Ricordate Cleverbot, il bot virtuale lanciato nel 1997 capace di rispondere in live chat? Più di qualche adolescente della scorsa generazione si è cimentato in improbabili discorsi con lui; a distanza di quasi 20 anni, i bot potrebbero sostituire alcuni degli attuali servizi, o addirittura proporne di nuovi. Vediamo come.
Cosa sono i bot?
In ambito informatico, i bot sono dei programmi che eseguono compiti basilari più velocemente di un essere umano; la loro efficienza dipende ovviamente dalla complessità con la quale sono stati progettati e dalla quantità di informazioni che possono reperire riguardo al compito che stanno svolgendo. I bot più recenti riescono a memorizzare le informazioni "apprese" nella stessa interazione, in modo da profilare il loro compito su misura dell'utente. In pratica, i bot sono strumenti molto versatili per compiti specifici e non necessitano di download o installazioni.
L'integrazione con servizi di terze parti
L'ultima tendenza, confermata anche dal recente F8 2016 di Facebook, riguarda l'integrazione dei bot con app di messaggistica e servizi di terze parti. I bot, ad esempio, possono assumere le sembianze di contatti Whatsapp, Messenger e Telegram per rispondere alle nostre domande. Si tratta di un passaggio molto sottile: in un mercato vasto e competitivo come quello delle mobile app, i bot assolvono a funzioni analoghe appoggiandosi ad app mainstream, che già godono di un'ampia base utenti. Non a caso, infatti, qualcuno inizia a identificare i bot come "invisible app", cioè delle app che non necessitano di installazione, poichè funzionano al'interno di altri servizi. Vediamo qualche esempio pratico per comprendere meglio le potenzialità di questi tool.
Ricevere prima assistenza
Il bot di Yamaha, in fase di sviluppo da parte dell'italiana Connexia, è integrato in Facebook Messenger ed è capace di comprendere il linguaggio umano per dare basilari informazioni sui modelli in catalogo ed indicare il concessionario più vicino. A livello strategico, questo strumento permetterebbe di reindirizzare il customer care su richieste più complesse e di soddisfare velocemente le richieste più semplici.
Restare aggiornati
Se volete testare un bot su Messenger, potete provare quello del Wall Street Journal, semplicemente inviando un messaggio alla pagina. Il bot del WSJ vi permette di avere i titoli del giorno o di cercare informazioni finanziarie sulle società quotate.
Conoscere i nuovi arrivi di Netflix
Se siete stati rapiti da Netflix e non riuscite a dormire di notte a causa dell'autoplay continuo, Netflixnewsbot può alimentare il vostro circolo vizioso. Si tratta di un contatto Telegram che vi aggiorna quotidianamente sulle nuove uscite Netflix in una determinata nazione, con tanto di gallery e cast per ogni serie. Attenzione: dato l'alto numero di novità Netflix, l'app al momento risulta molto insistente.
Tenere d'occhio i prodotti desiderati
Un altro bot di Telegram, Pricetrackbot, ci permette di monitorare i prodotti di Amazon e impostare un alert quando questi scendono al di sotto di un determinato prezzo. Gli stessi sviluppatori hanno ideato Trackbot, un tool che traccia le spedizioni dei principali corrieri.
Pianificare le proprie visite culturali
Sempre per Telegram il bot Musei Italiani, collegato al database del Ministero delle Attività Culturali, che vi indicherà i 20 musei più vicini alla vostra posizione, con descrizione e informazioni di contatto.
Tenere un audiodiario
Non solo app: CallFrank è un bot che vi chiamerà ogni giorno all'orario che preferite e vi chiederà cosa volete ricordare della giornata, dopodichè avrete a disposizione soltanto 60 secondi per rispondere; un modo simpatico per tenere nota solo di quello che conta. Al momento CallFrank è aperto solo all'America ed è in fase di implementazione, ma l'idea è molto promettente.
Controllare il saldo del proprio conto e risparmiare
Digit è un bot testuale che controlla le transazioni del proprio conto corrente e, contestualmente, attiva un alert via SMS. Se ottiene i permessi, Digit blocca una somma mensile del proprio saldo e ve la mette da parte, come un salvadanaio virtuale. Sebbene possa sembrare rischioso, i soldi messi da parte sono sempre disponibili per l'utente e sembra che Digit abbia una garanzia sui risparmi. Al momento, Digit è compatibile con oltre 2500 istituti bancari americani.
Qual è il futuro dei bot?
Ripescati dal passato, i bot potrebbero fare da assistenti elementari su prodotti o servizi. Sono dei tool ancora acerbi: per problemi di comprensione e di lingua, il loro utilizzo risulta attualmente un po' frustrante; tuttavia, questa applicazione ai bot è stata annunciata solo il mese scorso e vale la pena aspettare per vedere come si evolve la loro performance.
Sei curioso di conoscere altri bot? Ecco le fonti per un approfondimento: