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Quando un fenomeno si evolve in maniera radicale, c'è sempre chi si ostina a non riconoscere il cambiamento. E se abbiamo (forse) ormai smesso di discutere su se il Punk sia vivo o morto, nel Performance Marketing c'è sempre qualcuno che urla: la SEO è morta!
Non temete, la SEO non è morta, è solo che ogni volta che Google modifica i propri algoritmi lo fa in maniera talmente radicale da gettare nello sconforto gli addetti ai lavori. Il SEM cambia invece in maniera meno brusca, in quanto il meccanismo è sempre lo stesso: vuoi apparire in alto nelle SERP? Paga.
Il dilemma esistenziale di chi si occupa di Performance Marketing è tutto qui: se vuoi essere trovato basta pagare, ma ciò che varia è il prezzo della tua visibilità.
Quindi, partendo dal presupposto che Google non è una divinità sumera e che sacrificare agnellini non migliorerà il vostro conversion rate, abbiamo fatto qualche domanda a Matteo Polli, docente della Ninja Academy che ci parlerà di performance marketing insieme a Giampaolo Lorusso (con cui abbiamo fatto quattro chiacchiere sui trend del marketing online la scorsa settimana) e a Luca La Mesa.
Abbiamo già conosciuto Matteo nel free webinar sugli errori delle campagne di online marketing e potrete seguire i suoi insegnamenti iscrivendovi al Corso Online in Performance Marketing che inizierà il 7 maggio. Approfittare dello sconto early booking entro il 21 aprile.
Il modo migliore per strutturare un account Adwords è definire e suddividere nel modo più attento possibile gli ambiti all’interno dei quali si muove il nostro business. Tanto meglio questi ambiti saranno delineati e separati l’uno dall’altro, quanto maggiore sarà il dettaglio che potremo applicare alla segmentazione della parole chiave che andremo ad acquistare.
Un elemento altrettanto fondamentale è la definizione dell’obiettivo che si vuole conseguire con le proprie campagne: Adwords può essere utilizzato per conseguire visibilità online, per ottenere traffico sul proprio sito o per raggiungere conversioni e a seconda dello scopo bisogna muoversi in modo leggermente differente.
Quando si lavora con account molto grossi legati ad attività di eCommerce o di situazioni in cui vengono forniti molti servizi, Adwords viene gestito tramite l'utilizzo di API; quindi in un certo senso viene gestito metà in automatico e metà manualmente.
Per rispondere a questa domanda è necessario prima ragionare sul budget che si può dedicare ad Adwords: le parole sulle quali la concorrenza è elevata avranno un costo maggiore ma, verosimilmente, saranno quelle più importanti per il nostro settore.
Avendo a disposizione un budget ridotto è possibile scegliere due strade:
- Cercare di ottenere conversioni su keyword meglio performanti e più costose;
- Puntare su parole più economiche ma che porteranno sul nostro sito un tipo di traffico meno qualificato.
La prima scelta, a causa del nostro limitato budget, genererà un traffico più ridotto ma meglio performante mentre la seconda ci darà la possibilità di venire cliccati un maggior numero di volte ma da utenti potenzialmente meno orientati alla conversione.
È necessario l’uso del termine potenzialmente perché non è detto che una parola meno specifica porti necessariamente a dei click di qualità peggiore! Talvolta, pochi click su di una parola di long-tail possono avere un tasso di conversione migliore rispetto a parole più generiche ma maggiormente cercate.
Un’analisi di Google ha definito che le parole più costose sono quelle degli ambiti assicurativi e finanziari legati ai prestiti e ai mutui.
Avendo avuto modo di lavorare anche su account di questi tre tipi, posso confermare che questi termini sono tra i più cari di tutti gli ambiti con i quali ho avuto modo di entrare in contatto durante la mia esperienza in Facile.it.
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