sua space opportunity.  

    Il ruolo cardine dell’Italia nell’esplorazione spaziale

    Un ruolo per nulla marginale, quello dell’Italia, che investirà 485 milioni di euro nell’esplorazione dello spazio, come rivela il White Paper di lancio di Ogilvy Orbiter, attraverso il Distretto Spaziale Piemontese (300 aziende, di cui 2 di loro in prima linea nella recente missione Perseverance 2020 Mars Rover; 7.900 dipendenti e un indotto di 15mila, per un business di 4 milioni di euro). Primo Paese europeo ad adottare un regolamento per costruire e gestire il primo spazioporto sul territorio nazionale a Grottaglie, gate dell’universo, spinto verso l’infinito ed oltre, per il segmento strategico dell’aviazione civile che permetterà voli suborbitali turistici. A ciò si aggiunge la liberalizzazione per l’esplorazione dello spazio e l’intenso cronoprogramma di missioni. La Nasa, infatti, ha scelto tre società spaziali private per costruire nuovi lander lunari per gli imminenti sbarchi sulla luna previsti dal progetto Moon: Blue Origin di Bezos, SpaceX di Musk e la compagnia dell’Alabama Dynetics.

    Le missioni spaziali

    Con la recente scoperta di un possibile segno di vita su Venere, si prevede una nuova ondata di missioni dirette al pianeta nel 2022, con Giove a seguire nel 2023. Telescopi puntati a rivelare i misteri delle galassie fino alle ultime luci del Big Bang, mentre la luna diventerà il prossimo avamposto umano con la missione Artemis nel 2024. “È un progetto molto sfidante, che ci riempie di orgoglio – sottolinea il CEO di Ogilvy Italia, Roberta La Selva – L’Italia segue una leadership storica. È sempre stata presente nella dimensione dell’esplorazione spaziale, attore importante e riconosciuto.  Ogilvy oggi è la prima ed unica agenzia ad avere aperto le proprie porte alla New Space Economy e alla space exploration, raccontando ed offrendo vantaggi ed opportunità ad i propri clienti e prospect. Così facendo ci siamo riappropriati della vera mission di chi fa comunicazione per le marche, quella di anticipare i territori fertili che sono davanti a noi. . A sostegno del principio dell’importanza di dare visioni ed ispirazione alle marche e ai nostri clienti, Orbiter nasce con una grandissima spinta e voglia di raccontare e raccontarsi”. “Lo spazio è diventato, al pari di altri temi, un contesto intorno al quale sperimentare nuove idee, comunicazione, innovazione di prodotto, pensiero laterale, cambio delle proprie abitudini di business, aprendo a partnership che prima sembravano lontani anni luce”, spiega Claudio Grandi. Potenzialità infinite per le marche e i partner commerciali, dalla semplice campagna di comunicazione al prototyping, alla revisione di prodotti e di brand. Dai contenuti multimediali editoriali ai podcast. Un “mondo di comunicazione parallelo” talmente ampio da determinare la necessità di una Unit di lavoro dedicata, con un laboratorio interno di raccolta dati.
    Roberta La Selva

    Determinante sarà la creazione della relazione con il cliente

    “Occorre capire che tipologia di cliente di marca abbiamo di fronte. Ci sono i super coraggiosi ed altri che hanno meno possibilità di rischiare o investimenti disponibili. Essenziale è scavare per trovare il punto di aggancio corretto per iniziare un percorso per la marca – insiste Roberta –Il nostro compito è affiancare, attraverso ore di confronto, di dialogo. Un momento di scambio all’origine del lavoro delle agenzie di comunicazione. Il futuro è un po’ tornare sui nostri passi. Il tema è sensibile, delicato e merita tempo. Proviamo a riappropriarci di una parte di noi non solo gratificante, ma edificante”. Importanti le prospettive, non solo per i brand aerospaziali, ma anche per i servizi finanziari, bancari, assicurativi e per il settore food. Ben 500mila dollari messi in palio da un contest della Nasa destinato all’innovazione per la produzione di cibo nello spazio. Si pensi, inoltre, ai brand di abbigliamento, scarpe, running. Un territorio vergine, da osservare con attenzione per non lasciarsi trovare impreparati. invenzioni NASA

    Un cambio radicale di paradigma e di prospettiva

    “L’esplorazione spaziale non è più sinonimo di potenza governativa. È un anno cruciale questo, perchè ci sono missioni che impattano sui sogni dell’umanità. Entro la fine dell’anno, oltre l’orbita lunare rilasceremo un telescopio spaziale che permetterà di vedere così lontano da individuare le ultime luci del big bang. Che tipo di shifting può creare sulla nostra cultura? Non lo sappiamo, ma lo possiamo governare. Orbiter è lì per intercettarlo”. Un’attenzione altissima rivelata dai numeri: quasi 65milioni di follower per il canale Instagram della Nasa. Video di lanci di satelliti con milioni di visualizzazioni. Equipaggi misti, composti da cinesi, americani, russi italiani, simbolo di inclusione. E ancora ricerca scientifica, sostenibilità.
    Claudio Grandi
    “Tantissimo fermento. Elon Musk è l’emblema del potere mediatico dei grandi visionari. Punta a Marte, ma nel frattempo ricopre l’intera orbita terrestre con satelliti per colmare il digital device – continua Claudio Grandi –  Nessuna nuova piattaforma per i razzi, ma il riuso di quelle petrolifere abbandonate nell’oceano in segno di sostenibilità. È maestria di gestione in un contesto ricchissimo. Tecnologia e landscape di comunicazione”. Il CubeSat diventa simbolo del modello operativo, in cui l’interconnessione diventa parola d’ordine. “Il ruolo dell’Italia dal punto di vista scientifico è primario. Sesto Paese al mondo, con 500 milioni di euro all’anno investiti in ricerca spaziale. Tantissime ragazze sono nel team di addestramento per comporre le crews che viaggeranno nello spazio – evidenzia Roberta – L’Economy Space inizia a diventare una delle grandi dorsali della nostra economia”.