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Scordiamoci tutto, l'istruzione uccide la creatività! Queste le parole tratte dal testo "Sviluppare nuove idee di business" di Andrew e Mary Bragg, esperti studiosi dei fenomeni legati al mondo del business, che tendono a sottolineare come i troppi studi logico - matematici siano capaci di sormontare il nostro emisfero destro, quello creativo.
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Sin da piccoli siamo stati abituati ad utilizzare l'emisfero sinistro del cervello, quello dell'analisi, della logica, della matematica (in senso lato), in sostanza siamo stati bombardati da compiti che ci hanno costretto ad utilizzarlo in modo maggiore. Lo stesso si può dire dei corsi di business e management che hanno a loro modo contribuito al soffocamento della creatività, favorendo molto spesso le discipline logiche e analitiche della contabilità, finanza, gestione e marketing piuttosto che approcci legati alla creatività pura. 
Atraverso gli studi sul cervello umano Sperry intuì che per poter combinare al meglio i due pensieri occorresse mantenerli separati, in modo da conservare le loro distinte identità, con il fine ultimo di raggiungere gli obiettivi specifici per ogni fase di pensiero. La prima fase è quella di lasciar libera la parte divergente di generare idee fantasiose, senza farsi frenare dalle critiche o dalle obiezioni che vengono mosse dagli altri al fine di evitare il soffocamento dell'immaginazione. 
Esistono alcune esercizi di base che ci permettono di allenare in modo preciso i due emisferi. Per allenare l'emisfero destro gli esercizi più utilizzati possono essere ad esempio: togliere l'orologio mentre si sta lavorando, guardare il progetto d'insieme e sorvolare sui particolari, registrare le intuizioni, sensazioni ed impressioni e solo successivamente calcolare la loro accuratezza e infine fare una passeggiata in un luogo qualunque. 
Uno dei casi più emblematici di whole - brain thinking è quello di Ingvar Kamprad, fondatore di IKEA. Negli anni '80 Kamprad pensò di espandere il suo mercato in Russia e nei paesi dell'est dopo che la risposta positiva del mercato all'introduzione dei mobili a basso prezzo lo condusse ad abbandonare la produzione di altri prodotti. Kamprad, soprannominato Picasso dai suoi più stretti collaboratori, intuì che la conquista dell'est era possibile, nonostante le incertezze interne sugli ostacoli economici e politici che l'impresa doveva affrontare. Il fondatore di IKEA ha sempre preferito la semplicità alla complessità, una delle sue più famose dichiarazioni è: "una pianificazione può essere fatale". Alle sue doti da visionario, Kampard coniugava un'attenzione minuziosa ai particolari, compreso la produzione accurata e le conoscenze di vendita per ognuno delle principali linee di prodotto dell'azienda. Uno degli esempi più chiari di come il pensiero convergente e divergente possono far diventare una piccola azienda svedese, il rivenditore di arredamento della casa più grande al mondo.