Il corso Online in Social Media Marketing con Filippo Giotto e Luca La Mesa è giunto (purtroppo) al suo termine. Grazie ai due docenti possiamo da oggi affrontare la professione di Social Media Marketer in modo più professionale e strutturato.
Facciamo insieme un breve recap degli insegnamenti appresi durante il corso.
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1. Perché è importante il Social Media Marketing?
Il core dei social media è la connessione. Quando si parla di social media marketing, quindi, ci si riferisce all'utlizzo dei canali da parte dei marketer per entrare in contatto con i fan, clienti e consumatori, al fine di creare prospettive di guadagno.
È necessario essere sui social media? Che abbiamo deciso di avere la nostra pagina ufficiale o no per il nostro business, sui social media ci siamo già. I consumatori di oggi condividono le loro opinioni e le loro esperienze sui social, quindi quando si parla di noi, del nostro prodotto, è fondamentale che ci siamo anche noi lì a prtecipare alle conversazioni e a interagire con il cliente, mantenendo le relazioni e aumentando la fedeltà dei consumatori.
Con una crescita del 17% da mobile e del 10% di utenti attivi sui social, non abbiamo più scelta, dobbiamo essere dove si trova il nostro pubblico: sui social media.
2. Come creare una social media strategy in 7 step
Anche nel social media marketing, prima di metterci allopera, dobbiamo innanzitutto definire i nostri obiettivi, traducendo i business goals in social media goals.
- Definiamo degli obiettivi S.M.A.R.T. (specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti, definiti nel tempo), aiutiamoci con un’analisi SWOT per identificare i nostri punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce del nostro business per pianificare il raggiungimento dei nostri obiettivi.
- Valutiamo lo scenario attuale, la situazione del mercato di riferimento, dei nostri competitor e della loro presenza social.
- Defininiamo la nostra target audience. Chi è la nostra target audience? Qual è il loro background e che cosa gli interessa? Individuare la nostra audience è fondamentale per capire come comunicare con il nostro target in base ai loro interessi, dati demografici. Ricorda, non puoi piacere a tutti, cercare di rivolgersi a tutti porta ad uno spreco di risorse.
- Scegliamo il tone of voice. Dobbiamo essere in grado di utilizzare il giusto linguaggio comunicativo a seconda della audience che si intende colpire e dello stile comunicativo che si associa al proprio brand. Ci sono innumerevoli modi di dire la stessa cosa, per questo la scelta dei copy e del tono di voce è molto importante nella creazione del nostro messaggio.
- Ricordiamo che ogni social ha il suo ruolo. Scegliamo quali property attivare in funzione dei nostri obiettivi e la nostra strategia, non dobbiamo essere dappertutto, se non è necessario. Dobbiamo selezionare le piattaforme che fanno al caso nostro, dove la nostra audience si aggira e, soprattutto che siamo in grado di gestire professionalmente.
- Valutiamo pubblicazione e sponsorizzazione dei contenuti. Dopo aver compreso il brand, gli obiettivi del business e la target audience di riferimento, si passa all’organizzazione e alla pianificazione dei contenuti (di qualità). Non esiste il giorno e l’ora di pubblicazione assoluta per la programmazione dei contenuti, testare e sperimentare e soprattutto monitorare i contenuti, la risposta arriverà dalla nostra audience.
- Misuriamo le performance. Avere un piano editoriale ben organizzato è essenziale alla fase monitoraggio dei risultati. I nostri obiettivi sono inoltre fondamentali per individuare un KPI (Key Performance Indicator) di riferimento per stabilire l’andamento della nostra strategia. Ricorda sempre: non c’è niente di migliorabile se non è misurabile.
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3. Content (curation) is King
Negli ultimi anno abbiamo assistito a un aumento di contenuti e a una continua evoluzione di piattaforme per la distribuzione degli stessi, arrivando a parlare di un raggiungimento del content shock entro il 2020: il futuro non può che essere quindi nella qualità dei contenuti. Per rendere i nostri contenuti qualitativi, unici e condivisibili, c’è bisogno di cambiare forma mentis: dobbiamo pensare meno come marketer e più come editori, il nostro contenuto non deve vendere, ma apportare un valore alla nostra audience.
Da modalità push a modalità pull: cioè attirare gli utenti verso di sé senza inondarli di pubblicità. Il contenuto deve essere informativo, educativo, di intrattenimento. Grazie alla qualità dei contenuti faremo in modo che l’utente torni a cercarci, in un secondo momento penseremo alla strategia di vendita. Il content marketing non lavora direttamente sul prodotto, ma sul fare in modo che gli altri ne parlino.
4. Real Time Marketing: il carpe diem è sempre una buona idea?
Il real time marketing è una grandissima opportunità per i brand, se riescono ad inserirsi nel discorso e cavalcare l’onda dei temi più caldi del momento.
Il carpe diem è tutto nel real time marketing ma non sempre è la scelta giusta. Per cogliere l’attimo bisogna avere un potere decisionale veloce, ma prima di tutto è bene considerare se questo tipo di marketing è una strategia che si addice al nostro brand. Se utilizzato nel modo sbagliato, il real time marketing potrebbe portare a risultati anche molto negativi.
Non è necessario sfruttare il real time marketing se non è coerente con il nostro business.
5. Come identificare una crisi
Come agire quando c’è una crisi? A chi rivolgersi quando il brand è sotto attacco? Quando il cliente va contro il brand, come rispondere? Abbiamo un piano?
Per prevenire situazioni spiacevoli prima ancora che si presentino, è fondamentale stabilire delle regole ben precise che si raggruppano nella Netiquette, ossia un codice di comportamento rivolto agli utenti che fanno parte della community, nel rapportarsi con altri utenti. Oltre a questo codice, è fondamentale che ogni dipendente dell’azienda sia in possesso di una social media policy che sia chiara a tutti, allo scopo di tutelarsi ed evitare situazioni spiacevoli spesso causate anche da attori interni all’azienda.
Nel relazionarti con gli utenti, rispondi sempre in modo adeguato e in tempi ragionevoli, prepara delle risposte in modo da non farti trovare impreparato. Nonostante tutti i nostri buoni propositi, sappiamo che in giro c’è sempre l’utente di turno sempre pronto a lamentarsi di qualcuno, un giorno potrebbe toccare a te. Come ci si prepara a gestire quindi un eventuale momento di crisi?
- Identifica immediatamente un’eventuale crisi e agisci velocemente
- Coinvolgi gli attori che sono stati definiti nei processi di escalation in ordine di priorità
- Gestisci la crisi stessa
- Monitora gli effetti prima e dopo l’intervento di gestione
La crisi può rappresentare in alcuni casi anche un’opportunità per aumentare la visibilità dell’azienda. Sii sempre cordiale: la simpatia non risolve tutto, ma può aiutare a migliorare l’immagine del brand.
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6. Conoscere l’algoritmo
Al centro di Facebook c’è l’utente e la sua esperienza sulla piattaforma. L’algoritmo privilegia le relazioni tra gli utenti piuttosto che le pagine.«La speranza e l’obiettivo è che ogni utente possa incontrare il contenuto che davvero gli interessa», spiega Facebook.
Come abbiamo visto durante il corso, moltissimi sono i fattori che influenzano positivamente o negativamente l’algoritmo di Facebook, che di conseguenza influenza il tempo di vita dei nostri contenuti, e sono in continuo aggiornamento ed evoluzione, per continuare a fornire all’utente la miglior esperienza possibile.
7. La sponsorizzazione dei contenuti è fondamentale
Ogni social è diverso da un altro come utilizzo e modo di comunicazione, ma per quel che riguarda le modalità di advertising hanno qualcosa in comune: la pubblicità sia Facebook e Twitter, funziona come un’asta, il budget da investire cambia a seconda dell’audience che vogliamo sia esposta al nostro messaggio, e in base al periodo della nostra campagna.
Se la nostra campagna avviene durante il periodo natalizio, per esempio, il costo sarà maggiore poiché ci avviciniamo al periodo dell’anno in cui gli investimenti da parte degli advertiser aumentano e gli utenti sono maggiormente esposti a messaggi pubblicitari. Inoltre su Facebook non basta investire più degli altri per ricevere interazioni maggiori, il costo dell’interazione dipende anche dal livello di interesse da parte dell’utente verso il nostro contenuto.
Come vincere un’asta su Facebook?
- Seleziona un budget adeguato, non troppo basso, che dia la possibilità a Facebook di ottimizzare la campagna.
- Estendi il target. Se si sceglie un target troppo ristretto, si rischia di non raggiungere l’audience più giusta per i nostri obiettivi.
- Valuta i posizionamenti che stanno portando risultati migliori.
Oltre ai moltissimi casi studio illustrati dai docenti, durante il corso abbiamo visto come strutturare una campagna su Twitter e Facebook, e quali sono gli strumenti più adatti ai nostri obiettivi. Facebook continua ad aggiornarsi e a creare nuove modalità pubblicitarie, nuovi strumenti e nuove opzioni di targetizzazione che ci aiutano a rifinire la nostra audience, e a raggiungere risultati sempre più efficaci.
L’esperienza della community #SMMNinja
Il corso online in Social Media Marketing è stata un’incredibile esperienza di apprendimento, piena di preziose informazioni tecniche, creative e professionali per buttarsi a capofitto nel mondo del social media marketing, ma è stato anche un modo per confrontarsi e creare nuovi contatti all'interno della community.
Ringraziamo i docenti che sono stati davvero capaci di trasmetterci informazioni e insegnamenti complessi, in maniera anche divertente!
Il Corso in Social Media Marketing è terminato, ma dai un’occhiata ai prossimi corsi in programma e scopri il Master in Social Media Marketing, un’esperienza formativa Online + un Percorso Premium (opzionale) in Aula.