Facebook è uno straordinario strumento di web marketing per le imprese: ha una soglia di ingresso molto bassa, consente budget scalabili, è adatto a numerose tipologie di prodotti e servizi. Proprio per questi motivi a oggi forse è uno degli investimenti di marketing più azzeccati... a meno di non essere truffati!
Può capitare infatti di essere seguiti in questa piccola o grande avventura, oltre che da professionisti in gamba o da inesperti cugini (che a leggere on line sembra lavorino 24 ore su 24 in ogni settore!), anche dal temuto "truffarolo": quello che approfitta dell'ignoranza del cliente per spillar quanti più soldi possibili in cambio di alcune "promesse", per altro molto ben documentate.
Non stupirti: da un decennio un numero incredibile di piccole imprese si fa appioppare servizi del tipo "ti posizioniamo primo su google per 3€ al mese!". Non è molto differente tutto sommato.
Ecco una guida dal doppio uso: se anche tu hai ricevuto questo trattamento forse dovresti cambiare social media manager... Se invece sei un truffarolo dopo la pubblicazione di questo post sarai subito sgamato!
La visibilità
L'uomo-social è ossessionato dal concetto di visibilità: più persone vedono i suoi aggiornamenti, più gode. L'imprenditore è la naturale evoluzione della specie, e raggiunge l'estasi al solo sentire la frase "un milione di persone hanno visto questo post!". Non importa che siano colombiani e che lui abbia un B&B in una cascina in Maremma: l'hai reso felice!
Come si concretizza la truffa? Semplice! Si sponsorizza il post con il più ampio target possibile, selezionando contestualmente quello più economico. Non occorre che clicchino, anzi più l'ads è fatta coi piedi meno rischi si corrono. Un bel doping di persone inutili raggiunte con quattro spicci: l'equivalente di fare volantinaggio in un paese di ciechi. Quindi, se promuovete post, occhio a chi ha veramente visualizzato il vostro contenuto..
I fan
E la metrica più desiderata e che più fa effetto sull'ignaro investitore, e quindi quella che consente più creatività nel taroccamento ad arte. Così come la gente impazzisce quando riceve richieste di amicizia, e accetta/aggiunge anche persone che non frequenterebbe manco nei peggiori bar di Caracas, allo stesso modo il cervello dell'imprenditore rilascia endorfine quando il contatore dei fan della sua pagina aziendale ticchetta verso l'alto.
Come si concretizza la truffa?
- Se il truffarolo tutto sommato la notte vuol dormire senza troppi rimorsi può fare una campagna di acquisizione su target a basso valore.
- Se è mediamente un infame sponsorizzerà qualche articolo con un popup obbligatorio con una call to action tipo: "Diventa fan e leggi la notizia". Sì esatto, proprio quello che rompe le scatole a tutti!
- Se Lucifero ha un suo poster in cameretta, comprarerà pacchetti tipo "1000 fan a 4€": particolarmente conveniente sono quelli del medio oriente/ ex URSS / subcontinente indiano. Con questa zavorra non solo la truffa è nel breve, ma rovina anche le prospettive future. Eccezionale!
I clic
Sempre più difficile, sempre più soddisfacente. Questa metrica se correttamente usata in tanti casi è davvero utile e vantaggiosa per molti cliente, ma questo ostacolo non scoraggerà il truffarolo, che proverà comunque a truffarlo con stile, tentando una vera Mandrakata!
Come truffare?
Il suo alleato in questo caso ha un solo nome: click-baiting. E' sufficiente un post che faccia scalpore (non è manco necessario che sia vero!) sponsorizzato con copy e immagine che siano un'esca per il click: il risultato saranno migliaia di visite al sito del tuo cliente (Google Analytics le certifica!) a un prezzo irrisorio!
Non avere rimorsi, in fondo se lo fa Beppe Grillo e la maggioranza dei quotidiani italiani, che problema ti fai?
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Le views ai video
Questa rientra nella categorie delle truffe legalizzate perchè è proprio Facebook che ti invoglia, anzi quasi ti obbliga, a presentare numeri inutili. Le statistiche di visualizzazione dei video nativi di Facebook infatti, sia in organico che in paid, sono facilmente fraintendibili ('autoplay, counter visite che scatta dopo pochi secondi, etc): nulla quindi di più facile che presentare un report al cliente mostrando migliaia di views a pochi euro per un video aziendale (bello o brutto, indifferente!).
Il truffarolo si dimentica però di dire che spesso è una cosa equivalente a mettere un 6x3 al lato dei binari di un treno ad alta velocità: sta arrivando.... un secondo...scorre... swaaaaam!
Non allarmarti subito!
In realtà le statistiche riportate fin qui possono comunque essere utili in molte campagne e per tanti clienti: è fondamentale però che siano solo un tramite per portare a obiettivi di web marketing tangibili e monitorabili. Ovvero a conversioni. Ovvero a soldi!
Non spaventarti quindi se in passato sei stato vittima o ignaro carnefice di queste truffe, ma cerca di analizzare il tuo intero rapporto col social media marketing, dall'inizio alla fine del ciclo: solo in questo modo riuscirai a evitare le truffe.
Forse.