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Si è da poco concluso il Corso Online in Corporate Storytelling con Andrea Fontana e Daniele Orzati, organizzato da Ninja Academy; 20 ore intensive in cui apprendere, sperimentare e lasciarsi condurre all’interno del mondo narrativo di impresa.
Dalle nozioni base, al visual storytelling, passando dallo schema narrativo canonico, ecco cosa abbiamo imparato.
Fare storytelling significa comunicare attraverso il racconto. Per questo motivo in ogni storia, anche nella nostra biografia, è necessario non dimenticare quattro punti cardine, per non perdersi nella narrazione:
Solo così potremo trasformare in racconto quella che altrimenti rimane solo una storia.
La storia importante da raccontare è quella degli altri
Per fare bene storytelling ci sono alcune regole da non scordare:
La diffusione delle scienze narrative ha coinvolto diversi campi: dalla politica al sociale, fino alla medicina nel campo del rapporto paziente-cura e nel racconto delle diverse esperienze, dalle scienze tecnologiche a quelle economiche, fino al settore psicologico, alla fisica, alle scienze militari e alle scienze manageriali ed organizzative.
Lo storytelling è soprattutto la modalità di comunicare attraverso i racconti, includendo la history e la cronologia dei fatti all’interno di una story che tenga conto dei personaggi e delle loro imprese.
Fare storytelling significa essere in grado di generare valore per il pubblico, mettendo al centro valori, identità e relazioni del protagonista con gli altri in cui l'audience possa rivedere scene della propria vita.

Credits: Adobe Stocke #93781411
Per scrivere un racconto efficace è necessario coinvolgere un autore (chi concepisce la storia), uno storyteller (chi racconta la storia) e un lettore (chi legge la storia).
Se il racconto è narrato direttamente da chi l’ha creato è necessario capire chi è il destinatario della storia, costruire un personaggio-archetipo ( il guerriero, il ribelle, l’avventuriero, lo scienziato, etc.), individuare quale rappresentazione visiva si vuole avere, definire il media journey e definire tempi e spazi.
Se il racconto fa parte della strategia di un’organizzazione, per lo storyteller è necessario prima di tutto raccogliere un brief dalla committenza, definire un progetto, pianificando tempi, budget e strumenti e infine definire il team di lavoro.
All’interno di una strategia di storytelling diverse competenze collaborano al raggiungimento del risultato:
Quale di questi professionisti ti piacerebbe diventare?
Come trovare la storia giusta? I racconti si nascondono in ogni fatto, media, conversazione. L'importante è essere pronti a lasciarsi ispirare in ogni momento.
Scrivere il racconto con lo schema narrativo canonico significa scrivere un racconto in cui il punto di vista è quello del protagonista.
Il protagonista si muove nell’ambito di un tema (impresa o conflitto) e per raggiungere l’obiettivo può incontrare traumi, avversari o tesori, che rappresentano la trama, per poi passare alla risoluzione della storia grazie ad aiutanti o oggetti magici, il tutto ambientato in uno scenario ben preciso.
Riscrivere il racconto per adattarlo ai diversi media costituisce l'ultima fase, una volta consegnato il racconto, lo affidiamo al suo destino.
Ascoltare i lettori è il punto di partenza per scrivere una storia efficace.
In particolare è necessario parlare di immedesimazione profonda, per mettersi nei panni del nostro lettore e poter scrivere con il linguaggio del nostro pubblico.
Per questo è importante stendere il customer life journey, cioè la mappatura del percorso di vita dell’utente nella sua esperienza vissuta con il prodotto o servizio dell’azienda.
Gli elementi più importanti da capire, nella lettura dell’utente, restano comunque i suoi miti fondativi, i suoi temi di vita e le sue paure. Su questi potremo fondare il nostro racconto.
Si chiama visual storytelling ed è l’accostamento di immagini alle parole per narrare un racconto visivo.
Per scegliere le immagini più efficaci, che colpiscano nella lettura, è importante seguire alcune regole, poiché diverse tecniche di presentazione delle immagini scatenano diverse sensazioni nel pubblico.
Non tutte le immagini raccontano. Un’immagine, infatti, può essere definita narrativa quando da sola già racconta una storia perché al suo interno riporta causalità tra i fatti, l’ambiente è realistico, viene presentato il mood emotivo del personaggio.
Oltre alle immagini narrative complete, esistono le immagini proto-narrative, in cui viene rappresentato un prima e un dopo dell’azione, ma non si chiarifica completamente la storia.
Le immagini narrative cifrate sono invece quelle che, senza la loro chiave di lettura, non risultano per il lettore immagini narrativa.
Infine troviamo il racconto per serie di immagini, o racconto visivo, in cui è la sequenza stessa delle immagini, concatenate dalla fabula, a realizzare il racconto.
Il mondo narrativo è il mondo in cui si muove la storia, che a volte si sovrappone ai mondi reali e altre volte no.
Ogni mondo, naturalmente, ha le sue storie, che vengono interpretate degli story-listener, insieme agli scenari in cui il pubblico si muove.
Il mondo narrativo è un ingrediente fondamentale dello storytelling, insieme ai personaggi e al tempo limitato della storia. Si può parlare, in particolare, di sovramondo, sottomondo e mondo interiore dell’eroe, volta per volta caratterizzati a seconda del media sul quale si sta raccontando.
Come dicevamo, ogni media vuole la sua parte e il racconto stesso va scritto in base al media che si andrà a coinvolgere, adattandolo di volta in volta senza dimenticare la coerenza narrativa.
Nel campo del Transmedia Storytelling il caso scuola è quello di The Walking Dead.
Partendo dal lancio della serie tv sui grandi schermi, è poi passato alla webseries e al social game, app compresa, per spostarsi, infine, sull’offline, con role-play, eventi, food truck, riuscendo a contaminare anche i grandi brand come Hyundai decisissima a creare un’auto anti-zombie.
Grazie al gruppo Facebook riservato ai partecipanti al corso, ho avuto il piacere di conoscere meglio docenti e colleghi curiosi ed attenti al mondo dello storytelling. Il corso online è stato molto più “umano” della semplice esperienza virtuale.
Il susseguirsi degli esercizi ci ha anche permesso di passare subito dalla teoria alla pratica.
Lucia, la nostra super tutor, ci ha guidato in questo percorso lezione dopo lezione come una perfetta assistente virtuale.
Le slide e i video delle lezioni caricati sulle nostre piattaforme personali di Ninja Academy, inoltre, saranno fondamentali in caso di bisogno!
Il Corso in Corporate Storytelling è terminato, ma dai un'occhiata agli altri corsi in vendita per scoprire come dare una svolta alla tua formazione e alla tua carriera con Ninja Academy.
Per scrivere un racconto efficace è necessario coinvolgere un autore (chi concepisce la storia), uno storyteller (chi racconta la storia) e un lettore (chi legge la storia).