Trasformare la PA in un sistema efficiente e partecipato in cui i cittadini collaborino attivamente. Puntare a nuovi modelli di sostenibilità a sviluppare progetti imprenditoriali. Il tutto sul proprio territorio. Sono alcuni dei risultati che PugliaSmartLab punta a raggiungere grazie ai finanziamenti PON R&C 2007/2013 e 15 giovani innovatori.
Ho fatto qualche domanda a Mariagrazia Rodano, ingegnere informatico, innovatrice, viaggiatrice, tra i 15 innovatori di PugliaSmartLab.
Come nasce PugliaSmartLab?
PugliaSmartLab nasce come risultato di Puglia@Service, un progetto pensato dal Dhitech, cioè una partnership pubblico-privata, che grazie ai finanziamenti del PON R&C 2007/2013 è riuscito a prendere corpo.
Il progetto è caratterizzato da un lato da un gruppo di ricercatori e dall’altro da un gruppo di formazione di 15 giovani innovatori, di cui faccio parte.
Ma la domanda più importante è “perché” nasce il living lab PugliaSmartLab?
Per rispondere a questa domanda prendo in prestito una frase del Presidente Obama “non possiamo affrontare il futuro con una pubblica amministrazione del passato”.
È stata questa, fin dall’inizio, la mission di PugliaSmartLab, ovvero coltivare l’ambizione quasi utopica che cambiare si può ora e subito, che cambiare la PA significa far ripartire questo paese grazie ad un sistema di cittadinanza attiva che vede il cittadino, l’imprenditore, il turista non come utente ma come partner.
L'obiettivo principale di Puglia@Service è la creazione di un nuovo modello di formazione che non si riduca alle vecchie e a volte noiose lezioni frontali, ma metta in atto un team attivo, pratico, che acquisisca direttamente sul campo l'esperienza. Non è un caso neanche la scelta del luogo fisico, nella sede degli uffici comunali di Lecce, l’ex convento dei Teatini, in cui stabilire il nostro living lab PugliaSmartLab per mantenere sempre un contatto vivo con i rappresentanti della PA e con la cittadinanza. Uno spazio nel quale incontrarci quotidianamente per confrontarci, pensare, progettare insieme e soprattutto proporre e affiancare fisicamente e realmente le pubbliche amministrazioni in questo percorso di cambiamento.
Sembra che oggi sia necessario essere innovatori. Essere imprenditori non basta più?
La parola imprenditore mi ha sempre entusiasmata. Dopo l’esperienza in una grande azienda nel settore ICT ho deciso di ritornare nel mio territorio per poter mettere in gioco direttamente le mie competenze e la mia voglia di fare e diventare una giovane imprenditrice.
Grazie a PugliaSmartLab è nata l’occasione giusta. Durante questo percorso ho riscoperto la parola innovazione, un concetto fondamentale per fare impresa oggi. Bisogna partire da nuovi meccanismi, nuovi modi di approcciarsi al business, nuovi modelli di sostenibilità e soprattutto nuovi modelli metodologici.
Uno dei punti di forza del nostro team, in particolare, è l’interdisciplinarità: ingegneri informatici, gestionali, economisti, esperti in marketing. Insieme stiamo affrontando questo percorso che mira alla creazione di nuove figure, come il tecnologo sociale che si occupa di innovazione sociale e di open innovation per le smart community.
Una delle nostre keyword è proprio il concetto di open innovation. Siamo sempre alla ricerca di best practice nel contesto di smart city, perché non vogliamo "reinventare", ma provare ad applicare in maniera intelligente quello che già esiste, adattandolo al contesto in cui viviamo. In altre parole, la tecnologia esiste già, il vero successo è poterla utilizzare e applicare nel modo migliore. Questa è per noi la vera innovazione.
Perché preferire il modello del Living Lab?
PugliaSmartLab ha messo al centro diversi attori, rendendosi conto di quanto sia fondamentale oggi il termine co-creazione. Attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholder del territorio abbiamo riscoperto un nuovo modo di trovare soluzioni, in maniera collaborativa.
Utilizziamo un approccio bottom-up, che parte dal basso, perché siamo saturi di prodotti/servizi creati sulla base di una non-esigenza reale. All’interno del sistema attuale, infatti, sono stati introdotti servizi disegnati con processi che spesso non funzionano e di cui i cittadini lamentano scarsa efficacia ed efficienza. Questo è esattamente quello che vogliamo evitare.
Abbiamo ideato perciò il living lab adattattivo, un living lab che sperimenta nuovi modi di comunicare sulla base del target di riferimento, incrementando la partecipazione al processo di co-creazione. Proviamo ad introdurre in questo modo un passaggio sostanziale, dal paradigma PPP, Public-Private partnership al PPPP, People-Public-Private partnership in cui, grazie al coinvolgimento degli utilizzatori finali del servizio stesso, si possano individuare, analizzare e progettare servizi innovativi.
Quali i risultati ottenuti finora? Quali le previsioni per il futuro?
Abbiamo iniziato questo percorso con molte aspettative, grazie anche agli stimoli e alla grinta del nostro responsabile di progetto, Lanfranco Marasso, il nostro “elder colleague” che tutti i giorni ci spinge a metterci in gioco.
In un anno di percorso abbiamo portato avanti svariate attività.
Ad agosto 2013 Puglia Smart Lab è entrata a far parte della rete ENoLL, European Network of Living Lab, una rete che ci ha permesso di confrontarci con modelli e best practice internazionali. La nostra palestra è iniziata affiancando Lecce, nell'ambito della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019. Abbiamo partecipato attivamente ai LUAC (Laboratori Urbani Aperti Creativi) degli incontri tenutisi con la cittadinanza, con l’obiettivo di raccogliere le loro esigenze.
Abbiamo preso parte alla Fiera dell’innovazione, ad ArtLab evento organizzato dalla Fondazione Fitzcarraldo, e siamo stati presenti a numerosi eventi internazionali con l’obiettivo di confrontarci e creare network. L'ultimo evento a cui abbiamo partecipato è stato il Forum PA, un incontro di progetti ed esperienze nella PA, durante il quale abbiamo presentato con grande successo la nostra prima pubblicazione “Tecnologi Sociali… in viaggio verso il futuro” che racconta il nostro viaggio di un anno nell’Innovazione della Pubblica Amministrazione (PA) e due nuove proposte: “Trasporto pubblico adattativo” e “Cooperative di Comunità per le digital policy”
Ora siamo nella fase attuativa del progetto: stiamo portando avanti in maniera concreta tutte le idee e i servizi individuati durante l’attività di living lab. Stiamo co-analizzando, co-disegnando e co-progettando insieme ai nostri stakeholder, idee come quella di un’app in ambito health che potrebbe risolvere il problema della non aderenza alle terapie farmacologiche, anche grazie al supporto del Prof. Moruzzi, direttore generale di “Cup 2000” un’azienda leader in Italia nella sanità elettronica.
Uno degli aspetti più importanti che stiamo analizzando è certamente la sostenibilità delle nostre idee: vogliamo creare soluzioni sostenibili a livello economico, ambientale e sociale. Cerchiamo soluzioni tecnologiche e non, che possano persistere nel tempo e diventare modelli per altri.
Trovarsi in Meridione è stato un ostacolo o un'opportunità per PugliaSmartLab?
Assolutamente un’opportunità. Siamo in un territorio che offre tantissimo e che spesso non sfrutta al meglio ciò che ha. "Siamo nati sotto una congiuntura astrale favorevole", ci ripete spesso Lanfranco Marasso. In un periodo molto particolare in cui l’esigenza di cambiamento si fa sentire, in un momento in cui i diversi stakeholder hanno l’esigenza di dialogare tra loro per trovare soluzioni insieme, la nostra Lecce è una città in fermento e ricca di risorse, capace di incantare chiunque.
Siamo carichi, siamo pronti, e soprattutto siamo in gioco. Perciò… go, go, go!!!