L’internet delle cose (IoT acronimo dell'inglese Internet of Things) sta rivoluzionando, e più propriamente rivoluzionerà sempre più, la vita delle persone. L’evoluzione dell’uso della rete passa attraverso un nuovo modo di pensare agli oggetti che - superando la normale dimensione fisica - a tendere sono destinati a gestire una connessione, interagire con altri prodotti e produrre dati in modo automatico al fine di costituire un ecosistema che mette in relazione il mondo fisico con quello digitale.
Da qui la necessità di ripensare alla progettazione dei prodotti in termini di flessibilità, di gestione delle linee produttive ma soprattutto di integrazione con altri prodotti e/o servizi. E’ infatti proprio l’integrazione il fattore critico di successo: i prodotti devono riuscire a dialogare tra loro grazie ad un linguaggio condiviso basato su standard aperti al fine di garantire compatibilità tra sistemi. E’ chiaro che questo provocherà impatti su tutta la catena del valore industriale, coinvolgendo tutti gli stakeholder interessati.
Basti pensare al cambiamento che subirà il lavoro quotidiano dei designer, che da “semplici” progettisti di prodotti dovranno necessariamente integrare competenze tecniche e sistemiche. Tuttavia, se da un lato la progettazione delle cose andrà ripensata per arrivare ai cosiddetti prodotti “ibridi”, dall’altro i designer non dovranno tralasciare l’attenzione tradizionale alla semplicità e alla qualità.
In questo senso vanno i 4 filoni principali destinati a modificare i paradigmi del design contemporaneo: prodotti aggiornati, capaci di produrre risparmi di tempo, capaci di comunicare e fornire insight.
Prodotti progettati per essere “aggiornati”
E' terminata l’era del tradizionale ciclo di vita di un prodotto. Quest’ultimo non sarà più oggetto “statico” ma sarà data la possibilità agli utenti di modificare lo status grazie ad aggiornamenti di software piuttosto che di sistema. Numerosi esempi sono già nelle nostre mani: pensate all’evoluzione del cellulare, da telefono “senza fili” a concentrato di tecnologia “aggiornabile” sistematicamente; piuttosto che quanto accadrà nel prossimo futuro, per esempio nelle aziende di automotive le quali rivoluzioneranno il modo di vivere l’autovettura grazie a sistemi intelligenti a bordo in grado di ricevere update di sistema.
Prodotti capaci di produrre timing saving
Il duplice obiettivo dei progettisti di domani sarà quello da un lato di pensare ad oggetti semplici e di facile utilizzo per i consumatori, e dall’altro in grado di semplificare i processi di assistenza e supporto per le aziende produttrici. Nel contesto di mercato attuale, complesso e iper competitivo, vincerà chi sarà in grado di produrre soluzioni smart per assicurare una fruizione del prodotto semplificata ed integrata.
Per rimanere nel mondo delle auto, basti pensare alla diffusione, soprattutto nelle realtà cittadine, del cosiddetto car sharing “moderno”, che risulta drasticamente semplificato rispetto al macchinoso processo di noleggio di un tempo: oggi le auto parcheggiate in strada, cosi come si fa con le proprie vetture, diventano disponibili per quanti al momento del bisogno, cercaranno la vettura più vicina consultando l’app dedicata.
Prodotti in grado di “comunicare”
Progettare un prodotto intelligente significa anche concepire oggetti e cose in grado di assicurare interazione e scambio di dati tanto con altri prodotti, quanto con l’ambiente circostante. Questa la nuova sfida per i designer e per le aziende che vorranno continuare a competere nel mondo in trasformazione di oggi e domani. Emblematico l’esempio dei termostati moderni, che possono essere utilizzati per gestire la produzione di energia elettrica e contemporaneamente sono in grado di fornire un servizio all’utilizzatore riuscendo, per esempio, ad ottimizzare i consumi grazie ad un programma di integrazione con altri sistemi presenti nella stessa abitazione.
Prodotti utili all’innovazione, per fornire insights
Il prodotto in quanto integrato, interattivo e connesso sarà per sua stessa natura in grado di supportare l’innovazione. In altre parole, significa che il prodotto stesso grazie alla sue caratteristiche offre al designer e/o progettista l'opportunità di provare in tempo reale nuove funzioni. Prodotti-laboratorio che riescono a fare autodiagnosi e auto-monitoraggio, con notevole risparmio di tempo e costi. A tutto ciò si aggiunge un ulteriore vantaggio, ovvero quello di “sfruttare” - nel senso più costruttivo del termine - i consumatori come tester. I progettisti si concentreranno, pertanto, anche sui sistemi più performanti al fine di migliorare l'immagazzinamento dei dati, che si riveleranno preziosi per creare prodotti migliori.
La quarta rivoluzione industriale, portata dall’Internet of Things, modificherà drasticamente lo scenario attuale proiettando progettisti e designer in un nuovo contesto competitivo: saranno loro stessi a mettersi in gioco costruendo nuovi know-how e nuove competenze per pensare e progettare prodotti belli e rilevanti dal punto di vista della forma, ma che al contempo siano in grado di interagire tra loro.