Non è come la pensano in molti, non tutti i designer sono usciti da scuole di design. Tanti di loro, infatti, esercitano questa professione dopo percorsi accademici diversi o esperienze in altri ambiti. Questo, forse, non solo perché a un designer è sempre richiesta una grande multidisciplinarietà, che si acquisisce con il tempo e anche grazie a stimoli differenti da quelli offerti dal percorso di studi ordinario, ma anche perché sono diverse le discipline che influenzano ormai il mondo della progettazione.
Mediante l'evoluzione della tecnologia, poi, le sfide del design si sono fatte sempre più complesse, con il risultato che la figura del designer non si deve occupare solo dell'aspetto visivo di un prodotto, ma deve avere competenze a tutto tondo, che partano dall'utente e arrivino a un prodotto finale soddisfacente in tutti i suoi aspetti.
Non solo: anche la tecnologia sta cambiando, come il ruolo del designer. Da sempre il design non è solo come si vede qualcosa, ma come quel qualcosa funziona, e come fa sentire chi lo utilizza.
Ecco perché le competenze che si deve sviluppare in ambito di progettazione sono legate anche alla strategia, al problem-solving, alla programmazione. Tuttavia, nonostante sia ormai scontato affermare che la tecnologia sta diventando sempre più influente nelle vite quotidiane di ciascuno di noi, il design esiste per le persone, non per la tecnologia.
Per progettare grandi prodotti, un designer deve capire non solo cosa sta realizzando, ma il perché lo sta facendo. Questo lo si fa immedesimandosi con più persone possibili, cercando di comprendere ciò di cui hanno bisogno, le emozioni che provano.
D'altronde, il design è arte, e come diceva Bruno Munari,
«finché l'arte rimane estranea ai problemi della vita, interessa solo a poche persone»
Ecco cosa lega il design alla scrittura. I grandi scrittori comprendono il loro pubblico, eseguono le loro ricerche, creano empatia con i loro lettori. Così devono fare i designer.
Una relazione molto forte, perché entrambi gli ambiti richiedono molta sensibilità in ogni situazione, in qualsiasi contesto. Ed è proprio quest'ultimo che viene costruito sia dal design che dalla scrittura: si pensi alle emozioni suscitate da un prodotto, non solo durante il suo uso, ma anche nei momenti precedenti e successivi, e si rifletta a ciò che viene suscitato dalla lettura di un libro; si immagini in che circostanza si usa un prodotto, in che modo le variabili di tempo e spazio influiscono nel suo utilizzo, e si provi a paragonare tutto questo alle diverse modalità di fruizione di un testo, agli ambienti o alle situazioni in cui avvengono; o ancora si provi a pensare come una persona può essere vista e giudicata mentre utilizza un prodotto, se quest'ultimo è in grado renderla felice, gratificata, e si rifletta agli stessi effetti, considerando un particolare libro, o un preciso quotidiano.
Tutto ciò fa riferimento a diversi livelli di contesto, i quali vanno costantemente presi di riferimento in ambito di elaborazione e progettazione.
Il buon designer, infatti, è colui che comprende come articolare e riassumere i vari contesti d'uso relativi al prodotto che vuole realizzare. È importante come viene comunicata l'intenzione del progetto, dove vuole arrivare, che ambienti vuole colpire, che problemi vuole risolvere.
Ecco perché un designer deve iniziare un progetto con resoconti chiari e convincenti del contesto a cui vuole fare riferimento; il progetto di design diventa come un'opera di storytelling: diversi attori, un'ambientazione, una trama, un problema e una risoluzione si intersecano per dare vita a un prodotto finale.
Si può pensare che sia gli scrittori che i designer arrivano a una conclusione in modalità analoghe, secondo percorsi molto simili.
Competenze tecniche in ambito di design, come ad esempio la programmazione, possono aiutare a prendere decisioni di notevole impatto, soprattutto a livello di accessibilità e di usabilità. Tuttavia, se si perde di vista l'utente finale, le emozioni che si vogliono trasmettere, non si può arrivare a un risultato davvero soddisfacente, il design deve essere pensato.
Capacità legate alla scrittura, invece, possono portare il designer a comprendere maggiormente la storia di chi vuole raggiungere, con il risultato di creare prodotti che le persone amano, di cui non possono fare a meno.
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