Era finito a fare il pugile per caso, ma il ring è diventato il suo scranno e la boxe il suo regno. Tanto spavaldo e arrogante che, una volta raggiunta la cima del mondo, mise ko anche Cassius Clay per far (ri)nascere Muhammad Ali. Se ne è andato venerdì, ucciso dall'unico nemico che proprio non è riuscito a combattere, il Parkinson.
Un carisma che non è mai passato inosservato nemmeno ai big brand mondiali che lo hanno voluto per sposare la propria causa sin dagli esordi.
Vitalis e il rivale di sempre
Nel 1971 Ali compare in un divertente spot televisivo per Vitalis, un conditioner anti caduta-rinforzante, dove ingaggia una sorta di rap battle al telefono con quello che resterà il rivale di sempre, Joe Frazier, il pugile con il quale ingaggiò lo storico match "Thrilla in Manila"
D-Con Roach Proof
Nel 1980 presta il suo volto, ancora una volta per uno spot divertente, a d-Con un prodotto contro gli scarafaggi, perché "I don' want you livin' wit' roaches!".
Apple: Think Different
Nel 1997 un vecchio filmato di Ali viene utilizzato per la celebre campagna "Think Different" di Apple.
PizzaHut
Nello stesso anno appare nel commercial di PizzaHunt trasmesso durante il Superbowl, insieme ad Angelo Dundee, suo allenatore dal 1960 al 1981.
Gatorade
Il 2009 lo vede protagonista, nella sua iconica posa a pugno chiuso, insieme a Dwyane Wade, Derek Jeter, Candace Parker, Bill Russel, Serena Williams, Jabbawockeez e Peyton Manning, dello spot Gatorade "What's G" narrato da Lil Wayne.
L'omaggio di Apple
Nella giornata di domenica, il colosso di Cupertino, ha aggiornato la sua home page rendendo omaggio al pugile scomparso e siglando con un commovente epitaffio che recita: "Un uomo senza immaginazione non ha ali".