Perché alcune pubblicità più di altre restano nella storia e riescono a farsi ricordare, e addirittura amare, ancora dopo decenni? Quali sono state le campagne pubblicitarie che hanno fatto la storia della moda, del marketing e della comunicazione con una sorta di fenomeno di viralità retroattiva che ancora oggi ce le fa ripescare?
Vi riportiamo una selezione delle campagne pubblicitarie che hanno fatto sognare (ed evidentemente faranno sognare ancora) diverse generazioni.
Marc Jacobs
La decisione di Marc Jacob di coinvolgere nel 2008 la madre di tutte fashelebrities, Victoria Beckham, nella sua campagna primavera/estate inizialmente attirò le feroci critiche del settore .
Le domande amletiche sulla decisione dello stilista, all'epoca, riempirono le pagine delle riviste patinate; "Dovrebbe o non dovrebbe farne parte?", "Che cosa sta succedendo a Marc Jacobs ?", "Ha perso la testa?"
La strategia di Marc Jacobs era di mostrare degli annunci su Victoria Beckham che non mostrassero la prevedibile Victoria Beckham, bensì una donna ridotta alla ridicola rappresentazione di se stessa pur di indossare moda.
Calvin Klein Jeans
E' da considerarsi tra le pubblicità sessualmente più provocanti di sempre quella con Brooke Shields in jeans Calvin Klein. Un successo targato anno 1981 che vagamente ricorda quella febbre provata un decennio dopo per una sensuale divisa da scolaretta indossata da Britney Spears.
Clavin Klein è il denim che fece la storia, quello stesso vecchio jeans di sempre ma con la targa Calvin Klein sulla tasca posteriore. Un successo commerciale che ha dimostrato l'efficienza delle sue idee per altri 30 anni.
Calvin Klein
Il passaggio all'intimo, sfruttando il trend dell' androgino, e battezzando al clamore mondiale una bellissima ma anonima diciottenne che il mondo conoscerà poi come Kate Moss. Topless, pantaloni indossati senza cintura e zero trucco.
La star inequivocabile della campagna era Mark Wahlberg, giovane fenomeno della scena hip hop, famoso ai tempi per mettere, già di suo, i pantaloni ad altezza pubica.
Fu Bruce Weber a catturare tutto nelle sue immagini in bianco e nero racchiudendo nei suoi scatti il senso dell'essere sexy e giovane negli anni '90.
Yves Saint Laurent
Questa campagna è stata lanciata nel 2000, un anno dopo l'acquisto da parte di Gucci di Yves Saint Laurent, quando il possente Tom Ford cavalcava il mondo della moda imponendosi come un colosso. La sua missione era quella di combinare la provocazione sessuale con la liberazione femminile, rimettendo in gioco il marchio sul fronte della moda.
Wonderbra
Ricordiamoli quei magnifici anni '90, in cui un Wonderbra faceva status e quando le camicette sbottonate lo classificavano come bene di primaria importanza.
Ne sono stati venduti milioni, certamente per la "funzionalità" ma anche per il contributo dell'influente annuncio stampa Loaded che col suo "Hello Boys" ha innescato un meccanismo che oggi potremmo definire "virale" ma che all'epoca era semplicemente di successo.
Lo slogan pensato dal leggendario pubblicitario Trevor Beattie non solo ha portato il marchio ai livelli più alti della sua notorietà ma ha anche reso famosa una giovane Eva Herzigova che, da procace bionda sexy diventerà in pochissimo una delle top model più ricercate al mondo.
Collant Wolford
Negli anni '80 il fotografo Helmut Newton ha iniziato una lunga collaborazione con Wolford. Quello che segue ha fatto la storia della moda. Nessuno prima della campagna di Newton avrebbe mai pensato che le calze potessero essere così all'avanguardia.
Questi scatti e questa classe unica hanno prodotto influenti trend come: donne belle e alte, bionde, atletiche e preferibilmente con le gambe più lunghe del pianeta. Il suo gioco di ombre chiare e scure e luoghi architettonici forti (di solito al sud della Francia) ha del tutto caratterizzato il suo stile .
Guess
Anna Nicole Smith è stata la prima modella famosa ad aver posato per Guess Jeans nei primi anni '90.
La sua somiglianza impressionante a due iconiche pin-up Americane come Marilyn Monroe e Jane Mansfield le ha garantito un posto d'onore nella nostra classifica. Le sue curve, in totale antitesi ai prototipi presentati in passerella, erano una scommessa per Paul Marciano, presidente di Guess.
Una scommessa vinta se consideriamo il successo del brand negli anni a venire e il clamore ottenuto da Anna Nicole Smith.