Italian food selezionato accuratamente, fattorini in bicicletta per il delivery e un'app semplice e veloce da usare. Ecco foodora, la startup arrivata in Italia lo scorso luglio, che ha già rivoluzionato il mercato online delle consegne a domicilio, partendo da Milano e Torino e con un programma di rapida espansione in altre città italiane.
La caratteristica del servizio di delivery di foodora sta nella flotta di consegna, interamente ecologica e indipendente dal traffico, che garantisce un servizio a domicilio veloce e di qualità. Le consegne infatti, oltre ad essere effettuate su due ruote, possono contare sul supporto di uno speciale algoritmo che identifica la strada migliore e indica al conducente il percorso più adatto per ciascun tipo di ordine.
Il servizio è nato in Germania e dopo aver riscontrato un crescente successo, ora intende conquistare il mercato globale, anche grazie al supporto della piattaforma tedesca Rocket Internet.
Come funziona foodora?
I clienti possono digitare il proprio indirizzo e selezionare un ristorante, scegliendo così il loro piatto preferito, che viene consegnato dai fattorini in bicicletta, mentre il pagamento avviene online tramite carta di credito o PayPal.
Per conoscere qual è il futuro del delivery nel food abbiamo rivolto alcune domande a Matteo Lentini e Gianluca Cocco, country manager Italia di foodora.
Food come eccellenza italiana e consegne a domicilio. In che direzione va l'innovazione nel delivery?
M.L. e G.C.: Negli ultimi mesi stiamo assistendo alla nascita di numerose realtà, sia in Italia che su scala internazionale, che puntano sulla consegna immediata di beni on demand. Anche colossi internazionali stanno investendo in questo settore, segno che il mercato italiano è pronto.
Il food delivery è sicuramente uno fra i segmenti più interessanti dove l’innovazione e la tecnologia hanno permesso di creare un nuovo mercato con un altissimo potenziale.
Il nostro Paese, che ha una tradizione culinaria tra le migliori e più variegate, sta reagendo bene a questa novità, soprattutto nei centri urbani più grandi. Se a questo aggiungiamo che noi Italiani da sempre abbiamo a cuore la qualità del cibo che mangiamo, non è difficile intuire in che direzione vada l’innovazione in questo settore: non solo consegne ma anche attenzione all’aspetto qualitativo del cibo d’asporto che non è più sinonimo di piatti di serie B, come dimostra la selezione dei ristoranti che facciamo con foodora e che i clienti apprezzano.
Fattorini in bicicletta, colori sgargianti e diffusione del servizio sono alcuni dei vostri elementi vincenti. Ma cosa rende davvero speciale foodora?
M. L.: I fattori che rendono foodora unica nel suo genere sono la qualità e la varietà dei ristoranti partner, la rapidità di consegna (circa 30 minuti), un’app che rende il processo di ordinazione piacevole ed efficace.
Queste tre caratteristiche ci permettono di portare il ristorante a casa del cliente, rendendo accessibile a tutti un piatto gourmet grazie a pochi semplici passaggi che possono essere fatti da smartphone o da pc, pagando online e con un prezzo di consegna di soli 2,90 euro ad ordine.
Perché il mercato italiano del food è così appetibile per gli investitori esteri?
M. L.: Il 2015 è stato l’anno di Expo che ha acceso i riflettori in tema di food sull’Italia e gli investitori hanno intuito che anche il mercato italiano fosse pronto per realtà innovative come foodora che altrove sono presenti già da tempo.
Guardando ai numeri, si stima che il mercato del food delivery in Italia valga oltre 400 milioni di euro l’anno e nonostante la crisi che ha colpito la ristorazione tradizionale, dal 2010 c’è stata una crescita del 25% all’anno. Questi dati, ci dicono - e lo dicono agli investitori - che in Italia c’è grande margine di crescita, che il mercato non è saturo e che questa è solo la punta dell’iceberg.
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Anche Amazon ha iniziato a testare i propri sistemi di delivery sui pasti appena preparati. La considerate una minaccia al vostro business o un'opportunità?
G.C.: No assolutamente, casomai questo è un indicatore del fatto che il mercato italiano sia pronto a recepire questo tipo di servizio.
Amazon si è focalizzato sulla consegna di ingredienti, ha spese di consegna molto più alte di quelle di foodora e non consegna piatti pronti cucinati dai migliori ristoranti di Milano e Torino.
In questo senso, siamo al momento i leader di mercato perchè ci siamo inseriti tra i primi in una nicchia di questo settore che non era ancora coperta da realtà già presenti che consegnano i soliti piatti d’asporto senza effettuare una selezione sul ristorante.
Dopo la conquista del delivery europeo, quali sono i piani futuri per foodora?
G.C.: In Italia in sei mesi, tra fase di test e avvio vero e proprio, abbiamo lanciato due città come Milano e Torino riempiendo le strade con i nostri fattorini.
Contemporaneamente abbiamo lavorato al miglioramento della piattaforma e dell’app, alla selezione dei ristoranti e all’organizzazione della flotta. Siamo pronti per nuove sfide sul territorio nazionale che ci porteranno a breve in un’altra grande città italiana.
A livello globale, l’obiettivo è quello di consolidare il servizio nei Paesi nei quali siamo presenti anche se non escludiamo il lancio di foodora in qualche altro mercato strategico.