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  • TikTok lancia Resso: lo streaming musicale che fa già paura alle Big

    Bytedance ha lanciato i test in India e Indonesia della nuova app di streaming musicale. La sua forza? Un prezzo stracciato e tanto social

    17 Dicembre 2019

    TikTok, la app di Bytedance di famosa e chiacchierata del momento, ha deciso di mettere le mani anche sul mercato dello streaming musicale, quello per intendersi dominato da giganti mica da poco tipo Amazon, Apple, Spotify. O almeno ci vuole provare. La sua arma? Resso, un’app che ha deciso di sperimentare in India e Indonesia. L’app fa vedere anche i testi delle canzoni in tempo reale e permette agli utenti di scrivere commenti sotto ogni canzone e realizzare video e GIF con sottofondo musicale. “Resso è attualmente in fase di beta testing – ha spiegato un portavoce dell’azienda in una nota. Siamo ottimisti riguardo le sue prospettive a lungo termine, ma siamo ancora all’inizio e stiamo sperimentando in un numero di paesi limitati”. LEGGI ANCHE: Invia i dati degli utenti in Cina: in California class-action contro TikTok TikTok Ads

    Abbatte i costi

    Ma da soli i testi servirebbero a poco se non fosse per il prezzo. Secondo Bloomberg, che ha riportato la notizia, Resso, che sarebbe stata già scaricata da 27 mila utenti dell’App Store e del Google Play Store, propone un abbonamento mensile che si aggira attorno alle 120 rupie, pari a 1,70 dollari.

    Il catalogo

    Su Resso al momento è presente solamente l’offerta connessa alle etichette indiane T-Series e Times Music, un fatto che non sorprende visto che la maggioranza degli utenti sarà inizialmente indiana. Resso disporrà di funzionalità di condivisione, come la possibilità di aggiungere commenti allegandoli a particolari passaggi dei brani e generare video o gif animate da condividere sui social (incluso TikTok) usando le canzoni del catalogo come colonna sonora.

    In conclusione…

    Prima di sbarcare altrove il progetto dovrà finalizzare accordi commerciali con altre major discografiche per rendere il proprio catalogo appetibile anche per gli utenti nel resto del mondo, e successivamente capire a quale prezzo lanciare il servizio a livello globale per dare veramente del filo da torcere alle app avversarie senza però finire col rimetterci. Certo è che se dovesse sbarcare in Occidente con queste credenziali sarebbe una bella sfida a Apple Music e Spotify, servizi consolidati ma decisamente più costosi