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  • Quali sono i vantaggi di assumere una donna in azienda

    L'occupazione femminile non è solo questione di parità, eppure c'è ancora un problema culturale da superare

    30 Luglio 2018

    Che la metà delle donne italiane lavori – il 49,2% nel 2017 secondo i dati Istat – sembra per il nostro paese un grande successo. E sicuramente lo è, se si mette a confronto questo dato con le cifre degli anni precedenti. In senso assoluto, però, non è certo segno di parità il fatto che una donna su due stia a casa. Eppure, ricercare una maggiore occupazione femminile non è solo una questione di uguaglianza tra i sessi. È anche e soprattutto un’iniezione di valore nel sistema produttivo di una nazione e nel suo tessuto economico. businesswomen_caucasian_consult_consultation_consulting_conversation_discussion_employees-910324.jpg!d

    I vantaggi di assumere una donna

    Innanzitutto, assumere più donne equivale a un aumento delle entrate fiscali e previdenziali che per le casse statali sono una manna. Inoltre, ogni 100 donne occupate serviranno 15 persone da impiegare nel settore della cura alla persona e dei servizi. Ci sono poi il bilancio familiare e gli acquisti che sono decisi in larga misura dalle donne: «Se queste dispongono di un reddito potranno usarlo per comprare di più», ha spiegato a Donna Moderna la professoressa Daniela De Boca, docente di Economia politica all’università di Torino. Infine, se si allarga lo sguardo al prodotto interno lordo di un paese, si potrà affermare addirittura che l’incidenza in positivo dell’occupazione femminile oscilla tra il 5 e il 12%, secondo quanto dimostrato da uno studio commissionato dalla multinazionale statunitense General Electric. Anche a livello aziendale la presenza di donne nei posti di potere fa aumentare i profitti. A dirlo è il Fondo Monetario internazionale. LEGGI ANCHE: Come mantenere un giusto equilibrio tra vita privata e lavoro spiegato da tre donne di successo

    Le doti femminili in azienda

    Fin qui i numeri. C’è, poi, tutto un discorso da fare sul contributo umano e relazionale che una maggiore presenza di donne può conferire a una realtà imprenditoriale. Capacità di ascolto, di mediazione, accuratezza, scrupolosità sono tutte caratteristiche che appartengono di più per natura al genere femminile e che sono molto richieste in un sistema produttivo definito 4.0 nel quale la forza fisica non è più un elemento fondamentale. woman-2773007_960_720

    Superare le riserve culturali

    Se, quindi, le limitazioni fisiche che prima esistevano per molti lavori sono ormai scomparse, il problema culturale non è stato ancora superato. Lo dimostra il fatto che sono ancora poche rispetto ai colleghi maschi le ragazze che scelgono di formarsi nelle discipline STEM. La lotta per la parità passa anche da qui: dalla costruzione di una consapevolezza delle capacità in modo che tutti possano accedere al settore tecnico-scientifico che al momento è quello che offre stipendi maggiori e più posti vacanti dato che è in crescita. Occupare una posizione manageriale rappresenta sicuramente degli svantaggi per la vita delle lavoratrici in termini di tempo, ma riesce anche a dimostrare che la donna non deve rinunciare alla carriera per dedicarsi ai figli. LEGGI ANCHE: Più donne al comando nel report annuale di Facebook sulla diversità mamma-lavoratrice

    Un welfare che aiuti le mamme

    Non si può ignorare il ruolo che anche le istituzioni devono avere in questa rivoluzione culturale. Per fare in modo che le donne abbiano accesso al mondo del lavoro si deve infatti prevedere un sistema di welfare efficiente che consenta di conciliare la vita familiare con quella professionale, visto che se i problemi sorgono non è mai per l’incapacità femminile di svolgere i diversi ruoli, ma solo perché le strutture statali non sono sufficienti a sostenerle.

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