Sempre più spesso si parla di realtà virtuale. A volte con sufficienza, altre con entusiasmo. Io tutte le volte che la sento nominare non riesco a non pensare che, nel 1984, un uomo di nome William Gibson scriveva in un suo libro :
La matrice ha le sue radici nelle prime sale giochi [...] nei primi programmi di grafica e negli esperimenti militari con i primi spinotti cranici [...] Cyberspazio: un'allucinazione vissuta consensualmente ogni giorno da miliardi di operatori legali, in ogni nazione, da bambini a cui vengono insegnati i concetti matematici ... Una rappresentazione grafica di dati ricavati dai banchi di ogni computer del sistema umano. Impensabile complessità. Linee di luce allineate nel non-spazio della mente, ammassi e costellazioni di dati.
Sono moltissimi quelli che, per cultura dei titoli, hanno sentito parlare di questo libro; decisamente meno quelli che lo hanno letto veramente. La cosa interessante non fu tanto permettergli di vincere qualcosa come il Premio Hugo, Nebula e Philip K. Dick Award, quanto contribuire in maniera determinante nel mettere in moto un volano che portò alla creazione di un vero e proprio movimento letterario e artistico, il Cyberpunk.
Pazzo, idolo, visionario, genio? Avere la capacità visionaria di parlare, nel 1984, di servomeccanismi che si integrano perfettamente con il nostro corpo e il nostro sistema sensoriale, o di computer come l'Ono-Sendai Cyberspace 7, comodamente utilizzabile tramite un innesto elettronico nella corteccia cerebrale, non era propriamente una cosa da nulla. A maggior ragione considerando che, de facto, dovevano passare ancora degli anni prima che io potessi appoggiare le mie mani sulla tastiera del mio primo personal home computer, il Commodore VIC-20.
Realtà virtuale: a che punto siamo?
Passa il tempo, diciamo una trentina di anni, e mi fermo un attimo a fare il punto della situazione. Gli scenari che si sono creati e concretizzati iniziano ad essere estremamente interessanti. Fatte le doverose e ovvie differenziazioni con le sua "sorella minore", la realtà aumentata, quella virtuale sta iniziando veramente a farci vivere un'esperienza in modo totalmente immersivo e coinvolgente.
La realtà virtuale è una tecnologia che continua a progredire, ad essere sviluppata e perfezionata, trovando applicazione concreta in tantissimi campi. Giusto per farti un'idea veloce della versatilità ed utilità delle sue applicazioni, puoi leggere 10 applicazioni della Realtà Virtuale a cui non avevi mai pensato. Ci troviamo quindi a parlare non solo di divertimento, di esperienza e di percezione, ma anche di qualcosa di pratico, ad esempio in campo medico e formativo.
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Dove compreremo domani?
Quello che mi chiedo è: quanto rapidamente evolverà questa tecnologia, tanto da arrivare a stravolgere radicalmente il modo in cui noi effettueremo i nostri acquisti?
Che le nuove tecnologie abbiamo giocato un ruolo attivo in questo processo di modifica ed evoluzione, è un dato di fatto. Io seguo e unisco alcuni puntini:
- Conosciamo ormai tutti lo ZMOT di Google (se per caso non lo hai ancora mai sentito nominare, puoi approfondire l'argomento leggendo l'articolo Google introduce il "Momento Zero della verità").
- Ormai tutti abbiamo almeno uno smartphone, un tablet o comunque uno strumento che ci permetta di essere connessi a internet.
- Ogni giorno milioni di persone effettuano acquisti online in modo semplice e veloce sulle più svariate piattaforme di eCommerce.
- I grandi player, ma non solo, investono costantemente da una parte nel perfezionamento della user experience sulle piattaforme di vendita online, dall'altra nel rendere sempre più efficiente ed efficace la parte di post-sale e delivery.
- Amazon applica e sperimenta le nuove tecnologie aprendo ad esempio i negozi senza cassa, o permettendoci di comprare quello che ci serve premendo un bottone (i famosi Dash Button).
- Esco tardi dal lavoro e non sono riuscito a fare la spesa; nel frigo a casa ho solo il classico mezzo limone che tiene compagnia al latte. Un tempo sarei andato a letto senza cena; adesso la ordino in cinque minuti tramite un'app sul mio smartphone, e me la portano direttamente a casa.
- Persino alcune piccole realtà locali si organizzano per dare la possibilità di fare la spesa online con fattorino che consegna a domicilio.
- I supermercati virtuali iniziano a essere una realtà, come nel caso dei Virtual Grocery.
Spingersi oltre il semplice acquisto online
Per me, le due parole chiave sono ovunque e immersivo. Ovunque perché per usare questo tipo di tecnologia non bisogna essere degli eletti che hanno la fortuna di avere il super computer super tecnologico che i comuni mortali non potrebbero nemmeno immaginare. Immersivo perché l'esperienza e il coinvolgimento è praticamente totale.
Ok, suona molto come "Immagina, puoi" ma io non ci vedo nulla di strano. Il sabato mattina vorrei fare la spesa in un ipermercato rimanendo comodamente seduto sul divano di casa mia, semplicemente indossando guanti e visore. Potrei girare per i vari corridoi e scaffali come se fossi realmente li, acquistare ciò che mi serve, controllare le offerte, fare il mio carrello, pagare e salutare cordialmente. Non dovrei vestirmi di tutto punto, prendere la macchina e spostarmi, affrontare intemperie e disagi vari legati al traffico, trovare un parcheggio e magari doverci mettere un sacco di tempo (hai presente la follia del fare acquisti sotto le feste?).
Mentre io continuo a fare appelli alle catene della grande distribuzione e non, per spiegargli che secondo me questa è un'opportunità di business prima ancora che il prossimo futuro, tu fammi sapere cosa ne pensi.