È Bruno Zamborlin il CEO che ha parlato con noi della sua startup, con sede a Londra, che sta rivoluzionando il mondo della musica e della composizione musicale rendendola sempre più personalizzata e personalizzabile, pensando a chi ama esprimersi in note.
Mogees è il suo nome e machine learning la sua natura.
Scopriamo da vicino chi sono Bruno e Mogees, i veri rappresentanti dell’interazione uomo-macchina.
Trasformare il mondo in musica. Da quale percorso nasce questa visione?
Il mio background è quello del ricercatore informatico che, accompagnato dalla passione per il machine learning applicata alla musica, ha dato vita alla mia voglia di lavorare sulle nuove tecnologie che rendano possibile una democratizzazione della musica attraverso uno strumento piccolo, tascabile, ma quanto mai efficace.
Ecco che nel 2013 ho lanciato la prima campagna su Kickstarter con protagonista Mogees, un piccolo sensore in grado di convertire le vibrazioni dell’oggetto/materiale sul quale viene posto, in musica. Una la caratteristica importante: Mogees può essere estratto quando si è ispirati e in ogni contesto per permettere agli utenti di tornare ad interagire con gli oggetti.
Il fatto che Mogees sia un dispositivo basato sul machine learning vuol dire che chi lo utilizza per creare musica gli può “insegnare” che suono riprodurre a contatto con un determinato materiale o in base alla percussione che esercita su di esso.
Insomma, sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo: creare una musica democratica, perché tutti possono suonare con Mogees.
Qual è il vostro target? A chi pensate di arrivare con Mogees e come?
Mogees è per tutti: dj o artisti professionisti, ma anche bambini, studenti e amatori. Proprio per questo, però, abbiamo deciso di creare diverse app, ognuna adatta alle esigenze dei nostri diversi pubblici.
In particolare per i professionisti abbiamo lanciato sul mercato MOGEES PRO, venduto tramite Amazon o negozi musicali, che, tra l’altro, è stato il progetto con il quale abbiamo ottenuto il primo assoluto milione di sterline di finanziameto nel 2013 grazie alla nostra prima campagna di Kickstarter. Pensate che siamo riusciti a vendere circa 2.000 pezzi in un mese grazie a questa prima iniziativa.
Per gli amatori e soprattutto per bambini, famiglie ed insegnanti, il prodotto si chiama MOGEES PLAY che punta tutto sul gioco e all’applicazione del nostro sensore in ambito anche gaming.
Quello che davvero ci contraddistingue è la caratteristica insita del nostro progetto: la volontà e la realtà di aver creato una machine learning semplicissimo da programmare da parte dell’utente.
Come funziona Mogees? Posso davvero far suonare qualunque oggetto?
Mogees è un piccolo sensore applicabile a qualunque oggetto e in grado di riprodurre i suoni che voglio una volta captate le vibrazioni dell’oggetto da me percosso o sfiorato, o con il quale sto semplicemente interagendo.
L’elaborazione delle vibrazioni in suoni avviene tramite il collegamento dello stesso ad uno smartphone o tablet e l’utilizzo di una app in grado di permettere all’utente di programmare Mogees per la riproduzione di suoni determinati: ogni gesto che compio è un suono che varia a seconda del materiale di cui è composta la superficie su cui Mogees viene applicato.
A me piace dire che Mogees è “un meta-strumento” ossia uno strumento per fare altri strumenti, in questo caso musicali, e, sì, posso suonare davvero qualsiasi superficie riproducendo di volta in volta un suono differente, come ci ha dimostrato un DJ giapponese coinvolgendo durante un concerto il suo pubblico, che poteva suonare un albero grazie all’utilizzo di Mogees e partecipare pro-attivamente alla melodia suonata.
Quali possono essere gli sviluppi di Mogees in ambito didattico e formativo?
In ambito didattico è già in corso un progetto Europeo, chiamato “Erasmusic” che vede protagonisti i bambini di cinque differenti nazioni europee quali: Francia, Spagna, Finlandia, Repubblica Ceca e Olanda.
Il potere ludico e istruttivo di Mogees permette loro di imparare a suonare, sviluppando la loro creatività e insegnando le basi di ritmo, melodia, velocità, ecc., e a diventare piccoli compositori! Inoltre, questo metodo di apprendimento, permette ai bambini di sviluppare le capacità di attenzione, di apprendimento e il loro spirito di iniziativa, nonché a lavorare in team e a sviluppare le skills di comunicazione, fondamentali in qualsiasi ambito e a qualsiasi età!
Cionondimeno, offre loro la possibilità di assumere già familiarità con il machine learning, ambito che farà da padrone agli oggetti del prossimo futuro. Chiunque può suonare, perché Mogees abbatte le barriere del dover studiare approfonditamente musica prima di poter dare spazio alla propria creatività.
Per esempio, grazie alla nostra ultima App: MOOGES MAESTRO, i bambini possono imparare gli inni delle altre nazioni e questo favorisce sia l’aspetto formativo di conoscenza delle altre culture, sia il sentirsi integrati a livello globale.
L'evoluzione di Mogees è stata importante e rapida, quali sono i programmi per il futuro?
Noi siamo partiti nel 2013 e da allora abbiamo ottenuto 3 milioni di sterline di finanziamento in tre round diversi, abbiamo attirato l’attenzione di artisti e dj, oltre che di grandi brand come FIAT e Mazda, che hanno voluto utilizzare la tecnologia di Mogees in diversi spot pubblicitari, permettendoci un lancio sul mercato affiancato a nomi già conosciuti.
Recentemente anche l’inventore di Guitar Hero ci ha preso sotto la sua ala annoverandosi tra i nostri distributori USA.
I nostri progetti per il futuro? Guardano al B2B ed in particolare alla creazione di un chip integrato che permetta a Mogees di funzionare senza bisogno di telefono o computer.
L’idea è quella di creare uno strumento altamente tecnologico, ma dalle forme piccolissime, che permetta a tutte le aziende di inserire il nostro micro-Mogees all’interno dei loro prodotti e permettere quindi un’interazione più attiva tra l’utente e l’oggetto.
Abbiamo già avuto qualche offerta, ma non vogliamo sbilanciarci :)