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  • Le competenze digitali si sviluppano sin da bambini, lo rivela uno studio

    I genitori meno informati temono possibili influenze negative della tecnologia

    5 Novembre 2018

    I bambini sono spesso più digitalmente abili di quanto i genitori comprendano. Le competenze digitali dei bambini vengono acquisite sia dall‘osservazione di altri membri della famiglia sia dallo sviluppo di proprie strategie. Tuttavia, gli atteggiamenti genitoriali influenzano ancora profondamente i loro livelli di alfabetizzazione digitale. I genitori tendono ad avere una visione più positiva della tecnologia digitale se le scuole le integrano significativamente nella didattica. Questi sono alcuni dei risultati di un importante studio della Commissione Europea sulle pratiche dei media per bambini presentato durante la settimana 2018 della Global Media and Information Literacy, a firma di Stéphane Chaudron e Rosanna Di Gioia. Prendersi cura della vita digitale dei nostri figli non è un compito semplice. LEGGI ANCHE: La sfida si gioca a scuola. Ecco i tablet Education di Apple e Google a confronto I genitori tendono ad attingere alle proprie esperienze infantili come riferimento ma i grandi cambiamenti nel panorama dei media e l’uso dei media stessi hanno reso questo processo estremamente più difficile se coinvolge gli aspetti tecnologici in tema di educazione e conseguente uso di strumenti. Un nuovo studio sull’uso delle tecnologie digitali da parte dei bambini (fino ad otto anni) ha rilevato che la maggior parte vorrebbe avere più indicazioni su come sostenere l’educazione tecnologica dei propri figli. Ha inoltre evidenziato l’importanza dei genitori come modelli di riferimento nello sviluppo delle competenze digitali dei bambini, tra cui l’autoregolamentazione e il pensiero critico. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di prendersi il tempo necessario per esplorare con loro e aiutarli a sfruttare al meglio le esperienze connesse.

    I comportamenti digitali dei bambini rispecchiano i loro genitori

    Lo studio, che ha coinvolto interviste con 234 famiglie in 21 paesi, ha dimostrato che le competenze digitali dei bambini si sviluppano sin dalla più tenera età, soprattutto a casa. Le competenze e le abitudini digitali hanno come origine l’osservazione e il “mirroring” di genitori, adulti e fratelli maggiori. Anche se non hanno ancora imparato a leggere e scrivere, i bambini sviluppano le proprie strategie basandosi sulle immagini e sul riconoscimento del suono. Già in tenera età utilizzano tecnologie come il completamento automatico del testo o il riconoscimento vocale. Ed ecco perché ai genitori può apparire sorprendente che i loro figli utilizzino Youtube o Google anche in età prescolare.  Lo fanno – la maggior parte delle volte individualmente e autonomamente – attraverso tentativi ed errori, e non senza rischi. In realtà, l’utilizzo delle tecnologie digitali deve essere supportato dall’aiuto degli adulti.  In questo modo, riusciranno ad essere adeguatamente preparati nell’approccio e nell’uso della creatività e del pensiero critico. È sempre fondamentale che i genitori diano l’esempio, limitando il proprio uso di device tecnologici e programmando attività famigliari che non ne contemplino l’utilizzo. Il “tech free time” è importante nello sviluppo cognitivo e nel perfezionamento delle abilità dei bambini quanto il corretto uso della tecnologia.

    Le competenze digitali dei bambini: non solo YouTube e GooglePlay

    Lo studio mette in evidenza che i bambini utilizzano la tecnologia per quattro scopi principali: 1. tempo libero e intrattenimento 2. informazione e apprendimento 3. creazione 4. comunicazione Le principali attività che vedono coinvolti i bambini sono la visione di video su Youtube e l’utilizzo di giochi su Google Play. Ma non solo: usano frequentemente anche i motori di ricerca per ottenere informazioni su ciò che è maggiormente di loro interesse. Inoltre, integrano la tecnologia come supporto alle loro attività scolastiche. È importante sottolineare che l’uso della tecnologia digitale è più probabile che sia incoraggiato dai genitori se è richiesto esplicitamente dagli istituti scolastici. I genitori sono più consapevoli di ciò che i loro figli stanno imparando attraverso i mezzi digitali se dalla scuola arriva un’adeguata informazione. Lo studio ha anche dimostrato che una minoranza di bambini usa i social network già all’età di sei anni. La maggior parte di questi giovani utenti è invitata dai genitori a unirsi a un account di famiglia sotto supervisione. Altri aderiscono a gruppi online sulla base di interessi comuni. Alcuni genitori mediano il loro uso e accompagnano nella navigazione, ma altri non sono consapevoli delle insidie ​​e lasciano i loro figli liberi di esplorare gli strumenti da soli.

    I genitori come modelli di riferimento per la vita digitale

    L’atteggiamento dei genitori nei confronti della tecnologia influenza le strategie educative che adottano e quindi modellano le competenze dei loro figli. La maggior parte dei genitori considera la rivoluzione digitale come inevitabile, utile ma impegnativa. La maggioranza crede che la padronanza delle tecnologie e lo sviluppo delle competenze digitali siano fondamentali per lo sviluppo dei propri figli. Tuttavia, a volte sono sfidati dalla stessa tecnologia e dall’uso di dispositivi digitali da parte dei bambini. “Abbiamo visto che i genitori cercano di bilanciare e salvaguardare l’impegno digitale dei propri figli più o meno con successo. Le strategie genitoriali per l’uso di dispositivi digitali – aperte, permissive, solidali, restrittive o “laissez faire” – si basano su numerosi fattori interconnessi. Questi spaziano dalle competenze, conoscenze, attitudini e percezioni dei genitori verso le tecnologie digitali alle loro esperienze personali e socio-economiche di fondo”, spiega Stephane Chaudron, ricercatore del JCR. Lo studio rivela che i genitori sfruttano spesso la tecnologia per calmare o coinvolgere i bambini in attività “sicure” e tranquille mentre si trovano fuori casa o quando sono occupati con doveri domestici. La maggior parte dei genitori fatica però a capire quale sia il confine tra l’uso costruttivo delle tecnologie digitali che supportano l’apprendimento dei propri figli e il loro uso insalubre. I genitori che sono meno informati o fanno meno uso della tecnologia tendono a limitarne maggiormente l’accesso. Temono possibili effetti negativi su vista, concentrazione, capacità cognitive e comportamento sociale – paure che sono comunque correlate a rischi reali. I genitori con alti livelli di competenze digitali hanno maggiori probabilità di supportare l’uso di strumenti tecnologici e di usarli insieme ai loro figli. Sono più a loro agio in quanto conoscono la tecnologia, il suo potenziale, le sue insidie ​​e sono abbastanza fiduciosi da guidarli nella scoperta. I bambini che beneficiano di tale sostegno e supporto guidato sembrano acquisire una gamma più ampia di competenze digitali, incluse quelle relative alla sicurezza, alla giustizia sociale e al pensiero critico.

    Integrazione tra le attività

    Un altro fattore sembra sostenere l’acquisizione di più competenze: l’integrazione significativa delle attività digitali con quelle scolastiche. In questo le scuole sono fondamentali per promuovere un uso sano e significativo dei dispositivi digitali. Lo studio del JCR conferma che le scuole possono avere un’influenza importante sull’acquisizione di nuove competenze: quando le tecnologie sono integrate come strumenti di apprendimento attivo, al contrario di mere fonti di informazione o di strumento usato passivamente. Lo sviluppo delle competenze digitali dei bambini può anche aiutare a sensibilizzare i cittadini di domani a costruire un pensiero critico migliore in merito ai contenuti e ai dispositivi che utilizzano.