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  • Da Siri a Silk Labs, tutte le aziende di AI comprate da Apple

    La corsa di Apple alla conquista delle tecnologie di intelligenza artificiale è iniziata nel 2010 con Siri ed è proseguita con una decina di acquisizioni

    21 Novembre 2018

    Nel 2010, Apple acquista un’applicazione chiamata Siri. Nel 2011 Apple presenta il suo assistente digitale in occasione del lancio dell’iPhone 4S. Prima di chiunque altro, la società fondata da Steve Jobs aveva individuato una delle sfide fondamentali del futuro prossimo: dotare gli smartphone di assistenti digitali in grado di aiutarci a pianificare la giornata, a inviare e leggere messaggi ed email, a rispondere alle domande che ci vengono in mente. Da Siri a Silk Labs (l’ultima acquisizione chiusa verosimilmente un anno fa e non ancora confermata dalla società), sono state circa 12 le operazioni di fusioni e acquisizioni (mergers and acquisitions) firmate Apple. “Circa”, perché alcune delle operazioni concluse da Cupertino vengono comunicate mesi dopo e in alcuni casi neanche quello. Quando vengono richieste informazioni, di solito, la società rilascia questa nota: “Apple acquista di volta in volta piccole società tecnologiche e generalmente non discutiamo i nostri scopi o piani”. Però un elemento è chiaro: Cupertino guarda con attenzione alle piccole realtà che potrebbero essere utili al suo business ed è sempre pronto alle acquisizioni, senza soste. LEGGI ANCHE: Apple si compra anche l’Intelligenza Artificiale (IoT) di Silk Labs apple

    All’inizio fu Siri

    Siri è uno spin-off di un progetto originariamente sviluppato dall’International Artificial Intelligence Centre SRI. Il motore di riconoscimento vocale è stato fornito da Nuance Communications. Per funzionare Siri utilizza tecnologie di machine learning avanzate. I suoi originali doppiatori americani, britannici e australiani hanno registrato le loro rispettive voci intorno al 2005, inconsapevoli di quello che sarebbe successo. L’assistente vocale è stato rilasciato come app per iOS a febbraio 2010, ed è stato acquistato da Apple due mesi dopo ed è stato quindi integrato nell’iPhone 4S alla sua uscita nell’ottobre 2011. Successivamente l’app è stata rimossa anche dall’App StoreSiri è parte integrante dei prodotti Apple.

    Acquisti in Svezia

    Polar Rose era un servizio sviluppato da una startup svedese di  Malmö che consentiva agli utenti di assegnare nomi ai volti delle persone le cui fotografie appaiono sul Web e Social e di trovare altre immagini degli stessi individui. Il servizio è stato chiuso a settembre 2010 e acquistato due settimane dopo da Apple per una cifra stimata fra i 25 i 29 milioni di dollari. 

    Novauris Technologies

    Novauris Technologies, fondata nel 2002, è un’azienda basata in Gran Bretagna che ha sviluppato un sistema di riconoscimento vocale in grado di gestire richieste multiple e di frasi articolate (tra le collaborazioni, Panasonic, Verizon Wireless, Samsung, BMW ed altre big che hanno integrato la sua tecnologia in smartphone e altri prodotti). La società è stata acquisita da Apple nel 2014 per l’implementazione di Siri.

    Perceptio e VocaliQ

    Perception è una startup che aveva sviluppato un sistema di l’Intelligenza Artificiale per l’identificazione delle immagini. E’ stata acquisita nel 2015 da Cupertino per una cifra non dichiarata e la sua tecnologia è confluita nello sviluppo di Face IDAnimojiPhotos. La società era specializzata in deep learning, un settore del machine learning focalizzato sull’elaborazione, l’analisi e la classificazione di determinati input. Nicolas Pinto e Zak Stone, i due co-founder, e ricercatori stavano sviluppando un software AI in grado di riconoscere e classificare le immagini. Insieme a Perception, Apple ha acquisito nello stesso periodo anche VocalIQ , startup basata nel Regno Unito, specializzata nell’elaborazione del linguaggio naturale applicato alle automobili (una soluzione pensata per essere integrata con Siri).

    200 milioni di dollari per Turi

    Turi era una startup di Seattle (fondata nel 2013 dal Carlos Guestrin, professore dell’Università di Washington) specializzata in machine learning e tecnologie di intelligenza artificiale: è stata acquisita per 200 milioni di dollari da Apple nel 2016. Nota anche come Dato e GraphLab, Turi aveva creato strumenti di supporto per sviluppatori che consentivano di offrire soluzioni di machine learning scalabili in base alle necessità.

    E altrettanti per Lattice Data

    Nel 2017 Apple ha acquisito per 200 milioni di dollari, Lattice Data, società specializzata nell’analisi dei dati online con tecnologie di intelligenza artificiale. Lattice Data in particolare si occupa dei dark data, testi e immagini che di solito sfuggono al monitoraggio dei normali strumenti d’analisi.

    L’AI che scova i talenti della musica

    L’ottobre scorso era circolata la notizia che Apple aveva Asaii, azienda di analisi musicale focalizzata sulla ricerca e scoperta di nuovi talenti della musica. La notizia dell’acquisizione (riferita da AXIOS), che secondo i rumors era inferiore a 100 milioni di dollari, si è rivelata non è corretta. Secondo il magazine Tech Crunch, Cupertino non avrebbe comprato la startup (che un mese fa ha annunciato la chiusura delle attività), ma aveva assunto alcuni i tre founder, Sony TheakanathAustin Chen e Chris Zhang, che ora lavorano per Apple Music. Tra i progetti sviluppati da Asaii una dashboard che riunisce i dati dei servizi di streaming  musicale e dei social media. Un cruscotto che ha sì l’obiettivo di aiutare le etichette discografiche a pianificare campagne di marketing e tourneé, ma che permette anche alle stesse etichette di scoprire gli artisti prima che diventino grandi. Asaii dice che la sua tecnologia è in grado di trovare artisti “da 10 settimane a un anno” prima che diventino noti al pubblico, consentendo, sostiene la compagnia, anche di scoprire “il prossimo Justin Bieber”.

    LEGGI ANCHE: Apple si compra una startup che scova i nuovi talenti della musica (anzi no)

    Le altre operazioni

    Le grandi manovre di Apple in chiave intelligenza artificiale hanno coinvolto anche Cue, acquisita per 50 milioni di dollari nel 2013, Emotient nel 2016. Ma anche init.ai e l’indiana Tuplejump, che ha raccolto nel 2016 l’interesse di Cupertino per via del suo FiloDB, progetto open source in grado di raccogliere ed analizzare un notevole numero di dati in tempo reale ed in modo automatico.