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Kik, per chi non lo sapesse, è un’app di instant messaging che permette agli utenti di condividere foto, disegni, emoticons, messaggi vocali, e altri contenuti.
Un’app di successo che conta 15 milioni di utenti attivi ogni mese e che è stata in grado di raccogliere oltre 200 milioni di dollari di capitali, ma che impallidisce al confronto dei suoi più diretti competitors: Facebook conta oltre 1 miliardo di utenti attivi al mese, mentre WeChat, grazie alla sua fortissima presenza nei mercati asiatici, conta 938 milioni di utenti attivi al mese.
Il sogno di Ted Livingston, founder di Kik, è quello di diventare la “WeChat dell’Ovest”: ma per conquistare l’America non bastano più 3 caravelle e per contrastare giganti come Facebook e Google, Livingston ha deciso di re-inventarsi e commercializzare Kin, una nuova criptovaluta creata a partire dalla blockchain di Ethereum.
Lo scopo è quello di realizzare un’app di messaggistica autosufficiente, non dipendente dalla pubblicità e dai Venture Capitalist, e creare, così, anche un nuovo modello di business sostenibile per le startup. Le startup, infatti, allo stato attuale non riescono a sopravvivere perché Facebook e Google saranno sempre troppo grandi e potenti di chiunque voglia emergere dal basso e porteranno a un futuro con meno opportunità, meno innovazione e meno libertà.
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La scommessa di Livingston è realizzare un ecosistema dove Kin è la criptovaluta e Kik è la piattaforma dove avvengono gli scambi. Sfruttare quindi i 15 milioni di utenti attivi al mese sull’app per far diventare l’Ecosistema Kin il più grande e utilizzato portafoglio di criptovaluta al mondo.
La peculiarità di Kin è che si basa su una sorta di gamification all’interno del modello delle blockchain che garantisce una valutazione orizzontale dei contenuti: l’unico modo per "minare" Kin è creare contenuti cool e divertenti per la community, a differenza dei bitcoin - la criptovaluta più famosa - dove “chiunque” può sbloccare le catene e ottenere valore.
In questo ecosistema il valore è davvero user generated con l’obiettivo di creare un ciclo che autoalimenti il sistema generando vantaggi per tutti, anche per gli sviluppatori che saranno ripagati in criptovaluta.
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Ci sono diversi problemi di base per la realizzazione del sogno di Livingston e Kik:
Quella di Kik è una scommessa importante, difficile da vincere, ma che risponde a esigenze precise della società del futuro. Solo il tempo saprà dirci se Ted Livingstone, il giovane startupper canadese, sarà stato in grado di anticipare i tech trend del futuro.