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  • Come il marketing sta dando un boost al mercato della birra artigianale italiana

    Quello della birra artigianale è un mercato in forte espansione, in cui è in atto una vera e propria rivoluzione anche culturale

    23 Aprile 2019

    Le birre artigianali conquistano sempre più appassionati e, a seguito di una maggiore domanda, sono stati aperti nuovi microbirrifici che oggi ammontano a circa 893, di cui la maggiore concentrazione si registra in Lombardia con oltre 100 unità produttive. Fino a pochi anni fa, la birra era vista come una bevanda di valore inferiore rispetto al vino,  ritenuto più complesso e più “nobile”. Oggi, grazie ad una commistione di fattori diversi, ha acquisito una nuova identità, destando interesse anche nell’alta ristorazione; nel 2005, un birrificio piemontese è stato il primo a proporre le proprie birre in questo mondo. I consumatori stanno cambiando radicalmente i propri gusti e il proprio modo di pensare, iniziando a comprendere e a premiare tutti quei prodotti capaci di comunicare i valori di un territorio e delle culture locali, abbandonando così il segmento mainstream per esplorare sapori sempre più raffinati e conoscere brand nuovi ed indipendenti. Il digital marketing riveste un ruolo importante nell’ascesa della birra artigianale italiana, perché consente di andare al di là delle semplici caratteristiche di prodotto, raccontando la storia e le persone che hanno contribuito alla sua creazione. In questo modo, il birrificio non vende solo un buon prodotto ma anche un’esperienza, rendendo così ogni sorso più piacevole; storytelling, foto e video del backstage e utili tips, diventano una costante e la quotidianità viene percepita come straordinaria. I nostri potenziali clienti sono radunati in  una sorta “piazza virtuale”, in cui l’aspetto e il linguaggio la fanno da padrone.

    Le emozioni sono alla base della scelta della birra perfetta

    La componente emozionale – afferma Bernd H.Schmitt, professore della Columbia University e teorico dell’Experiential Marketing – influisce per il 95% sul potere d’acquisto del consumatore mentre il restante 5% è lasciato ai parametri razionali e analitici che tutti noi adottiamo quando necessitiamo di qualcosa”. L’esperienza emozionale collegata ad un prodotto, permette di superare la sterile razionalità offerta da eventuali competitor. A partire da questo concetto, un birrificio marchigiano ha inaugurato un grandioso spazio emozionale all’interno della propria realtà: oltre 400 metri quadri dedicati alla tradizione brassicola italiana, dalla visualizzazione delle materie prime, fino alla spillatura e all’assaggio. Una vera e propria avventura dei sensi. L’obiettivo è rendere il consumatore protagonista di un racconto, permettendogli di rielaborare ed interiorizzare significati legati al “mondo Collesi”. In questo modo, lo stesso consumatore diventa il miglior ambasciatore del marchio. Il settore della birra artigianale, dominato in gran parte dagli under 30, si configura dunque come un bacino di idee innovative, al passo con le più moderne tecniche di marketing e di comunicazione. I veri protagonisti di questa digital revolution sono i birrifici medio-piccoli, liberi dai vincoli tipicamente imposti dalle ipertrofiche divisioni di marketing delle grandi aziende e autori di campagne pubblicitarie creative e virali, capaci di sopperire ad un budget spesse volte risicato. In Inghilterra si è da poco concluso il primo evento dedicato interamente al marketing della birra artigianale, il Beer Marketing Awards, in cui gli italiani si sono fatti notare per originalità comunicativa e stravaganza del packaging. Il packaging e le informazioni visive trasmesse al consumatore, sono fondamentali nel decretare il successo di una birra sul mercato: molto spesso, infatti, queste caratteristiche riescono a suscitare emozioni, a trasmettere sensazioni e creare coinvolgimento, superando così la percezione sensoriale e determinando, parimenti alla qualità intrinseca della birra, la definizione del “valore” complessivo, oggettivo e percepito, della qualità totale della bevanda. Secondo una recente ricerca condotta dalla Nielsen, azienda leader nell’analisi e nella misurazione dei dati, il 71% dei compratori di birre artigianali è influenzato da imballaggi audaci e curiosi, soprattutto le donne (75% vs 66%). Addirittura Canva, piattaforma online che permette di realizzare con estrema semplicità grafiche, loghi, immagini, copertine e post per i social, ha introdotto un nuovo tool per creare fantastiche etichette per la birra online: 5 semplici passaggi e il gioco è fatto. Possiamo dunque concludere che  la qualità e la quantità dell’offerta, unite ad una ritrovata consapevolezza dei consumatori e alla capacità del web di far e farsi conoscere, sono i principali motivi che concorrono a rendere così apprezzato un bene fino a qualche anno fa “sommerso” dalla concorrenza dei prodotti industriali.