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Miti e misteri del logo di Apple: come un frutto diventa il logo più famoso del mondo

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Maria Romano 

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Pubblicato il 15/01/2015

Semplice, essenziale, pulito, senza fronzoli e, allo stesso tempo, ricco di fascino e mistero, il logo Apple - la mela morsicata - è l'icona del colosso mondiale di informatica fondato da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne nel 1976, a Cupertino, in California.

"Per me, uno dei misteri più grandi è il nostro logo, simbolo del peccato e della conoscenza, morsicato, attraversato dai colori dell’arcobaleno in ordine sbagliato. Non si potrebbe sognare un logo più appropriato: peccato, conoscenza, speranza e anarchia"

È con queste parole che Jean-Louis Gassée, manager della Apple in Francia, definì quello che sarebbe diventato uno dei loghi più iconici e riconoscibili della storia.

Non è una sorpresa, quindi, che il logo della casa di Cupertino sia stato sottoposto a diverse interpretazioni, molto spesso anche errate.

Il logo Apple tra miti e leggende

Diverse leggende metropolitane sono associate alla spiegazione del morso della mela Apple.

C’è chi vede nella scelta del logo un omaggio di Jobs all’etichetta musicale Apple Records, il cui logo è una mela verde, di proprietà dei Beatles; chi lo interpreta biblicamente leggendo la mela come frutto dell'albero della conoscenza e chi sostiene che sia un simbolo omosessuale e, indirettamente, un tributo in onore ad Alan Turing, il pioniere dell’informatica, che durante la seconda guerra mondiale venne arrestato per omosessualità e sottoposto a castrazione chimica.

LEGGI ANCHE: I segreti dietro il packaging più famoso di tutti i tempi: "Tiffany Blue Box"

Turing, a seguito di questo triste episodio, si suicidò mordendo una mela che aveva avvelenato iniettandovi del cianuro. Bastò un solo morso ad ucciderlo e, da qui, l’ipotesi che il logo Apple fu disegnato in suo onore. Fu proprio Steve Jobs a negare questa ipotesi in un'intervista alla BBC dichiarando: "Non è vero, magari fosse questo il motivo!".

Nessuno di questi miti, però, è veritiero. Tutte le leggende legate alla creazione del logo Apple hanno contribuito, nel tempo, a conferire un’aurea di fascino e mistero al brand, ma bisogna sottolineare che la mela più famosa al mondo non è un talismano complesso e carico di significati nascosti, anzi.

L’unica verità - che scopriremo a breve - fu svelata nel 2009 da Rob Janoff, il designer incaricato di realizzare quello che oggi è uno dei loghi più famosi al mondo.

L’origine e l’evoluzione del logo Apple

La mela Apple è nata quando Steve Jobs decise che il logo originale dell’azienda - un’illustrazione creata a mano con la china dal co-fandatore Ronald Wayne raffigurante Isaac Newton - fosse troppo complesso per essere ricordato e riprodotto e, nel 1977, decise di rivolgersi all’agenzia di Regis McKenna.

“Don’t make it cute”: fu l’unica restrizione imposta all’art director, Rob Janoff, che si occupò dell’ideazione e della realizzazione del logo Apple.

Janoff cercò l’ispirazione nella materia prima stessa del logo: acquistò delle mele al supermercato, le tagliò e le osservò a lungo. Dopo solo due settimane di lavoro, presentò a Jobs due versioni di logo: con e senza morso. Preoccupato che le persone avrebbero potuto confondere la mela con una ciliegia, si optò per la mela con il morso.

Al di là delle numerose interpretazioni e teorie che sono state attribuite, Janoff ha dichiarato che quel famoso morso fu aggiunto per un motivo puramente “visivo”, senza voler celare alcun significato nascosto o da interpretare.

Il creatore del logo Apple, in una serie di interviste, ha dichiarato che il morso è stato una scelta naturale e spontanea che fa riferimento all’atto comune di mordere la mela.

"Mordere una mela è un gesto iconico: è qualcosa di cui tutti abbiamo esperienza. Il morso sulla mela attraversa le culture: chi ha mai avuto una mela tra le mani le ha probabilmente dato un morso. Ecco tutto".
Rob Janoff

Perchè il logo Apple nasce colorato?

La scelta di aggiungere i colori alla mela fu dettata dall’esigenza di umanizzare l’azienda e i suoi prodotti, rivolti non più solo ad un pubblico “tecnico” ma a tutti e, soprattutto, ai giovani.

Lo sviluppo del logo fu effettuato in concomitanza con il lancio dell'Apple II e il design con le strisce arcobaleno voleva sottolineare ed enfatizzare l’innovazione del primo personal computer che poteva riprodurre le immagini a colori sul monitor.

LEGGI ANCHE: Gli adesivi per MacBook protagonisti dell’ultimo spot Apple

Le bande colorate servivano, quindi, a comunicare la value proposition del prodotto. Fu proprio quando Janoff aggiunse i toni dell’arcobaleno invertiti che creò quello che divenne il logo più famoso di tutti i tempi.

Tra l'altro, la disposizione dei colori non seguì nessun tipo di logica, ma fu del tutto casuale. L’unica osservazione fatta da Janoff è che il verde sta in cima “perché è dove si trova la foglia”.

Questo è quanto è accaduto.
Nessuna influenza biblica, nessun significato recondito e nascosto, nessuna storia segreta o omaggio a personaggi celebri.

Il successo di questo brand va ricercato nell’universo del valori a cui Apple rimanda e non ai miti e leggende legati, erroneamente, all’origine del nome e del logo.

Less is more

Oggi la mela, minimal ed essenziale, non presenta più le bande colorate ed ha acquisito un’identità talmente forte da essere riconosciuta in tutto il mondo.

Il logo di Cupertino è il simbolo della creatività, del design minimalista, della tecnologia intuitiva e dell’essenzialità pura e semplice.

Apple è giovane, fresco, semplice, figo ed è proprio questo che ha generato una vera e propria comunità di fan e di Apple lovers, piuttosto che semplice clienti.

Apple genera emozioni, anticipa i nostri desideri.

Fate attenzione a mordere la mela, crea dipendenza!

Scritto da

Maria Romano 

Classe 1982. Laureata in Scienze della Comunicazione e specializzata in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Sono consulente Marketing… continua

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