Fisco. Fatture. Iva. Versamenti all'Inps. E poi: preventivi, quotazioni del monte ore, contratti: la vita di un freelance non è fatta solo di clienti da cercare e progetti che si accumulano, ma anche di una quotidianità fatta di "ordinaria amministrazione" a tutti gli effetti.
È parte integrante del lavoro di un libero professionista, infatti, imparare a gestire il proprio tempo e il proprio lavoro imparando a stimare il prezzo dei propri servizi, la quantificazione del proprio compenso, fino alle proiezioni di guadagno per il futuro. Una sfida non semplice, che richiede oltre che attenzione e obiettività, soprattutto se si è un freelance alle prime armi.
Per aiutare i lettori che si trovano nelle condizioni di partire con un'avventura imprenditoriale "in autonomia", abbiamo pensato di contattare alcuni freelance italiani che si sono fatti largo sul mercato grazie alla loro competenza e bravura.
Questi sono i primi consigli che ci sono arrivati, rispettivamente da Giuliano Ambrosio e da Miriam Bertoli.
Giuliano Ambrosio, noto anche come JuliusDesign, è uno dei blogger più influenti della blogosfera italiana. Docente della Ninja Academy, dopo diversi anni come freelance in cui collabora con molte agenzie diverse fra cui J. Walter Thompson, M&C Saatchi e HUB09, oggi è Creative Strategist Freelance in esclusiva per la Social Business Unit di AQuest.
Miriam Bertoli è docente e consulente di digital marketing dal 2000, ha pubblicato "Web marketing per le PMI" (editore Hoepli), un manuale di successo dedicato in particolare alle Piccole e Medie Imprese, alla seconda edizione. Tiene seminari e corsi di formazione sia in azienda che per associazioni di categoria, è docente al Corso di Laurea Magistrale in Marketing dell’Università IULM e co-fondatrice delle Girl Geek Dinners Nordest.
A entrambi abbiamo posto due sole domande: queste sono le loro risposte!
Quali sono gli accorgimenti che un freelance deve avere per gestire al meglio la propria remunerazione?
GIULIANO:
Quando nel 2009 ho intrapreso la carriera di Freelance nel mondo della comunicazione ho fatto diversi sbagli, da quelli più banali come non avere neanche un preventivo firmato a quelli più complessi che si evitano e risolvono con l'esperienza. Questi errori non li nascondo e durante alcuni eventi li condivido agli aspiranti Freelance, perché mi hanno insegnato davvero tanto, e la capacità a prevederli, evitarli o ancora correggerli nel tempo è stato solo grazie di averci provato, sbagliato e corretto nel tempo.
Per un Freelance avere una gestione corretta della "cassa" è fondamentale perché ci permette di avere uno scenario completo di mese in mese delle entrate e uscite. Solo in questo modo potremo decidere quali budget sono necessari per accettare un nuovo lavoro. Se non abbiamo una risposta corretta a queste domande, "nei prossimi mesi sai quanto incasserai?" oppure ancora "attualmente quanto guadagnerai nel 2016?" vuole dire che abbiamo un serio problema di organizzazione e gestione della nostra remunerazione.
Organizziamo di anno in anno la nostra cassa, possiamo utilizzare un semplice foglio excel o strumenti più complessi come tools online. Su questo documento dobbiamo avere idea delle nostre uscite fisse ed entrate, segnando la data corretta. Se oggi facciamo un lavoro e ci pagano tra 60 giorni, dovremo avere nel nostro foglio l'entrata a 60 giorni.
In questo modo avremo quella famosa panoramica, molto semplice ma essenziale, che ci mostrerà giorno per giorno il nostro flusso di cassa.
MIRIAM:
Primo, deve dare il giusto valore al proprio lavoro. Che significa non lavorare gratis - diverso è un investimento commerciale, che come tale deve avere dei ritorni previsti in lavoro remunerato - e assegnare un valore economico minimo e massimo ai suoi servizi.
Il valore economico va parametrato alle sue competenze, a quanta richiesta c'è per quello che il freelance offre, al prezzo di mercato a cui il cliente può acquistare gli stessi servizi. Qual è il compenso degli altri freelance che servono la stessa fascia di clienti per lo stesso tipo di servizio?
Importantissimo avere bene in mente un fatturato obiettivo per l'anno - può partire dall'importo netto di cui vuole disporre al mese, una specie di stipendio, aggiungendo poi la percentuale che servirà per coprire spese collegate al lavoro stesso, tasse e INPS - e darsi poi degli obiettivi mensili o trimestrali.
Che consigli daresti su come impostare i contratti con i clienti, quotare le proprie ore di lavoro, gestire i report per rendicontare i propri servizi?
MIRIAM:
Il primo consiglio è: sempre per iscritto. Anche solo per aiutare la memoria o facilitare il passaggio di consegne se cambia il referente nell'azienda cliente. E la mia esperienza di questi anni mi ha insegnato che prima di cominciare a lavorare è importante avere a disposizione l'accordo formale firmato. Sia per sgombrare ogni dubbio su che cosa è previsto, che per testare l'affidabilità del futuro cliente. Che cliente sarà un cliente che, dopo aver concordato tutte le condizioni, tergiversa e non invia l'accordo firmato per accettazione?
Il secondo è avere un vero e proprio contratto, con delle condizioni generali a cui fare riferimento, scritte da un avvocato. E' un investimento, certo, ma tutela entrambe le parti, è subito una modalità professionale di presentarsi e aiuta a scongiurare spese ben maggiori e tanto tempo perso in caso di contestazioni.
Oltre alla descrizione dei servizi, più dettagliata possibile, vanno sempre inseriti durata dell'accordo (quando comincia? Fino a quando dura?) e il compenso. Su quest'ultimo punto non ci possono essere equivoci. Ci sono spese da rimborsare? Vanno indicate le modalità e i tempi.
GIULIANO:
Nel mondo Freelance abbiamo essenzialmente due strade. La prima è quotare il nostro servizio a ora, mentre la seconda strada è quotare la nostra attività a progetto. Si esiste anche una terza strada, ovvero il mix della prima e la seconda. Quotare un'attività a progetto e poi aggiungere per attività extra un costo orario.
Per il costo orario è semplice, di solito un Freelance nella sua specialità può essere valutato dai 30€/h fino ai 100/h, ovviamente un range molto ampio che cambia a seconda della consulenza, urgenze, cliente, tempistiche e infine anche delle capacità e seniority dello stesso Freelance. Per quanto riguarda il costo a progetto di solito si quotano diversi fattori, dall'impegno richiesto in termini di giornate, tempistiche e il valore che il Freelance può apportare.
Come sappiamo, nel mondo Freelance non esiste un listino prezzi, ognuno a seconda delle sue esperienze, cliente e zona geografica propone un costo diverso. Per non andare fuori mercato quello che consiglio è prima di tutto avere conoscenza dei propri competitor a livello territoriale e area geografica e poi conoscenza dei potenziali clienti. In questo modo avremo un'idea di quanto potremo quotare una nostra ora per il cliente X o per un progetto Y.
Per quanto riguarda la fase dei contratti, ricordiamoci sempre di avere un preventivo o contratto firmato dal cliente in cui ci viene confermato il lavoro con tutte le specifiche e nostre richieste, dalla modalità di pagamento alle tempistiche. Questo documento ci servirà sicuramente per tutelare noi stessi e il cliente. Suggerisco sempre, per la modalità di pagamento, qualora stiamo lavorando su un'attività a progetto, di farci pagare una percentuale del saldo a inizio lavoro, il 20%/30% a metà lavori e il saldo a progetti ultimato o X giorni stabiliti insieme al cliente.
Non è facile e ne sono consapevole, anche io 7 anni fa avevo gli stessi dubbi e poca esperienza. Per questo motivo in questa pagina "Diventare Freelance" ho selezionato i migliori articoli da conoscere per chi vuole diventare Freelance con alcuni suggerimenti maturati con la mia esperienza.
Continuate a seguirci: nella seconda parte altri interessanti pareri per cominciare a costruire la propria nuova vita da freelance del mondo digitale!