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Apple in Education: il Think Different rivoluziona il mondo della scuola

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Francesco Ambrosino 

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Pubblicato il 05/01/2015

Nel primo articolo dedicato al rapporto tra digital e education abbiamo parlato della rivincita dei Chromebook, i laptop di Google. Nello specifico abbiamo raccontato della decisione del Dipartimento dell’Educazione della città di New York di acquistare Chromebook per tutti gli studenti delle scuole pubbliche della grande mela.

LEGGI ANCHE: La rivincita dei Chromebook: la rivoluzione Google nel settore education parte dalle scuole di New York

Quell'ordine ha avuto effetti molto positivi per l’azienda di Mountain View, che per la prima volta ha superato Apple nella fornitura di dispositivi al settore dell’educazione.

Come si legge in un articolo pubblicato sul Financial Times, scritto da Matthew Garrahan e Tim Bradshaw, e riportato da Yahoo! Finance lo scorso 5 dicembre, nell’ultimo quadrimestre Google ha battuto Apple, con 715K Chromebook venduti contro i 702K iPad.

Va precisato che il leggero svantaggio registrato è relativo solo al comparto scuola, perché se guardiamo i dati completi possiamo verificare come Apple continui a non avere rivali nella vendita di dispositivi, soprattutto se contiamo anche i Macbook e gli iMac.

Ciò nonostante la casa di Cupertino non l’ha presa proprio bene, anche perché nel corso del 2014 si è vista annullare ordini molto grossi da Istituzioni scolastiche, come quello da 1.3 miliardi di dollari del Los Angeles Unified School District.

La causa del rallentamento nella diffusione degli iPad nelle scuole è dovuta alla disponibilità di app dedicate al settore education, spesso non adeguate allo scopo, e ai prezzi dei dispositivi, più alti rispetto a quelli dei Chromebook e dei portatili tradizionali, che comportano, inoltre, minori costi di manutenzione e una scelta più ampia.

Apple, però, crede molto nel mondo dell’istruzione, e non intende certo cedere lo scettro ai suoi competitors.

http://youtu.be/CzfbEH8TylU

Vediamo insieme quali sono i programmi che l’azienda creata da Steve Jobs ha attivato per il settore education.

Apple Education

Crediamo che la tecnologia possa trasformare la scuola. Far crescere nuovi modi di pensare e nuove idee. Ma alla base c’è qualcosa che non cambia mai: una passione per il mondo dell’istruzione che è parte del nostro DNA. Siamo orgogliosi di lavorare a fianco di docenti e studenti per reinventare il mondo della scuola.

Queste le parole che si possono leggere visitando la sezione dedicata all'istruzione del sito ufficiale della Apple.

L’azienda che ha inventato il Think Different non può non avere un impatto sul mondo dell’educazione, e se è vero che le tecnologie ci aiutano a connetterci al mondo per acquisire conoscenza, chi può guidare questo processo meglio della mela morsicata?

L'iPad è il dispositivo preferito dagli studenti, perché è intuitivo, semplice da utilizzare, piccolo e maneggevole, ed è per questo che Apple ha da subito puntato molto sulla sua diffusione nelle scuole, implementando una serie di strumenti votati alla didattica.

Infatti, agli insegnanti ed agli studenti viene offerta un’ampia gamma di strumenti, attraverso i quali è possibile, ad esempio, personalizzare le lezioni con libri interattivi o generare contenuti multimediali da utilizzare per lezioni a distanza.

In un documento scaricabile in formato pdf Apple indicata le linee guida per la distribuzione dei dispositivi iOS nelle scuole e nelle Università e su come sfruttarli al meglio.

Volume Purchase Program

Per il settore education, ma anche per quello business, Apple ha creato il programma VPP, che consente agli istituti scolastici di gestire app e libri da mettere a disposizione di docenti e studenti tramite soluzioni MDM (Mobile Device Management) oppure inviando al destinatario un codice da utilizzare per scaricare il contenuto, mantenendone così la proprietà e il pieno controllo.

Il Volume Purchase Program rappresenta una soluzione semplice per gestire i contenuti in base alle esigenze specifiche dell’istituto. Attraverso lo Store VPP è possibile scaricare e acquistare migliaia di app e ebook, da distribuire attraverso quella che Apple chiama “Distribuzione gestita”. Il responsabile del processo all’interno dell’istituto scolastico può fornire le app o i libri giusti agli utenti giusti, controllandone ogni aspetto.

Apple al servizio dei docenti

Nelle aule a fare lezione non sono programmatori o informatici, ma i docenti, ed è fondamentale che questi abbiano le competenze per poter utilizzare nel migliore dei modi i dispositivi a disposizione.
Per questo motivo è stato creato il programma Apple Professional Development, una serie di laboratori e workshop pratici, tenuti da esperti Apple, e destinati ai docenti.

Per frequentare uno di questi corsi è sufficiente consultare il catalogo, scegliere quale organizzare insieme ai dirigenti della scuola e contattare un Apple Solution Expert – Education.

Qui, però, l’azienda di Cupertino fa un passo falso. Consultando il Catalogo corsi in pdf ci si trova davanti un file relativo ai corsi attivi nell’ottobre 2013; un tantino fuori corso, in effetti. Va detto, però, che contattando gli esperti è possibile organizzare un corso ad hoc, destinato alla propria scuola.

LEGGI ANCHE: Microsoft in Education, per colmare il divario tra studenti e mondo del lavoro

Didattica Speciale

Questo è il fiore all'occhiello di tutto il processo di rivoluzione del settore education portato avanti da Apple, un programma dedicato agli studenti disabili o affetti da deficit d’attenzione, verso i quali raramente si sviluppano tecnologie in grado di facilitarne l’inserimento negli anni di formazione.

Il concetto di accessibilità è molto importante per la Apple, reso palese da una frase:

Abbiamo fatto tutto il possibile perché niente sia impossibile.

iOS (per mobile) e OS X (per pc) sono due sistemi operativi sviluppati integrando una serie di funzioni che li rendono accessibili a tutti, sia nei software proprietari, sviluppati direttamente da Apple, che in quelli realizzati dai programmatori esterni.

Funzioni come il VoiceOver, il supporto per gli schermi in braille, l’accesso guidato, la dettatura vocale, la pronuncia selezione, Siri, il Reader di Safari, il FaceTime, il Flash a Schermo, il Testo da Pronunciare, vanno tutte in questa direzione, così come le app che ne sfruttano le potenzialità.

Happy Coding

Molti analisti del settore informatico sono pronti a scommettere che le prossime sfide che la Apple dovrà affrontare non riguarderanno solo la produzione di nuovi dispositivi, ma lo sviluppo di nuove tecniche di programmazione.

Non è un caso, infatti, che lo scorso 11 dicembre, in occasione della Computer Science Education Week, gli Apple Store abbiano ospitato dei workshop gratuiti dedicati proprio alla programmazione, in collaborazione con Code.org, l’associazione che organizza “L’Ora del Codice”, un evento creato per spingere l’educazione informatica nelle scuole.

All’evento ha partecipato anche il Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, da sempre molto attento alle nuove tecnologie, che ne ha approfittato per invitare i giovani a “smetterla di essere consumatori e iniziare a produrre cose”.

Il mondo è cambiato, ed è tempo che anche le scuole lo facciano. Magari, sfruttando le opportunità che il mondo digital ci offre ogni giorno.

Scritto da

Francesco Ambrosino 

30 anni, Laureato in Scienze della Comunicazione, mi occupo di Formazione Professionale, Social Media, Copywriting e Blogging. Non parlo di cose che non conosco, quindi parlo … continua

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