Tra blog personali, mezzi di comunicazione tradizionali e social media, sta diventando sempre più difficile per i brand riuscire ad emergere tra tutto il rumore del marketing.
Se questo è vero per i grandi brand, lo è ancora di più per le piccole e medie imprese che cercano di ottenere visibilità digitale. Per farlo bisogna partire da una pianificazione della strategia dei contenuti.
Ecco i cinque suggerimenti per le PMI stilati da Jeetu Mahtani, amministratore delegato di HubSpot International, utili nello sviluppo di una strategia di contenuti che consenta di emergere nel mare magnum del digital content.
1. Step by step: non ovunque, ma all'interno di una tabella di marcia
Volete partire per una nuova destinazione senza una mappa? Probabilmente no. La creazione di contenuti senza un obiettivo non aiuta né l'azienda né i clienti. La strategia dei contenuti deve quindi allinearsi con gli obiettivi di business. Volete aumentare le vendite? Volete vendere un certo prodotto? Bisogna identificare in maniera chiara cosa si vuole ottenere e in quale momento. Esattamente come si fa con una tabella di marcia.
2. "Il mezzo è il messaggio" come diceva Marshall McLuhan: scoprite quale mezzo usa il target
Conoscere il target di riferimento è un imperativo, ma sembra anche una frase fatta e ormai inflazionata dai reparti marketing. Eppure difficile da mettere in pratica. Una efficace strategia di contenuti deve deve studiare il comportamento del target, ovvero come e quando consumano contenuti e quello che si aspettano dal brand.
Ipotizziamo che un brand di auto abbia tra i propri acquirenti due distinte tipologie di persone: genitori che lavorano e giovani laureati che acquistano il loro primo veicolo. Il messaggio deve essere diverso non solo nel contenuto ma anche nel mezzo attraverso il quale viene veicolato.
In questo caso per diversificare mezzo e messaggio, il brand di auto potrebbe creare un manuale di guida sicura per i blog sulla genitorialità così da intercettare il target dei genitori, mentre un contenuto visivo posizionato su Twitter è più probabile che attiri il giovane laureato.
Il consiglio è quindi di investire tempo ed energie per capire da chi è composto il target e quali sono i contenuti e i mezzi che più interessano loro.
3. Riempite gli spazi vuoti: trovateli con Google
Analizzare il contenuto presente e (soprattutto) non presente online. Sarebbe opportuno investire del tempo nell'analisi dei contenuti che si trovano nelle prime posizioni di ricerca in Google, sui contenuti più condivisi sui social. Potreste fare delle scoperte interessanti, ovvero che ci sono moltissime pagine che parlano dello stesso argomento lasciandone scoperti molti altri.
Ecco, una scelta intelligente potrebbe essere quella di inserirsi in questo vuoto di contenuti e riempirlo per primi. Sarete così ricompensati da Google che vi premierà con buone posizioni nei risultati di ricerca proprio perché avrete creato un contenuto originale.
4. L'eccellenza non basta: siate sorprendenti
Il contenuto di qualità deve portare con sé una promessa. Ovvero non deve solo informare il target, ma deve intrattenerlo e ispirarlo. Il contenuto proposto deve essere: facile da trovare, facile da leggere e altamente ingaggiante e sharabile. Non lo è? Riformulatelo.
5. La misura del successo: misuratela, appunto
E' importante individuare delle metriche specifiche per le diverse tipologie di contenuti. Dal numero di condivisioni ai download di materiali, avere degli indicatori di performance e delle tempistiche per decretare il successo o l'insuccesso è vitale per una sana strategia di contenuti.
La produzione e proliferazione di contenuti è una grande cosa. Tuttavia, senza una chiara tabella di marcia, obiettivi misurabili, target e mordente, si corre il rischio di trovarsi in una stanza vuota a produrre e distribuire contenuti in uno stato di isolamento.