E' l'Unicredit Tower Hall a fare da cornice alla prima edizione italiana del FinTech stage Milan, il format nato a Londra, con l'obiettivo di mettere in contatto startup del FinTech e investitori ed affrontare i temi dell'innovazione.
Cosa vuol dire FinTech?
Le startup operanti nel FinTech cercano di portare innovazione in un settore notoriamente poco innovativo come quello bancario. All'interno di questo cappello rientrano tutte quelle nuove realtà che stanno rivoluzionando il modo in cui paghiamo e muoviamo soldi online.
Stiamo parlando di nomi già noti come PayPal, ma anche di startups come Square e Stripes. Insomma sono molte oggi le società che stanno rendendo più smart il mondo finanziario e le banche se ne stanno accorgendo.
La financial inclusion
Il FinTech Stage Milan, nella sola giornata del 31 Marzo, ha ospitato diversi panel (tutti rigorosamente in inglese, finalmente) affrontando tematiche quali la Financial Inclusion, ossia la possibilità e la libertà di muovere denaro in zone del mondo dove ad oggi è difficile farlo.
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E' il caso di Paesi come l'Africa e l'India dove la maggior parte della popolazione ancora ha difficoltà and inviare denaro.
Non solo, come ha specificato Arjuna Costa, Partner, Omidyar Fund, molte famiglie nascondono i soldi a casa del vicino per non avere la tentazione di utilizzarlo ma, allo stesso tempo, per avere la comodità di andarlo a prelevare.
Questo dimostra come i pagamenti via mobile, che stanno iniziando ad essere utilizzati anche in queste aree, siano uno strumento fondamentale per permettere a Paesi meno sviluppati di scambiare più rapidamente denaro.
All'estero e in Italia
Numerosi gli ospiti al FinTech Stage Milan provenienti da tutto il mondo, tra cui molti investitori. L'organizzazione, grazie a Matteo Rizzi, ha permesso ad alcune startup di salire sul palco per mostrare come stanno evolvendo i sistemi di pagamento e quali sono i trend. Tra queste Moven e l'italiana Satispay che ha da poco chiuso un round A da oltre $6 milioni.
Mircea Mihaescu, partner di SBT Capital, fondo inglese da 100 milioni di dollari, ha mostrato il suo interesse anche per il mercato italiano dicendo che in un solo giorno ha incontrato oltre 40 startup italiane nel FinTech.
Sembra quindi che anche il nostro Paese sia molto attivo anche in ambito FinTech. Quello di cui c'è bisogno è appunto la creazione di un ecosistema solido e interconnesso con altre realtà europee.
Il semplice fatto di aver organizzato l'intero evento in inglese ha permesso ad investitori provenienti da Svizzera, Lussemburgo e USA di comunicare con giovani imprenditori italiani e non.
Quali sono i trend e dove vanno gli investimenti
Come evidenziato durante i panel, ad oggi la maggior parte dei fondi investiti in FinTech vanno a finanziare progetti indipendenti, come startup, ed altri interni agli stessi gruppi bancari.
Le imprese innovative che hanno più successo tra gli investor sono quello che creano soluzioni di pagamento semplici via mobile, dove vengono abbattuti i costi di gestione e attivazione di conti correnti e carte di credito. Se da una parte queste nuove soluzioni minano l'egemonia dei grandi gruppi bancari, dall'altra offrono alle stesse di investire in nuovi progetti e tecnologie del futuro.
Non sono rari spin-off, come l'italiana Banca Sella, che ha da poco lanciato Hype, una nuova app per scambiare denaro e gestirlo in maniera più efficace.
L'innovazione passa dalle startup al FinTech Stage Milan
Le grandi realtà iniziano a guardare alle piccole imprese innovative come ad una reale opportunità ed una scuola di innovazione. Spesso, società strutturate, hanno bisogno di imparare dal mondo delle startup e stanno iniziando ad investire in progetti che nel lungo termine saranno parte della nostra quotidianità.
Società come Visa e MasterCard hanno recentemente lanciato bandi per avvicinarsi al mondo delle startup. E' spesso anche un modo per fare "scouting" e scovare idee e talenti.
Il FinTech Stage Milan ha portato alla luce tematiche interessanti, anche per le banche, le quali stanno realizzando l'importanza di seguire questo nuovo filone d'oro chiamato innovazione.