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  • Queste app ci aiutano a costruire un mondo migliore

    Quanto e in che maniera una serie di applicazioni social può aiutare a sviluppare una comunità più sicura e più responsabile?

    11 Gennaio 2018

    Secondo un report pubblicato dall’ufficio statunitense di statistica del lavoro, nel 2016, circa 62 milioni di persone hanno svolto una forma di lavoro volontario negli Stati Uniti. Questi dati sembrano confermare la volontà e spesso la necessità di molte persone di abbracciare una causa, dedicandosi a coloro che ne hanno più bisogno. Non a caso negli ultimi anni sono nate diverse startup che stanno tentando di unire la tecnologia con questo sentire comune, sfruttando il potere della viralità dei social media per diffondere cause legate al mondo del sociale e raggiungere in maniera più semplice un pubblico più ampio. Mettendo al centro le persone e i loro bisogni,  nuove applicazioni rispondono alla necessità di costruire un ambiente digitale sempre più protetto. Ma viene da chiedersi, quanto e in che maniera una serie di applicazioni social può aiutare a sviluppare una comunità più sicura e più responsabile?

    Proviamo a fare una disamina delle app che si prefiggono l’obiettivo di rendere migliore l’umanità, cercando di rispondere ai problemi della società odierna.

    Combattere il cyberbullismo e proteggere i bambini grazie a Kudos, To be honest e Lego Life

    Nel mondo delle app rivolte alla fascia dei più giovani, Kudos e To be honest nascono con l’intento di combattere un fenomeno sempre più diffuso e  preoccupante, che è quello delle molestie e delle forme di cyberbullismo online. Lo scopo di queste app è quello di insegnare ai bambini ad essere responsabili mentre navigano sul web e interagiscono con amici o con sconosciuti, mettendoli al sicuro da possibili pericoli.

    Kudos è l’app a portata di bambino. L’idea alla base è quella di offrire un ambiente sicuro affinché i bambini possano divertirsi e scattare delle fotografie, replicando un po’ il modo degli adulti di  utilizzare Instagram.

    Con questa applicazione i bambini possono esplorare i loro interessi, inviare commenti, reagire ai post degli altri amici e condividere le loro foto e disegni.

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    Ma l’intento dei suoi creatori sembra andare al di là di una semplice versione di Instagram per i più piccoli. La loro mission dichiarata è quella di “sviluppare un ambiente digitale in cui i bambini possono esplorare, imparare e capire come essere positivi e crescere in maniera sana nell’universo in continua espansione dei social media”.

    Un ottimo esempio di come è possibile sfruttare il potere dei social per responsabilizzare  e stimolare i più giovani a costruire un mondo migliore.

    To be honest è una applicazione per IOS basata su una comunicazione semplice e diretta, senza inibizioni e filtrata dall’anonimato, perché permette di comunicare solo tra persone che si conoscono senza dover rivelare la propria identità. Una piattaforma che intende celebrare la positività e che risponde al bisogno di approvazione e autostima di qualunque adolescente.

    To be honest si pone all’avanguardia nel panorama delle app rivolte ai più giovani, proprio per il dichiarato obiettivo dei suoi sviluppatori di voler combattere, attraverso la positività, ogni forma di insulti, offese e utilizzo di un linguaggio che veicoli l’odio, così diffusi proprio tra gli adolescenti. Insomma, un’app a prova di cyberbullo.

    LEGGI ANCHE: To be honest, l’app per combattere il cyberbullismo

    Lego Life è l’app rivolta ai bambini per condividere con gli amici le proprie creazioni. Una volta creato il proprio account Lego con dei nomi di fantasia, come un vero avatar, e fornendo l’email di uno dei genitori, se stiamo parlando di under 13, i ragazzi possono iniziare a condividere le proprie creazioni realizzate con i Lego. Proprio come la nostra generazione creava castelli mattoncino dopo mattoncino, oggi i più piccoli hanno la possibilità di dare sfogo alla propria creatività replicando quello stesso gioco nella sua versione social.

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    È sufficiente scattare una foto della propria opera con i Lego e caricarla sull’app per condividerla con gli altri utenti.

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    La parte ludica è assicurata, i ragazzi possono interagire con la community eogni utente può sfidare altri nella creazione di costruzioni o partecipando a quiz e sondaggi.

    Su Lego life  ci si muove sempre in un’ambiente protetto, infatti, non è possibile mostrare l’identità delle persone ma solamente le loro creazioni. Un’app che stimola la creatività, proteggendo i bambini dai pericoli legati alla loro presenza online.

    La sfida non è mai stata così amichevole come con Gamee

    Gamee è una piattaforma di social gaming che consente ai ragazzi di sfidare gli amici ad una serie di giochi, evitando il rischio di sfociare in forme di insana competizione o di essere vittima di attacchi e insulti verbali, spesso presenti nel mondo del gaming  online. Insomma, gli sviluppatori  di quest’app sembrano davvero intenzionati a promuovere e incoraggiare una concorrenza amichevole tra i partecipanti.

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    L’offerta di nuovi giochi è molto ampia e variegata, e nella sezione dedicata ai giochi retrò, non poteva di certo mancare “Snake”: vi ricordate il serpente verde il cui corpo si allungava ogni volta che mangiava tutto ciò che compariva sul display? Gamee rende omaggio agli anni 90 riproponendo questo grande classico che sembra resistere al tempo che passa. Chiunque abbia avuto un Nokia, saprà di certo apprezzare.

    Una guida all’acquisto socialmente responsabile con Goog Guide

    Come fanno i consumatori a conoscere quali prodotti sono realmente sicuri per se stessi e l’ambiente in cui vivono? Quante volte abbiamo scoperto che molti prodotti che utilizziamo quotidianamente, si sono rivelati essere cancerogeni o altamente inquinati?

    Data l’alta richiesta di molti consumatori socialmente responsabili di poter accedere a tutte le informazioni corrette prima di comprare un determinato prodotto, ecco che i creatori di GoodGuide hanno trovato  un modo per guidare i consumatori alla creazione di una comunità più sicura e più sana permettendogli di contro-verificare differenti merci di consumo, con l’obiettivo di stabilire se sono realmente sane come sostengono di essere.

    L’app, infatti, permette agli utenti di fare ricerche tra una gamma di più di 20.000 prodotti – tra abbigliamento, alimenti, prodotti per la cura personale e perfino automobili – suddivisi in tre categorie: salute, ambiente e sociale.

    Un gruppo di esperti scientifici valuta costantemente i vari prodotti dal punto di vista della composizione chimica, in modo che i consumatori possano accedere ad una serie di informazioni autorevoli che sarebbe molto difficile acquisire in maniera autonoma, al fine di prendere le migliori decisioni di acquisto.

    Siete curiosi di sapere cosa contiene di preciso la confrezione dei vostri cereali preferiti? Grazie al lettore di codice a barre è possibile conoscere tutte le informazioni relative agli ingredienti contenuti nel prodotto, ai suoi valori nutritivi, leggere le recensioni provenienti dalla community e le valutazioni degli scienziati sull’impatto ambientale e sociale di ogni prodotto.

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    Chummy: l’ecosistema urbano della gentilezza a portata di app

    Quando si tratta di di essere gentili con il prossimo, le azioni parlano molto di più delle parole. Chummy è una nuova startup di social media che offre un servizio su richiesta. Ti sei appena trasferito e hai bisogno che qualcuno ti mostri la città? Hai bisogno di un paio di mani in più per aiutare un parente a spostarsi? Hai perso il tuo gatto al parco e ti serve un aiuto per cercarlo? Grazie ai sessantamila utenti presenti in tutto il mondo, questa app rappresenta un nuovo modo di chiedere aiuto, pagando solo dopo aver ricevuto un servizio. Per ogni buona azione compiuta si ottengono dei gettoni di ringraziamento, che è possibile scambiare successivamente, in un momento in cui si necessita di aiuto o assistenza.

    L’utilizzo è semplicissimo, è sufficiente segnalare sulla mappa la propria posizione e scrivere il motivo per cui si sta cercando aiuto. Il vostro pin verrà così visualizzato sulla mappa, in modo che altri Chummies che vivono nella stessa città o che sono vicini a voi possano vederlo ed aiutarvi.

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    Questa app è particolarmente amata e utilizzata dai millenials, che mostrano di saper fare un buon uso del loro tempo libero, e che si dicono pronti a dare una mano quando è necessario un aiuto. Chummy sembra davvero essere, come recita lo slogan, un ecosistema urbano della gentilezza!

    Un valido supporto al mondo del non profit

    Diverse applicazioni si sono distinte per il loro impegno nell’ambito del sociale, in particolare per il supporto fornito alle organizzazioni non profit che si occupano di raccolta fondi online. Ne menzioniamo due che sembrano riscuotere molto successo.

    Budge è l’app che incoraggia scommesse amichevoli tra amici con l’obiettivo di fare delle donazioni a diverse organizzazioni  che operano nel settore non profit, sostenendo cause per la difesa dell’ambiente, della pace internazionale o per lotta alla povertà. Una volta creato l’account potete sfidare i vostri amici a fare qualunque cosa come giocare a scacchi, fare una partita  a Trivial Pursuit  o  partecipare ad un contest sul cibo. Il partecipante che perde la sfida è tenuto  fare una donazione ad una organizzazione selezionata precedentemente.

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    Un’altra app che molti amanti del food utilizzano è Feedie.

    Quante volte ci è capitato di fotografare un piatto quando siamo a ristorante o che cuciniamo a casa per poi condividerlo sui social? E se si sfruttasse questa tendenza social per fare del bene e aiutare chi si trova in situazioni di forte disagio? È proprio quello che si propone di fare Feedie, che è stata lanciata da Lunchbox Fund, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di rifornire di alimenti i bambini che vivono nel Sudafrica rurale.

    Questa applicazione incoraggia i ristoranti a fare una donazione, equivalente ad un pasto al Lunchbox Fund, ogni volta che qualcuno scatta una fotografia di un piatto mangiato presso il proprio ristorante e che lo condivide sui social. Ecco che la passione per la  ‘food photography’ si trasforma in un’ opportunità per sostenere grandi cause che contribuiscono a migliorare la vita di tante persone.

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    E voi cosa ne pensate? Quali sono le applicazioni che usate di più e perché credete che possano apportare dei cambiamenti sul piano sociale e umano? Scriveteci le vostre idee e osservazioni sulla nostra pagina Facebook, su Linkedin o su Twitter!