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  • Tim Cook ha detto che Apple acquista un’azienda ogni 2-3 settimane

    L'Amministratore Delegato ha spiegato che Apple non annuncia queste operazioni perché spesso sono di piccola entità e che sono alla ricerca di talenti

    7 Maggio 2019

    L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook ha detto ieri alla CNBC che il Cupertino ha acquistato tra le 20 e le 25 società negli ultimi sei mesi. “Se avremo ancora denaro cash – ha dichiarato – vedremo cos’altro possiamo fare. Acquisiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che ha uno scopo strategico, compriamo un’azienda, in media, ogni due o tre settimane”. A titolo di confronto, Apple ha fatto sapere di aver acquisito 18 società nel 2018. Le parole di Tim Cook sono state raccolte dall’emittente nel corso del  meeting degli investitori della Berkshire Hathaway, dove l’AD era presente. Ecco cos’altro ha detto. apple

    Alla ricerca di talenti

    A proposito del taglio degli investimenti, Tim Cook ha detto che la società “spesso non annuncia queste operazioni perché si tratta per lo più di piccole imprese. Apple è sempre alla ricerca di talenti e di proprietà intellettuali”. Cook ha spiegato che, dopo aver messo 1 miliardo di dollari per il nuovo campus di Austin, ora Apple sta cercando nuove opportunità di investimento.

    Nel 2018 l’acquisizione di Texture

    L’ultima grande acquisizione di Apple è datata 2014, quando venne acquistata Beats per 3 miliardi di dollari. Nel 2018 è stata acquisita Texture per 485 milioni di dollari. Nell’intervento al meeting organizzato dalla Berkshire Hathaway per i suoi investitori, Tim Cook ha ringraziato la società per la fiducia e gli investimenti fatti in questi anni. Proprio questi investimenti dimostrerebbero secondo Cook che Apple non è una normale azienda di tecnologia, ma un’azienda di prodotti di consumo. LEGGI ANCHE: Apple si compra una startup che scova i nuovi talenti della musica (anzi no)

    La tecnologia viene dopo

    “In Apple – ha detto Cook – crediamo che la tecnologia dovrebbe essere in secondo piano e non in primo piano. La tecnologia deve consentire alle persone di fare cose che non potrebbero fare altrimenti. Siamo nel settore tecnologico, ma lavoriamo in quell’intersezione tra tecnologia, arti liberali e discipline umanistiche, e quindi realizziamo prodotti per le persone, poi per i consumatori”.