Di Francesco Buonaurio – Audience Development Manager presso BuzzMyVideos.
Tante candidature e tante web series in gara, spam, like, condivisioni, richieste moleste in chat, Twitter, G+ e qualche email, per quei voti via Internet che non si sa se possano essere realmente utili al fine della vittoria, ma danno tanta tanta gloria.
Finalmente l'evento. Tre giorni di proiezioni delle web series in gara, in teatro e for free, in modo che chi si trovasse lì per farsi fotografare con Claudio Di Biagio (nonapritequestotubo), Matteo Bruno (canesecco) o Ruzzo Simone (thejackal), e altri, potesse anche scoprire qualche web series made in Italy.
Tuttavia, la maggior parte rompe loro un le scatole con le solite menate, filmando con camcoder attempati e compattine ogni respiro dei propri eroi del web, e magari non per questioni legate al divismo classico come lo conosciamo (ti fotografo e ti filmo perché ripongo in te un ideale di vita), ma spesso per una sciacallaggio sociale misto ad un bisogno di autoaffermazione (ti fotografo e ti filmo così sono figo di riflesso e faccio visualizzazioni e like).
In fondo questi qui son ragazzi che si sono messi davanti ad un obiettivo per divertirsi -e giocare a fare i famosi è stata una conseguenza del seguito che hanno avuto- ma che si sentono ancora dei ragazzi qualunque, e te ne accorgi se ti ci trovi a parlare, magari avendo qualche argomento in comune, come con i Nirkiop, con cui ho parlato della action camera che mi portavo dietro. Gran simpaticoni.
Oltre alle proiezioni ci sono state interessanti tavole rotonde, su temi di cui ora si parla poco, ma che probabilmente in futuro saranno oggetto di tesi di laurea e di dibattiti con seguiti maggiori. Si è parlato infatti di dinamiche finanziarie delle web series, del ruolo delle web series nel contesto mediatico, in cui esse occupano sicuramente uno spazio, esiguo, ristretto e circoscritto ai fruitori del web stesso, ma non hanno nulla da invidiare (anzi) agli audiovisivi seriali come siamo abituati ad intenderli (mettendo che poi una web series è spesso a costo zero, questo dovrebbe rendere l’idea di quanto i tempi stiano cambiando e del fatto che una rivoluzione sia in atto).
Il Roma Web Fest è stata una grande vetrina di talenti, che hanno avuto modo di figurare, apparire, e magari ritagliarsi qualche opportunità!
Sabato pomeriggio, secondo giorno del festival, si è tenuta una sessione di pitching. Il pitching è quel momento in cui un autore con una idea incontra un produttore e, in 5 minuti, cerca di convincerlo ad investire per produrla. È stato un momento che ha dimostrato da un lato il fatto che ci sono (e credo ci saranno sempre) YouTubers e malati di audiovisivo pronti a cimentarsi nel produrre qualcosa, e dall'altro lato che il mondo delle produzioni e dei soldi comincia ad interessarsi a questo mercato polverizzato di talenti sul web.
A mio parere è tutto un discorso di CPM. Il CPM (Cost Per Mille) è il fattore che rende gli YouTubers stranieri più ricchi di quelli nostrani (solo attraverso YouTube), ed esso varia da paese in paese (principalmente, ma non solo). Sono fiducioso del fatto che presto il mondo dell'advertising italiano si interesserà di più al mondo del web e di YouTube in particolare.
Percorrere la strettoia del cominciare a produrre prodotti che abbiano un linguaggio globalmente riconoscibile (e non quindi riferito solo ad una audience italiana) potrebbe essere uno dei modi per cominciare a guadagnare cifre serie. La Tv fa milioni di spettatori con un buon programma, che diventa un contenitore di pubblicità, con inserzionisti pronti a pagare per alcuni spazi; su YouTube il concetto è molto simile, ma i guadagni sono minori perché si investe di meno, e perché in ogni caso non è possibile per uno YouTuber italiano fare 3 milioni di visualizzazioni ad ogni video che pubblica.
Al Roma Web Fest sono stati anche assegnati dei premi, che è d’uopo riportare. Sono state premiate:
- Lost in Google (Miglior community, Miglior scena d’azione, Miglior Crossmedia Storytelling, Migliori effetti speciali)
- Soma (Miglior sigla/titoli/link, Miglior scena horror)
- Le cose brutte (Miglior scena comica)
- Stuck (Miglior scena comica, Miglior montaggio, Miglior soggetto e sceneggiatura)
- Run Away (Miglior colonna sonora, Miglior sound design, Miglior fotografia, Miglior regia)
- Revolution (Miglior scenografia e costum, Premio del pubblico)
- Deja Vu (Miglior webserie straniera)
Alcuni di questi prodotti non sono caratterizzati dalla presenza di personaggi già famosi o inseriti in progetti noti. È il caso di Run Away, che ha fatto scorpacciata di premi, tra cui il premio alla colonna sonora, alla fotografia e alla regia (che ha permesso agli autori della serie di ricevere il premio speciale di BuzzMyVideos, network partner dell'evento, con cui sono volato fino a Roma).
E se i TheJackal invece voleranno ad Hong Kong essendosi aggiudicati il premio per i migliori effetti speciali, prima di sparare commenti da ciarlatani su inciuci e dietrologie possibili che manco il miglior Signorini del web s’inventerebbe, vedete Lost In Google. Intanto io mi diverto a fare l’Ingenuo con Ciro e Simone.
Il festival si è vantato della presenza di ospiti stranieri, coinvolti nella giuria del festival: il direttore artistico del Vancouver Web Fest Suzette Laqua, Jean Michel Albert, direttore del Web Fest di Marsiglia, e Michael Ajawke Jr. presidente di giuria e direttore esecutivo del Los Angeles Web Festival, al quale ho descritto il mio lavoro a BuzzMyVideos.
Mi ha dato il suo bigliettino da visita e mi ha informalmente invitato a Los Angeles per prendere parte ad un panel dedicato a YouTube al suo festival. Chi lo sa, magari andrò davvero a L.A., intanto torno al Google Campus di Londra senza scarpe, ma con il ricordo di una bella esperienza.
Alla prossima!